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Dall’ottobre dell’anno scorso le rivolte e gli scioperi della fame in 20 prigioni turche hanno provocato 44 morti. I detenuti temono che con l’inasprimento della detenzione in isolamento, come è previsto da un disegno di legge, aumentino ulteriormente anche le torture nelle prigioni. Mentre assassini ed altri criminali sono stati amnistiati nel 2000, sono tuttora in prigione oltre 10.000 detenuti politici. Molti di loro sono stati condannati per attività che, nelle norme internazionali e innanzi tutto nella Dichiarazione Universale dei Diritti umani, fanno parte della libertà di opinione.
Mehmet Bekaroglu fino alla sua elezione a Parlamentare nel 1999 ha insegnato all’Università Tecnica di Karadeniz sul Mar Nero. E' vicepresidente del partito conservatore di ispirazione islamica Fazilet e membro della Commissione Diritti Umani del Parlamento turco. Negli ultimi mesi si è impegnato, in Parlamento e nei mass media turchi, in maniera esemplare contro le azioni di violenza delle forze dell’ordine turche nelle prigioni. Per questo motivo il 13 febbraio è stato avviato contro di lui un processo per l’annullamento della sua immunità parlamentare al Tribunale per la sicurezza dello stato a Istanbul.
Attila Yayla insegna scienze
politiche all’Universitá Gazi ad Ankara. Ha scritto diversi libri
sui partiti politici in Turchia, sulla tutela delle minoranze e sulla libertà
di religione. È presidente della Association for Liberal Thinking.
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