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L'industria turistica vorrebbe ulteriormente espandersi, soprattutto verso le montagne abitate da 48 popoli indigeni. Senza il loro consenso il territorio non potrebbe essere utilizzato; tuttavia il governo provinciale della British Columbia non sembra tenerne conto. Manuel e l'Allenza lottano per i loro diritti territoriali e contro il turismo sciistico nelle loro aree. Imprese turistiche stanno costruendo grandi impianti di risalita proprio nelle zone monutose del British Columbia nel Canada occidentale. I popoli indigeni, che da tempi ancestrali vivono in queste zone, non vengono interpellati né vengono rispettati i loro diritti territoriali.
Arthur Manuel arriva in Sudtirolo per informarsi sulla futura ratifica e applicazione della Convenzione di tutela delle Alpi, quali mezzi la convenzione mette a disposizione contro nuovi impianti, e se la convenzione è esportabile. Nell'anno della montagna Manuel vuole impegnarsi per proporre una convenzione di tutela delle Alpi anche in Canada.
In collaborazione con portavoce e capi tribù di cinque nazioni indiane del Canada l'APM Internazionale (APM) ha iniziato una campagna contro la violazione dei diritti territoriali degli indigeni e la distruzione del loro ambiente a causa del turismo invernale. Come primo passo l'APM Internazionale ha invitato il Governo canadese a ritirare i piani di estensione delle aree di sport invernali sul territorio degli Indiani. "Ci appelliamo urgentemente a Voi perché venga rispettato il verdetto della Corte Suprema canadese, che nel 1997 ha assegnato agli Indiani il diritto sulle terre tradizionali", così in una lettera dell'APM Internazionale. Continuamente però vengono emesse concessioni per costruire nuovi impianti sciistici con conseguenze catastrofiche per gli indiani, per la loro cultura tradizionale ed il loro ambiente.
"Quando si tratta di sfruttare la loro terra, gli indigeni dovrebbero poter partecipare e venire consultati", esige l'APM. Il portavoce della coalizione indiana "Interior Alliance", Chief Arthur Manuel degli Secwepmec, sottolinea che gli indigeni vedono parecchie possibilità per un ecoturismo rispettoso della natura. La sopravvivenza di molte famiglie indiane dipende tuttora da una natura intatta, che da loro viene sfruttata con riguardo utilizzando metodi tradizionali di caccia e raccogliendo bacche e piante medicinali. Quando le valli vengono aperte per cosrtuirci strade ed impianti alberghieri e le foreste vengono disboscate per costruirci piste da sci a queste famiglie viene tolta la base di vita. Dalle coste montagnose nei pressi di Vancouver fino alle Montagne Rocciose, ove fino a poco tempo fà regnava intatta la natura, ora esistono ben 60 impianti sciistici che attraggono turisti tutto l'anno e che stanno diventando piccole città.
Arhtur Manuel si incontra
domani (Mercoledì 24 Aprile 2002) alle 10.30 con il coordinatore
sudtirolese dell'Alleanza per il Clima, Norbert Lantschner (Direttore dell'Ufficio
provinciale Aria Rumore), alle 15 con i raprresentanti della sezione "Minoranze
etniche e autonomie regionali" dell'Accademia europea e alle 17 con rappresentanti
del CIPRA, la Commissione internazionale per la protezione alpina e con
la Federazione protezionisti sudtirolesi. Alla sera è previsto un
incontro con i referenti per la protezione ambientale e collaboratori dell'Alpenvereins
Südtirol (AVS).
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