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Ognuno ha la libertà di esprimere le proprie opinioni, ma il signor Urzì come giornalista professionista dovrebbe sapere dove termina la libertà di opinione e dove invece comincia la calunnia. L’Associazione per i popoli minacciati respinge le accuse del signor Urzì perché infondate, ridicole, bugiarde. Non accettiamo il divieto di esprimere il nostro dissenso su quanto, con il sostegno delle nostre multinazionali e dei nostri governi, avviene nel Sud del mondo. Rifiutiamo l'accostamento a teppisti, a chi usa la violenza. Non siamo "contigui ai centri sociali". Se Urzì vuole cercare i movimenti di chiara impronta estremista perché non gli viene in mente di guardare tra le righe del suo partito? Noi non siamo nemmeno comunisti, e se lo fossimo sarebbe il nostro diritto esserlo come è il diritto di Urzì essere neofascista. Ma se siamo comunisti noi per il nostro impegno contro le barbarie commesse dall'economia mondiale, allora è comunista anche il Papa - pure lui ha espresso la sua solidarietà per i poveri. Che insolita compagnia di comunisti!
Va inoltre sottolineato che i crimini più grandi non sono certo le violenze dei teppisti che disturbano gli incontri dei G8 (ma si deve dar conto anche della violenza della polizia), ma i crimini dell'economia mondiale: genocidio, distruzione dell'ambiente di vita, furto continuo e aggravato dei tesori delle terre altrui. I popoli indigeni dell'Amazzonia vengono quotidianamente privati delle loro risorse naturali, viene distrutto il loro habitat, viene tolta loro la dignità umana.
Contro questi crimini dovrebbe scagliarsi Urzì, non contro chi esprime la sua solidarietà e cerca di dare qualche aiuto (quel poco possibile) alle vittime. Urzì si batte affinché l'economia mondiale possa continuare con tutta la tranquillità i suoi delitti e le sue violazioni, ergendosi così a difensore di violenze, soprusi, genocidio, a difensore del terrorismo economico che è ben più terribile degli "eco-fanatici" da lui evocati come spettro. E se chiediamo che agli Indigeni sia ridata almeno un minima parte del rubato che male c'è? La logica di Urzì è tutta a favore dei furfanti.
L’impegno dell'Alleanza per il clima fa parte dei diritti umani, dei diritti dei popoli e sono sanciti anche in diversi documenti dell’ONU. Difenderli a noi sembra un atto di civiltà. Non ha nulla a che vedere con la violenza terroristica, al contrario, i terroristi sono coloro che per secoli hanno rubato e oggi continuano a rubare. Ma forse anche l'ONU è fatta di gente contigua ai centri sociali e di social-comunisti: chissà!
Urzì si schiera con
il colonialismo, con la soppressione dei popoli e criminalizza chi civilmente
fa uso della libertà di pensiero e di stampa garantita nella nostra
Costituzione democratica. L'atteggiamento di Urzì allibisce, sbalordisce,
ma più di tanto, a dir la verità, non sorprende. Il lupo
perde il pelo, ma non il vizio!
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