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Alle Istituzioni dell'Unione europea
Nessun diritto e niente Euro per gli "altri Europei"

Nonostante il dichiarato Anno europeo delle lingue, nessun riconoscimento e niente soldi per l'Ufficio europeo per le lingue meno diffuse?

Logo Associazione per i popoli minacciati
Bolzano, 19.10.2001

L'Ufficio europeo per le lingue meno diffuse (EBLUL) - fondato su iniziativa del parlamento europeo - e le 40 minoranze linguistiche dell'Unione europea aspettano ancora aspettando un riconoscimento giuridico e finanziario. Evidentemente le richieste delle minoranze linguistiche non vengono ascoltate. Manca loro sicuramente una lobby politica nelle istituzioni dell'UE, che quest'anno non si stanca di elogiare "l'anno europeo delle lingue". Le maggioranze in Europa - sia nazionali sia regionali - hanno belle parole per le minoranze ma in realtà negano loro ancor oggi i diritti fondamentali.

Nonostante l'anno delle lingue, anche nel 2001 non c'è stato alcun progresso nella realizzazione dei diritti delle minoranze e delle lingue. É stata svolta qualche manifestazione folcloristica, che ha dato alle maggioranze l'opportunità di mettersi in mostra. Ma lo status giuridico delle minoranze non è cambiato affatto. Appartenenti a piccole comunità linguistiche o a comunità, la cui lingua non appartiene alla lingua statale o alla lingua ufficiale della regione, vengono discriminati tuttora in molti campi della vita pubblica (scuola, amministrazione, stampa, cultura).

Le maggioranze naturalmente dichiarano sempre che il loro comportamento verso le loro minoranze è esemplare - però spesso alla minoranza stessa non viene dato possibilità di pronunciarsi. Da uno studio della Commissione europea (euromosaic, 1996) risulta che delle 48 minoranze linguistiche dell'UE, 23 sono "limitate" nella loro possibilità di sopravvivenza o "senza possibilità di sopravvivere". 15 di queste minoranze linguistiche a rischio si trovano in Grecia, Italia e Francia.

Le minoranze sono l'eredità della cultura europea e gli appartenenti a una minoranza linguistica sono altrettanto cittadini dell'UE come gli appartenenti alle maggioranze. Nonostante questo, manca sia nelle Costituzioni europee sia nella Carta dei diritti fondamentali un riconoscimento legale ed una garanzia di sviluppo.

Senza un quadro legislativo non esiste possibilità di ottenere mezzi per la protezione e il sostegno della lingua di minoranza. La conseguenza della mancanza dei necessari aiuti finanziari è la scomparsa di lingue di minoranza. La commissaria Vivian Reding per l'anno delle lingue ha indicato come obiettivo ambizioso la formula "madrelingua più 2". Questo è solo fumo negli occhi. L'UE non fa niente perché le minoranze possano imparare la loro madrelingua a scuola - una lingua non può essere imparata senza scuola (non a caso ogni assimilazione inizia con l'esclusione dalla scuola della lingua di minoranza). Se non si cambia la situazione giuridica, le madrelingue non sopravviveranno, ma questo a quanto pare non inquieta la signora Reding.

I diritti delle minoranze fanno parte dei diritti umani, e questo confermano dichiarazioni dell'ONU e del Consiglio d'Europa. L'UE, le istituzioni europee e i paesi membri dell'Unione, non hanno ancora preso atto di questo. L'UE con la sua "non-politica" per le minoranze ha perso terreno rispetto alle iniziative del Consiglio d'Europa. Ha trascurato fin ad ora di far diventare l'EBLUL (European Bureau for lesser used languages) una vera istituzione europea, legalmente ancorata al sistema comunitario con un buged tutto suo. Per questo le istituzioni europee dovrebbero fare in modo che l'EBLUL possa diventare portavoce delle minoranze linguistiche. Nonostante tutto più di 40 milioni di cittadini europei appartengono a un gruppo linguistico di minoranza, che attualmente possono essere discriminati.

Per la piena partecipazione dell'EBLUL al sistema europeo serve una legge quadro e la garanzia di assegnazione di fondi. Da questo dipende la progettazione annuale dell'ufficio e il lavoro concreto di sostegno per progetti per  minoranze. Senza fondi comunitari molte minoranze linguistiche non sono capaci di realizzare progetti culturali. Bisogna ricordare che il sostegno finanziario all'EBLUL era già scarso.

L'anno europeo delle lingue dovrebbe essere accolto dall'Unione europea come stimolo per dare più ascolto alle esigenze delle minoranze linguistiche e per porre fine alla attuale discriminazione.



 
European Year of Languages 2001
EUROPEAN YEAR OF LANGUAGES 2001
PETITION TO THE EUROPEAN INSTITUTIONS
Eblul

We, the undersigned, encouraged by the declaration in the Charter of Fundamental Rights of the European Union to respect cultural and linguistic diversity, call on

Linkthe President of the European Parliament
Linkthe Council of the European Union
Linkthe President of the European Commission

to put in place a multi-annual Union action programme to support Europe's regional and minority languages.

This petition has been initiated by the European Bureau for Lesser Used Languages, and it can be signed also through Internet, Linkwww.eblul.org or mail to: Linkpetition@eblul.org. Please return the signed petitions to EBLUL, Rue Saint-Josse 49, 1210 Brussels.



Vedi anche:
Linkwww.popoliminacciati.it/2c-stampa/1-01/19-2-it.htmlLinkwww.popoliminacciati.it/3dossier/costeuro-it.html
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