Pace - Finestra (2019) / Rezzan Bayram -
7'
Due detenute in un carcere nel mezzo del deserto. Sono rinchiuse
in celle di isolamento. Una è un’artista,
l’altra una vecchia guerrigliera. Il film esplora la
relazione tra queste due detenute, le loro speranze per il
futuro.
Zimanê Çîya - La lingua delle
montagne (2016) / Lisa Çalan - 15'
Xemgin ha sei anni. Fuori da scuola lo chiamano Pîzot, che
in kurdo significa monello e a scuola lo chiamano Hengin,
versione turca di Xemgin. A scuola non parla, ma fuori è
un monello, proprio come il suo soprannome. La scuola cambia di
frequente maestri: tre passano per la classe di Xemgin, che non
sa parlare turco. Ed è lì che iniziano i
problemi.
I film sono in lingua originale, sottotitolati in italiano.
Posti limitati, Green pass e prenotazione obbligatori: per la prenotazione inviare una mail a info@gfbv.it.
Per informazioni: T. 0471.972240, info@gfbv.it.
L'iniziativa è realizzata con il contributo della
Provincia autonoma di Bolzano, Cooperazione allo sviluppo, e in
collaborazione con l'associazione Banos Film e il Centro per la
Pace di Bolzano.
Inviare una mail a info@gfbv.it per ricevere gratuitamente le credenziali per la visione dei film.
Zer / Kazim Oz, 113' - Bakur
"Zer" è la storia di una canzone sussurrata all'orecchio
di Jan da sua nonna, prima di morire. Zarife, è una
sopravvissuta del massacro di Dersim, ha tenuto nascosta la sua
identità e il suo passato nella memoria di questa canzone.
Cresciuto a New York, Jan intraprende un viaggio in Kurdistan, in
cerca del passato di sua nonna e del suo stesso essere.
Cortometraggi:
- Por (Capelli) - Shevzan Mehmoud, 2'
Corto degli studenti del primo corso di Banos Film. Una bimba di
11 anni si taglia i capelli dopo le sofferenze della
guerra.
- Anatomia della Libertà - (Anatomy of Freedom) -
Erkan Karakiraz - 5'
Ilhan Sami Çomak legge dal carcere un poema. Installazione
video artistica e montaggio di Erkan Karakiraz. Performance di
Ilhan Sami Çomak, Erkan Karakiraz, Erkut Tokman, Ipek
Ozel.
- Elegia a Hasankeyf - (Hasankeyf'e Agit) - Firat Erez -
10'
Hasankeyf (provincia di Batman, Kurdistan "turco") e i suoi 12000
anni di storia saranno sommersi dalla Diga di Ilisu.
L'allagamento di Hasankeyf significherà anche la fine
degli studi archeologici e storici su quel periodo della vita
umana. La ricchezza culturale del sito e i resti delle varie
civilizzazioni che l'hanno abitato finiranno sott'acqua. Questa
è un'elegia che arriva dal passato ai giorni nostri.
I film sono in lingua originale, sottotitolati in italiano.
Si ringrazia per la realizzazione della rassegna online il sistema multi-streaming di cinema e documentario indipendente e d'autore. Visita il sito: streeen.org.
Per informazioni: T. 0471.972240, info@gfbv.it.
L'iniziativa è realizzata con il contributo della
Provincia autonoma di Bolzano, Cooperazione allo sviluppo, e in
collaborazione con l'associazione Banos Film.
Darên Bi Tenê (Dengbej, l'albero
solitario) di Sêro Hindî - Rojava -
43'
Kurdistan, la culla della civilizzazione, la Mesopotamia, la
terra fra i due fiumi. Crogiolo di nazioni, lingue, culture,
resistenza. La ricca eredità culturale ed artistica che
rappresenta l'identità di queste nazioni assomiglia ad un
quadro composto dalle varie tradizioni. La musica, in
particolare, tramandata di generazione in generazione per
migliaia di anni racconta le leggende di resistenza, amore,
dolori, nostalgia, eroismo e coraggio delle divinità-madre
che hanno sempre protetto la forma artistica originale che
risiede nelle canzoni popolari e che difende la loro stessa
esistenza contro il saccheggio, l'occupazione e i massacri.
Sîka Çiya yê Kurmênc (L'ombra
della montagna kurda) di Azad Evdike - Rojava -
21'
Il regista e fotografo di Serekaniye, è ad Afrin pochi
giorni prima dell'attacco turco contro la città. E' venuto
con una carovana di artisti per preparare una settimana di
attività culturali che avrebbero dovuto celebrare la
convivenza in pace delle tante nazioni, lingue e culture della
città. La settimana artistica non si celebrerà mai.
Azad vive e racconta in presa diretta le ore che precedono
l'invasione dei turchi e dei loro alleati jihadisti e la fuga di
decine di migliaia di persone costrette a lasciare le loro case
per sfuggire al massacro degli occupanti.
Were Dengê Min (Segui la mia voce) di
Hüseyin Karabey- Kurdistan - 95'
I dengbej (cantastorie kurdi) di un villaggio nel Kurdistan del
nord raccontano la storia del dolore di Berfe che si prese cura
di suo figlio Temo e di sua nipote Jiyan. Come molti villaggi
kurdi negli anni '90, anche quello di Berfe è
costantemente minacciato dai militari turchi. In quegli anni i
villaggi venivano bruciati, gli abitanti arrestati con false
accuse, fatti sparire, o costretti a lasciare le loro case in
fiamme.
Pace (Finestra) di Rezzam Bayram - Bakur Kurdistan -
7'
Due detenute in un carcere nel mezzo del deserto. Sono rinchiuse
in celle di isolamento. Una è un'artista, l'altra una
vecchia guerrigliera. Il film esplora la relazione tra queste due
detenute, le loro speranze per il futuro.
Dibistan (Scuola) di Azad Evdike - Rojava -
5'
Riprende la scuola a Serekaniye, dopo che le unità kurde
di difesa del popolo hanno liberato la città che era stata
occupata dai miliziani del Fronte al-Nusra e da unità
dell'Esercito Libero Siriano tra gennaio e luglio 2013.
Prenses Model (Abito da Sposa) di Dilan Engin - Bakur
Kurdistan - 14'
I riti legati al matrimonio, radicati su accordi non verbali,
rappresentano la percezione della società in generale.
L'abito da sposa è parte simbolica di questi rituali. Il
processo attraversato dall'abito da sposa può essere
considerato l'incarnazione della formazione dell'identità
della donna nella società.
My Paradise (Il mio Paradiso) di Ekrem Heydo -
Germania/Rojava - 94'
A partire dall'inizio della cosiddetta Primavera Araba in Siria,
nel 2011, una guerra civile ha scosso la città di
Serekaniye (Rojava). Attraverso la storia di un gruppo di
compagni di scuola ritratti in una foto di 25 anni prima, si
racconta la storia della Rivoluzione in Siria. Abid, kurdo, era
giornalista ed è stato assassinato durante i negoziati con
i gruppi ribelli. Izzedin è entrato nell'Esercito Libero
Siriano. Siyamed ha un'alta responsabilità politica nei
nuovi territori autonomi in Siria. La diversità della
regione è raccontata da Ara, fuggito in Armenia
perché cristiano. Il film, oltre alla diversità
culturale locale, ci mostra l'evoluzione e i conflitti
nell'intera regione.
I film sono in lingua originale, sottotitolati in italiano.
Per informazioni: T. 0471.972240, info@gfbv.it.
L'iniziativa è realizzata con il contributo dell'Ufficio
Affari di Gabinetto della Provincia autonoma di Bolzano e in
collaborazione con l'associazione Banos Film.
29 gennaio 2019, ore 18
El país roto / di Melissa Silva Franco / Spagna-Venezuela,
2018, 69'
Il 1 aprile 2017 il Venezuela si è svegliato senza
più membri del parlamento e un governo con poteri
rafforzati. Da allora le strade del paese sono diventate teatro
di repressione e violenze, e scarseggiano farmaci e
alimentari.
5 febbraio 2019, ore 18
Under the Wire / di Chris Martin / Regno Unito, 2018, 99'
Il 13 febbraio 2012 due giornalisti entrano nella Siria devastata
dalla guerra: la leggendaria corrispondente di guerra del Sunday
Times Marie Colvin e il fotoreporter Paul Conroy. Il loro
obiettivo era documentare la tragedia dei civili intrappolati
nella città di Homs.
12 febbraio 2019, ore 18
Recruiting for Jihad / di Adel Khan Farooq e Ulrik Imtiaz Rolfsen
/ Novergia, 2017, 80'
Per tre anni l’estremista islamico norvegese Ubaydullah
Hussain ha permesso un accesso senza precedenti alla sua vita
quotidiana, spesa a incoraggiare i jihadisti europei, fino al suo
arresto per sostegno al terrorismo.
19 febbraio 2019, ore 18
What is Democracy? di Astra Taylor / Canada, 2018, 107'
In una fase di crisi politica e sociale, il film riflette su una
parola che troppo spesso diamo per scontata. L’originale e
ambizioso viaggio della regista attraversa i secoli e i
continenti, legando passato e presente, personale e politico.
26 febbraio 2019, ore 18
Alt-Right: Age of Rage / di Adam Bhala Lough / Stati Uniti, 2018,
105' Il rabbioso movimento Alt-right, venuto alla ribalta con
l’elezione di Donald Trump, si distingue per le posizioni
suprematiste e la sfiducia nei media e nel potere.
Un’allarmante istantanea dello scontro politico e culturale
che sta scuotendo gli Stati Uniti.
5 aprile 2019, ore 20.30, Kolpinghaus
Bolzano
Kinshasa Makambo / di Dieudo Hamadi / Repubblica Democratica del
Congo-Francia-Svizzera-Germania-Norvegia, 2018, 75'
Christian, Ben e Jean-Marie stanno lottando per il cambio di
potere e libere elezioni nel loro paese, la Repubblica
Democratica del Congo, ma il presidente in carica Joseph Kabila
rifiuta di cedere il controllo del regime.
Tutti i film saranno proiettati nella sede dell'Associazione
per i popoli minacciati, presso la Biblioteca Culture del Mondo,
via Macello 50, Bolzano. Dopo la proiezione seguirà
dibattito con moderatore.
Il film Kinshasa Makambo sarà invece proiettato il 5
aprile 2019, alle ore 20.30, presso Kolpinghaus Bolzano,
nell'ambito della manifestazione www.snapshotsfromtheborders.eu
Per informazioni: Mondovisioni;
T. 0471.972240, info@gfbv.it
L'iniziativa è realizzata in parte con il contributo dell'Ufficio Affari di Gabinetto della Provincia autonoma di Bolzano e in collaborazione con l'associazione Politis.
Politica, ex-parlamentare, attivista e scrittrice afghana,
Malalai Joya è costretta a vivere sotto scorta da quando
ha denunciato la presenza di "signori e criminali di guerra" nel
parlamento afghano. Racconterà la propria scelta di vita,
il coraggio di denunciare le ingiustizie, le violazioni dei
fondamentalisti e dei signori della guerra, la presenza delle
truppe straniere, e lo status di guerra perpetua in
Afghanistan.
Partecipa all'incontro Carla Dazzi, fotografa, attivista del
C.I.S.D.A. (Comitato Italiano di sostegno alle donne afgane) di
Belluno, con al suo attivo anni di viaggi in Afghanistan.
<< I governi possono continuare le loro politiche ingiuste
solo e fino a quando la loro gente resta sorda e cieca
inconsapevole delle verità. Voi potete contribuire a
rompere la "propaganda del silenzio" >>
Malalai Joya – Finchè avrò voce
Guarda il film "Enemies of Happiness" della regista danese Eva
Mulvad, del 2006: www.youtube.com/watch?v=htLhzUSDKpg
Per informazioni: Associazione per i Popoli Minacciati, T. 0471.972240, info@gfbv.it
Gulîstan - Land of Roses
di Zaynê Akyol - Canada, Germania 2016 - 87'
Premio della Giuria 65° Trento Film Festival 2017
v.o. con sottotitoli italiani a cura del Trento Film
Festival
La regista Zaynê Akyol si mette alla ricerca dei ricordi
di Gulîstan, una sua cara amica, come lei emigrata in
Canada, che si è unita al PKK ed è morta in
combattimento nel 2000. Entra così in contatto con un
gruppo di guerrigliere che vivono in un costante e impegnativo
addestramento fisico e spirituale, pronte a difendere il
territorio curdo dalla minaccia dell'ISIS. Le combattenti che si
sono unite alle milizie del PKK hanno compiuto una scelta di vita
estrema e senza ritorno, che le porta ad affrontare le
difficoltà e i pericoli senza incertezze o paura. La loro
missione non si limita alla difesa del territorio ma è
diretta contro l'ordine capitalistico, colpevole di trasformare
le persone in automi. Di fronte all'avanzata delle truppe di
Daesh/ISIS saranno chiamate a scendere dalle alture dove vivono e
a misurarsi con un territorio carico di insidie.
Il film è girato durante l'estate del 2014 ed il momento
in cui l'ISIS attacca le montagne di Shengal in Iraq, compiendo
un vero e proprio genocidio ai danni della popolazione degli
Yezidi: il film testimonia l'inizio di questo conflitto. Al
termine del film Mauro di Vieste risponderà a eventuali
domande del pubblico sugli eventi raccontati dal film.
Per informazioni: Associazione per i Popoli Minacciati, T. 0471.972240, info@gfbv.it
13 anni di conflitto, 5 miliardi di euro costati all'Italia,
26.270 vittime civili. Sullo sfondo un paese ricco di tesori
archeologici e di un'affascinante storia millenaria, la cui
immagine è stata troppo spesso ridotta a bombe e pascoli
di capre.
Nico Piro, giornalista dal 1989, è
inviato speciale della RAI, specializzato in aree di crisi e zone
di guerra. Per i suoi reportage ha ricevuto numerosi premi, tra
cui il Premio Ilaria Alpi (2008), il Premio Marco Luchetta
(2009), il Premio Giancarlo Siani (2011) e il premio alla
carriera Alberto Jacoviello (2016).
Afghanistan missione incompiuta 2001-2015 / Nico Piro. - Lantana
Editore, 2016
Per informazioni: Associazione per i Popoli Minacciati, T.
0471.972240, info@gfbv.it,
https://nicopiro.wordpress.com/il-libro/
"Mapuche: Viaggio tra la gente della
terra"
"Mapuche: Reise zu den Menschen der
Erde"
L'Associazione per i Popoli Minacciati Bolzano e L'EURAC sono
lieti di invitarvi alla mostra fotografica
"Mapuche: Viaggio tra la gente della terra" del fotografo
Massimo Falqui Massidda.
Le fotografie narrano la quotidianità e la lotta per la
sopravvivenza del popolo Mapuche in Cile.
La mostra sarà inaugurata martedì 12
febbraio , ore 18.30 presso l'EURAC library in viale Druso 1 a
Bolzano e resterà esposta al pubblico fino al 1
marzo 2013.
All'inaugurazione sarà presente il fotografo e
interverranno Sabrina Bussani per l'Associazione per i Popoli
MInacciati e Alexandra Tomaselli per l'EURAC research.
Lebenszeichen 2013: Wasser ist
Leben
lautet das Thema des neuen Bildkalenders „Lebenszeichen
2013“ der Gesellschaft für bedrohte Völker
(GfbV). Ob im arktischen Eismeer oder im tropischen Regenwald, in
ausgedörrter Savanne, an den Ufern gewaltiger Ströme
oder auf kleinen Inseln in hoher See – welch facettenreiche
Rolle das Wasser für den Menschen spielen kann, zeig t der
Kalender eindrucksvoll auf qualitativ hochwertigen
großformatigen Bildern. Die farbenprächtigen und
stimmungsvollen Motive fangen Szenen aus ganz unterschiedlichen
Kulturen rund um den Globus ein. Sie reichen von den Inuit im
hohen Norden über die Friesen auf den Halligen im
Wattenmeer, den Küstenfischern in Westafrika bis hin zu den
Pygmäen im Regenwald des Kongo, den Ureinwohnern in den
Bergen Thailands, den Papua im fernen Ozeanien und den
Mandäern im Zweistromland.
Zusätzlich zu den schönen Bildern hat der Kalender noch
etwas Besonderes zu bieten: Auf den Rückseiten der
Monatsblätter erklären Experten die Bedeutung des
Wassers für die jeweilige Gemeinschaft. Für die einen
ist es kostbares Lebenselixier, für die anderen Bedrohung.
Oft spielt Wasser in der Religion, in Ritualen und Mythen eine
wichtige Rolle. Es kann heilende, aber auch zerstörerische
Kraft entfalten oder tröstende Unendlichkeit bedeuten, der
Lebende die Asche ihrer Toten anvertrauen.
Unterstützen Sie mit dem Kauf des Kalenders unsere
Menschenrechtsarbeit!
"Projekte der Hoffnung" ... 20.
Ausgabe
Projekte der Hoffnung sind Thema des neuen Bildkalenders
"Lebenszeichen 2012" der Gesellschaft für bedrohte
Völker (GfbV). Mit farbenprächtigen, oft exotisch
anmutenden Bildern und mit spannenden Texten auf den
Rückseiten der Monatsblätter erzählt er
Erfolgsgeschichten von Selbsthilfe-Initiativen in aller Welt. Die
Gesichter der Ureinwohner oder Minderheitenangehörigen auf
den Fotos leuchten vor Freude, Stolz oder auch Dankbarkeit. Sie
haben ihre Projekte mit viel Mut, Kreativität und
Beharrlichkeit vorangetrieben und sich so aus eigener Kraft ein
bescheidenes Auskommen erarbeitet. Auch die Zukunft ihrer Kinder
ist gesichert.
Die außergewöhnlichen Bildmotive des Kalenders laden
den Betrachter dazu ein, sich intensiver mit der Kultur und
Tradition der Cherokee (USA), Maya (Mexiko), Maasai (Kenia),
Tuareg (Niger), Dongria Kondh (Indien), Tau Ta´a
(Celebes/Indonesien), Roma in Europa oder der Menschen in Ladakh,
Sibirien und anderen Ländern zu beschäftigen.
Auch "Lebenszeichen" ist eine Erfolgsgeschichte. Der qualitativ
hochwertige Kalender erscheint dieses Jahr zum 20. Mal.
Unterstützen Sie mit dem Kauf des Kalenders unsere
Menschenrechtsarbeit!
"Autonomie und Selbstbestimmung" ...
ist ein zentrales Anliegen von Minderheiten und indigenen
Völkern und das Leitmotiv des neuen Bildkalenders der
Gesellschaft für bedrohte Völker (GfbV). Die
faszinierende Vielfalt und exotische Farbigkeit fremder Kulturen
ziehen uns immer wieder in ihren Bann. Doch um ihre einzigartige
kulturelle Identität zu bewahren, müssen diese
Gemeinschaften um ihre Anerkennung und ihr Recht auf
Selbstbestimmung kämpfen.
Mit ihren farbenprächtigen, außergewöhnlichen
Motiven schaffen die verschiedenen Hochglanzbilder des Kalenders
ein Mosaik von indigenen Völkern aus aller Welt. Sie zeigen
z.B. am Titelbild eine Indianerin in traditionellem Gewand bei
einer hitzigen Debatte mit "Anzugträgern" und fangen die
Atmosphäre bei Dorfversammlungen bzw. politischen Aktionen
ein. Unter den 13 hochwertigen DinA3-Kalenderblättern gibt
es aber auch Porträts und Momentaufnahmen aus dem Alltag vor
grandiosen Landschaften, die für diese Ethnien eine
große, auch spirituelle Bedeutung haben.
Auf den Rückseiten schildern Betroffene Probleme, Erfolge
oder Rückschläge im Ringen um ein selbstbestimmtes
Leben. Die Bestrebungen eines Volkes nach regionaler Autonomie
werden von Regierungen oft mit großem Argwohn verfolgt.
Zwar setzt sich die UNO immer wieder für Minderheitenrechte
ein, diese Bestrebungen werden aber oft von deren mächtigen
Mitgliedsstaaten bekämpft.
Unterstützen Sie mit dem Kauf des Kalenders unsere
Menschenrechtsarbeit!
"Literatur von indigenen Völkern und
Minderheiten" ist das Leitmotiv des beliebten neuen
GfbV-Bildkalenders. Er vermittelt mit seinen hochwertigen 13
DIN-A3-Aufnahmen faszinierende Einsichten in die vielfältige
Literatur von Minderheiten und indigenen Völkern, die
oftmals eine menschenrechtliche Komponente hat. Ausführliche
Hintergrundinformationen auf der Rückseite eines jeden
Kalenderblattes vertiefen das Verständnis für die
jeweiligen kulturellen Eigenheiten.
Fazit: Ein außergewöhnlich schöner und
informativer Kalender, ideal auch als Geschenk für liebe
Freunde!
Il CD di musica sinti per i
terremotati del Molise
Nel dicembre dello scorso anno un gruppo di musicisti sinti ha
suonato per raccogliere fondi in favore dei bambini colpiti dal
terremoto in Molise. Ora il Cd registrato dal vivo si trova nelle
sedi bolzanine della Caritas e in quella dell'Associazione Popoli
Minacciati. Continua in usinto-it.html
>>>
CD mit Sinti-Musik für
Erdbebengeschädigte in Molise
Im Dezember letzten Jahres hat eine Gruppe von Sinti-Musikern ein
Benefizkonzert zugunsten der Kinder von Molise gegeben, die unter
den Folgen des Erdbebens 2002 besonders gelitten haben. Seit
einigen Tagen ist eine Life-Aufnahme dieses Konzertes als CD
erschienen. Sie ist bei den Caritas-Stellen in Bozen und beim
Sitz der Gesellschaft für bedrohte Völker gegen eine
freiwillige Spende erhältlich. Weiter in usinto-de.html
>>>
"Liebe ist ohne Fehler. Liebe ist der Nektar in der
Blüte, das Salz in der Suppe und bringt der ganzen Welt
Freude."
(Auszug aus den Schriftrollen der Daba-Religion der Mosuo in
China).
Herzensangelegenheiten stehen im Mittelpunkt des Bildkalenders
2009 "Lebenszeichen" der Gesellschaft für bedrohte
Völker (GfbV). Er ist dem Thema Liebe und Ehe bei
Ureinwohnern und Minderheiten gewidmet.
Mit seinen eindrucksvollen Bildern entführt dieser Kalender
den Betrachter Monat für Monat auf eine faszinierende Reise
rund um die Welt und öffnet die Augen für die
kulturelle Vielfalt auf allen Kontinenten. Die abgebildeten Fotos
bestechen durch ihre hochwertige Qualität. Den Fotografen
gelingt es immer wieder die einzigartige Atmosphäre
einzufangen und bewegende Momente festzuhalten. Auch durch die
ausführlichen und fachkundigen Texte auf der Rückseite
der einzelnen Monatsblätter werden tiefe Einblicke in die
Lebens- und Liebensweisen unterschiedlicher Völker
gewährt. Dabei fließen in die informativen
Beiträge durchaus auch kritische Aspekte ein.
Die Bandbreite der Themen reicht von der Ehe auf Probe in den
Anden über die Vielehe bei den Massai bis hin zu den starken
Frauen der Mosuo in China, die erst gar nicht heiraten, sondern
nachts bevorzugte Liebhaber in ihre Gemächer kommen
lassen.
Fazit: Ein außergewöhnlich schöner und
informativer Kalender, ideal auch als Geschenk für liebe
Freunde!
Kalenderdaten: Format A3, 13 grosse Farbfotos, Texte zum Thema mit Fotos auf den Rückseiten, ISBN 978-3-9500796-3-0. Euro 19,00. Der Reinerlös des Kalenders kommt der Menschenrechtsarbeit für bedrohte Völker zu.
Gesellschaft für bedrohte Völker - Südtirol /
Associazione per i popoli minacciati - Sudtirolo
In Zusammenarbeit mit / in collaborazione con: Lebenshilfe Südtirol