Nuovo attacco al movimento dei Sem Terra in Brasile!
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Bolzano, 26.6.2001

Una riunione del movimento Sem Terra
Riceviamo dal Movimento Sem Terra e ripubblichiamo una loro lettera sulla grave situazione che si sta verificando negli ultimi giorni relativamente alla lotta per il possesso della terra nello stato del Parà. Questi gravi episodi si inseriscono in un contesto in cui in tutta l'America latina si sta verificando una recrudescenza per la lotta dei popoli indigeni per il possesso della terra.

Cari Amici e Care Amiche,
la lotta per la riforma agraria ha già percorso un lungo cammino nel nostro paese. Lo stato del Pará è però uno dei due più violenti dell'America Latina. Quì, il pubblico ed il privato si mescolano beneficiando una piccola parte della società. Così, alcuni momenti della nostra storia sono stati scritti con il sangue di varii compagni e compagne che sono caduti nella lotta per la terra.

I detentori del potere, con la certezza della impunità garantita loro dalla connivenza con le forze di polizia, con il potere giudiziario e con le autorità governanti, unite in un tutt'uno, perseguitano, arrestano ed assassinano centinaia di lavoratori rurali e di dirigenti sociali che ci appoggiano.

Negli ultimi ventun'anni (1980-2001), nel solo stato del Pará, sono stati così assassinati, durante i conflitti per il possesso della terra, 714 lavoratori rurali, senza che nessun mandante sia mai stato punito. Innumerevoli sono le carcerazioni arbitrarie: solamente quest'anno 22 sono i militanti del MST del Pará che sono stati arrestati, 16 durante l'ultimo sgombero pacifico della fazenda Chão de Estrelas, del presidente del Congresso nazionale, Jader Barbalho, presso Aurora del Pará (26 giugno 2001).

Per meglio illustrare quanto tragica e crescente sia la violenza nella regione, dobbiamo menzionare che nello Stato del Pará sono stati assassinati più lavoratori rurali nei sei anni del mandato del Presidente Fernando Henrique Cardoso (1995-2001) che nei primi quindici anni di dittatura militare (1964-1979), ovvero negli anni che sono tradizionalmente considerati di maggior repressione contro i movimenti popolari. Stiamo sopravvivendo ad una silenziosa guerra. Il massacro di Eldorado dos Carajás, avvenuto il 17 aprile 1996, ha lasciato un saldo di 19 morti e 69 feriti ed è stato ripudiato dalla società nazionale ed internazionale che esigevano una punizione esemplare per tutti coloro che erano coinvolti nella mattanza, ovvero il governatore dello stato, il suo segretario per la Pubblica Sicurezza, il comandante della Polizia Militare ed, ovviamente, tutti i poliziotti direttamente convolti nelle esecuzioni e nelle provocate lesioni ai lavoratori. Purtroppo, però, l'industria dell'impunità è tornata a funzionare.

All'epoca il procuratore generale della giustizia dello stato, Manoel Santino do Nascimento, dichiarò innocente il governatore Almir Gabriel. Ed oggi Manoel Santino do Nascimento è segretario speciale del governo, nel secondo mandato di Almir Gabriel. Lo stesso incaricato dell'inchiesta per la Polizia Militare, il colonnello João Paulo Vieira, anche esimiò Almir Gabriel e tutta la sua cupola di governo da ogni responsabilità per il massacro. Ed oggi, il colonnello João Paulo Vieira è capo della Polizia Militare di Almir Gabriel, nel suo secondo mandato. Nonostante si siano sottratte molte persone che avevano un coinvolgimento importante nel massacro, grazie anche all'intensa pressione del MST e della società, si è ottenuto che almeno i poliziotti direttamente coinvolti nelle esecuzioni sommarie e nelle provocate lesioni fossero processati.

Nonostante gli immensi ostacoli volutamente posti nel processo per favorire l'impunità dei colpevoli, l'attuazione degli avvocati della accusa, insieme al Pubblico Ministero ed alla mobilitazione di centinaia di enti e persone solidali del Brasile e di tutto il mondo, sono state fondamentali per mantenere una certa vigilanza sul potere giudiziario ed i suoi tentacoli del potere economico e politico nel Pará.

Il primo maggio di quest'anno, Il MST organizzava ed occupava, con centinaia di famiglie di lavoratori senza terra, la fazenda Chão de Estrelas, presso Aurora do Pará, a circa 270 Km da Belém, la capitale del Pará. Il magistrato di Aurora - Andréia Miralha, si pronunciava però in favore della reintegrazione del possesso della terra a favore del senatore Jader Barbalho. Si firmava allora un accordo con l'INCRA (Istituto Nazionale per la Colonnizzazione e la Riforma Agraria) e la comissione per i conflitti agrari del Pará, accordo che tra gli altri punti preveva la nostra uscita dall'area e che l'INCRA e la commissione per i conflitti agrari si sarebbero recate sul posto per realizzare una ispezione della documentazione relativa alla fazenda Chão de Estrelas e avrebbero successivamente presentato ai lavoratori rurali la situazione reale della stessa. Abbiamo compiuto con la nostra parte, siamo usciti dall'area il 14 maggio ma il governo non ha fatto la propria parte. E così abbiamo rioccupato la fazenda, il 14 giugno scorso. Denunciammo che la documentazione delle terre presentata dal senatore era falsa e che le terre erano state sottratte.

Nel frattempo, la stampa nazionale e locale, tutti i giorni, presentano nuovi fatti e nuove irregolarità che coinvolgono il Sr Jader Barbalho. Nonostante ciò, la giustizia dello stato continua a pronunciarsi per il reintegro del possesso della terra ed ha emesso innumerevoli ordini di cattrura per i militanti del MST. Abbiamo abbandonato pacificamente la fazenda nella giornata di oggi, 26 giugno, ma la polizia, in modo arbitrario, ha arrestato 16 nostri compagni che stanno venendo processati per manifestazione non autorizzata, per occupazione abusiva e porto illegale di armi, tra gli altri reati contestati.

Nuovamente ricorriamo alla solidarietà delle persone e degli enti impegnati nella verità e nella giustizia ad inviare messaggi alle autorità sotto indicate, sollecitando l'immediata libertà dei nostri prigionieri politici. Ringraziamo anticipatamente tutti e tutte e riaffermiamo la nostra disposizione a lottare per una società giusta ed egualitaria in un Brasile senza il latifondo!

Belém, 26 giugno 2001
Direzione Statale del Movimento Senza Terra

Indirizzario Utile
Fernando Henrique Cardoso - Presidente della Repubblica - E-mail: pr@planalto.gov.br - governo@brasil.gov.br

Dr. José Gregori - Ministro della Giustizia - E-mail: samico@mj.gov.br

Dra. Climenie Bernadette de Araújo Pontes - Presidentessa del Tribunale della Giustizia dello Stato del Pará - E-mail: des.climenie.pontes@tj.pa.gov.br

Dr. Almir Gabriel - Governo dello stato del Pará - E-mail:  cerimonial@prodepa.com.br - imprensa@prodepa.gov.br - seegov@prodepa.gov.br

Dr. Geraldo Mendonça Rocha - Procuratore Generale della Giustizia dello stato del Pará - E-mail: pgj@mp.pa.gov.br



Diffuso da: Movimento dos Trabalhadores Rurais Sem Terra - Pará - Amazônia - Brasil / Movimento dei Lavoratori Rurali Senza Terra - Pará - Amazzonia - Brasile. E-mail: mstpa@interconect.com.br - Web: http://www.mstpa.org.br
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