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21 marzo, festa del Newroz, il capodanno kurdo
Ancora lacrime e sangue sul cammino verso un futuro di pace e libertà!
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Bolzano, 19.3.2002

Un'immagine dei festeggiamenti del Newroz, il capodanno kurdo.Il 21 marzo ricorre la festività del Newroz, il capodanno kurdo che rappresenta la loro festa più importante e più carica di significati. La leggenda narra infatti del tiranno persiano Zuhak che aveva due tumori sulle spalle che gli procuravano dolori indicibili, in quanto ne uscivano fuori due serpenti che si nutrivano del suo cervello. I medici non sapevano come guarirlo, ma Satana gli consigliò di mettere sulle ferite due cervelli di adolescenti ogni giorno. Il tiranno, impietositosi delle sue vittime, cominciò a sostituire il cervello degli adolescenti con quello di pecore, e così gli scampati si rifugiarono sulle montagne, dove si moltiplicarono col tempo. Intanto in città viveva un fabbro di nome Kawa i cui nove figli erano stati uccisi dal tiranno. Kawa, rivoltatosi per la morte del suo ultimo figlio, fece del suo grembiule uno stendardo e raccolse così tutti gli abitanti della montagna, con i quali attaccò il palazzo del tiranno, che fu messo a morte. Tutto questo succedeva il 21 marzo del 612 a.C. (che storicamente corrispondente alla presa di Ninive, capitale dell'Assiria), per cui i Kurdi considerano Kawa il loro padre e i giovani della montagna i loro antenati, e il 21 marzo rimane la festa nazionale del Newroz (nuovo anno). [LinkPer approfondire il folklore kurdo  - Linkwww.gfbv.it/3dossier/kurdi/parte2.html].
Purtroppo i festeggiamenti del Newroz non sono mai stati visti bene dai vari regimi che hanno governato i territori kurdi per gli evidenti significati di ribellione: in Turchia il 21 marzo, soprattutto a Diyarbakir, capitale simbolica del Kurdistan, l'esercito spara regolarmente sulla folla. Il regime iracheno nel 1988 fece nella sola città di Halabja 5.000 soprattutto tra donne e bambini [vedi il nostro Linkcomunicato stampa sull'anniversario della strage Linkwww.gfbv.it/2c-stampa/02-1/020315it.html].
 

Le vittime kurde delle bombe irachene al Napalm nel 1988 sulla città kurda di Halabja.Le vittime kurde delle bombe irachene al Napalm nel 1988 sulla città kurda di Halabja.La guerra dell'esercito turco e delle forze speciali di polizia contro i Kurdi ha fatto almeno 30.000 vittime, sono stati distrutti almeno 4.000 villaggi kurdi, milioni di persone hanno perso casa e sono fuggiti nelle città turche (dove vivono in condizioni disumane) o nei paesi europei. La stazione di Bolzano è una stazione di transito sulla rotta di profughi kurdi verso la Germania e altri paesi del nord europeo. Organizzazioni per i diritti umani turchi e partiti kurdi cercano nuove vie alternative alla politica fatta finora - chiedono che la Turchia riconosca finalmente il proprio carattere multinazionale e inizi un processo di decentralizzazione verso il federalismo.

Anche in Iraq non è mai stata facile la convivenza con il dittatore Saddam Hussein: tra il 1997 e il 1998 morirono circa 100.000 civili a causa dell'offensiva "Anfal", durante la quale furono attaccati un centinaio di paesi kurdi e cristiani assiro-caldei con gas tossici, tra cui il Napalm. L'offensiva era stata diretta dal cugino del dittatore, Ali Hassan Al-Majid. L'Iran khomeinista non ha certo usato i guanti nei confronti della propria popolazione kurda. E oggi continua l'esodo kurdo, giorno dopo giorno, verso le coste italiane, in fuga da una situazione invivibile e una comunità internazionale sempre meno attenta ai problemi umanitari che queste persone pongono.

In questo contesto vogliamo festeggiare con i Kurdi la loro festa più importante, pur sapendo che il loro cammino è cosparso di lacrime e sangue e non di gioia. In collaborazione con l'ARCI, il 21 marzo a partire dalle 20.00, presso il Centro giovanile Papperlapapp, Piazza Duomo 8 a Bolzano, festeggeremo insieme alla comunità kurda locale questa importante festa della loro cultura con canti, balli e degustazione di piatti tipici kurdi.


Vedi anche:
Linkwww.gfbv.it/2c-stampa/02-1/020315it.htmlLinkwww.gfbv.it/2c-stampa/1-01/15-3-it.html
Linkwww.gfbv.it/2c-stampa/02-1/020221it.htmlLinkwww.gfbv.it/3dossier/kurdi/indexkur.html
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