Lettera aperta
Al Primo Ministro Massimo D'Alema
Al Ministro degli Affari Esteri Lamberto Dini
Ai Presidenti Commissioni Esteri di Camera e Senato
Sanzioni dell'UE contro la Germania per la fornitura di carri armati alla Turchia
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Bolzano, 10.3.2000

Come organizzazione per i diritti umani abbiamo accolto con piacere l’invito a rispettare i diritti umani rivolto all’Austria dalla UE, ma anche dall’Italia. La partecipazione del partito liberale al governo austriaco ha fatto nascere il timore di una possibile politica discriminatoria e razzista di un paese membro dell’UE. Per questo motivo l’Unione Europea ha deciso minacciare il governo austriaco preventivamente di sanzioni.

Per il rispetto dei diritti umani, noi Le chiediamo di adoperarsi affinchè vengano comminate sanzioni anche contro un altro paese membro dell’UE: la Repubblica Federale Tedesca è in procinto di fornire alla Turchia 1.000 carri armati del tipo Leopard II e vari elicotteri da destinare all’esercito turco. Come organizzazione che si batte per il rispetto dei diritti umani, Le chiediamo di impedire questa transazione tra la Germania, paese membro dell’UE, e la Turchia. Fornendo mezzi da guerra alla Turchia, la Germania sostiene di fatto il regime di Ankara, il quale ha finora sempre ignorato il rispetto dei diritti umani. Come può una comunità dei valori, quale l’UE si definisce, permettere che un suo paese membro fornisca armamenti ad uno stato, che da anni conduce una guerra sporca e razzista nei confronti di una parte della sua popolazione: nel corso della guerra dell’esercito turco contro il partito dei lavoratori kurdi PKK sono stati distrutti dal 1984 ad oggi 3.400 villaggi kurdi, sono state uccise più di 30.000 persone, in maggioranza kurde, e sono stati cacciati dalla propria casa, rendendoli profughi, più di 2,5 milioni di Kurdi. In aperta contravvenzione al diritto internazionale l’esercito turco è entrato, negli scorsi anni, nel Nord Irak, trasformando i luoghi in cui passava in terra bruciata. Dagli anni ‘70 Cipro, è occupato per un terzo dalla Turchia, che, nei quasi 30 anni di occupazione, ha cacciato dalla propria terra l’80% degli abitanti della zona.

La Turchia, che si è candidata alla pertecipazione all’UE, ha dimostrato solo pochi giorni fa che non è in nessun modo disposta ad un dialogo con la parte kurda della sua popolazione: tre sindaci kurdi del partito moderato HADEP sono stati arrestati mentre facevano rientro da una conferenza europea di colleghi, a cui avevano partecipato su invito della nostra associazione. La Turchia ha finora sempre proibito la creazione di organizzazioni e di partiti democratici kurdi, mentre gruppi terroristici islamici e di estrema destra uccidono, con l’aiuto anche delle forze di sicurezza turche, esponenti e politici kurdi e dell’opposizione.

E’ con questo paese che si sta seriamente dialogando per la sua partecipazione all’Unione Europea, ed è questo il paese a cui la Germania pensa di fornire pesanti mezzi da guerra.

Noi ci appelliamo a Lei, affinchè questo non accada. Le chiediamo di adoperarsi al fine di comminare alla Germania le sanzioni del caso e di isolarla all’interno dell’UE, così come è stato fatto con successo con l’Austria. Ci aiuti a far rispettare i diritti umani anche in Turchia!
 

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