| Diritti
umani per i popoli indigeni
L'Italia deve ratificare la Convenzione ILO 169! |
Lettera aperta alla Fondazione
Alexander Langer e ai partecipanti del Festival "euromediterranea"
|
|
In occasione del vertice ONU di Johannesburg l’Italia dovrebbe fare un passo avanti verso i popoli indigeni. Nei 44 articoli, la Convezione non solo fissa i pari diritti degli indigeni con il mondo del lavoro, ma anche diritti quali quello al proprio territorio, le proprie forme di vita, cultura e lingua.
Con la ratifica della Convenzione
ILO la politica estera ed economica avrebbe vincoli più stringenti
dettati dalla nuova norma. Tale accordo segnerebbe la strada anche per
l’ideazione e realizzazione di progetti di cooperazione allo sviluppo.
In questo senso la Commissione europea ha elaborato una carta d’intenti
sullo sviluppo della futura collaborazione con i popoli indigeni, che fa
riferimento alla Convenzione ILO 169.
Nel 1998 è stata
approvata dal Consiglio dei ministri dell’UE una risoluzione sullo stesso
tema.
Con l’approvazione in tutto il mondo della ILO 169 si formerebbe una normativa internazionalmente vincolante, che riconosce non solo i diritti umani fondamentali e universali ma soprattutto i diritti sul possesso del territorio, l’identità culturale e il diritto dei popoli indigeni ad essere padroni del proprio futuro. Già nel 1994 il Parlamento europeo ha esortato i governi dell’Unione europea a ratificare la Convenzione. Ciò costituirebbe una sorta di risarcimento per le pene inflitte ai popoli indigeni; sarebbe un risarcimento per concludere con successo il decennio dell'ONU (1994-2004) dedicato ai popoli indigeni.
L'APM chiede quindi alla Fondazione Langer e ai partecipanti al Festival di approvare una risoluzione a favore della ratifica della Convenzione ILO 169 con le seguenti richieste:
1) Ratifica e messa in atto della Convezione ILO 169 da parte dell'Italia, degli altri stati membri dell'UE e dell'UE stessa (come consigliato dal Parlamento Europeo nel 1994);
2) L'inclusione dei diritti dei popoli indigeni nella politica degli accordi dell'UE (come previsto da un documento di lavoro del 1997 della Commissione Europea);
3) Creazione di gruppo di coordinamento per le questioni indigene all'interno della Commissione Europea (come richiesto dal Parlamento Europeo);
4) I paesi dell'UE devono
chiedere all'ONU di convertire la dichiarazione sui diritti dei popoli
indigeni presentata dal Working Group for Indigenous Peoples in Dichiarazione
e Convenzione.
|
Copyright
-Motore
di ricerca - URL: www.gfbv.it/2c-stampa/02-2/020613it.html
- WebDesign & Info M.
di Vieste