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Su iniziativa del Segretario Generale dell’ONU, si terrà a partire dal 22 settembre la 55a sessione dell’Assemblea Generale (cosiddetta Assemblea del Millennio). Il tema della discussione sarà costituito da una relazione sulla riforma delle Nazioni Unite elaborata dal Segretario Generale Kofi Annan. Nelle discussioni avranno un ruolo anche i risultati di una conferenza internazionale della società civile. A questo fine l’APM internazionale ha elaborato il documento “I diritti umani nel XXI secolo - Per una riforma delle Nazioni Unite”. Le proposte danno impulso a una riforma che, in opposizione a riserve condizionate da politiche di potenza, conduca ad un’organizzazione internazionale di terza generazione. In tal modo si indica la via per una graduale realizzazione della riforma, con l’istituzione di un’Assemblea Parlamentare e di una Camera delle Organizzazioni Non Governative accanto all’Assemblea Generale, come già previsto in origine nella Carta delle Nazioni Unite.
Per un diritto universale
dell’Uomo e delle Minoranze
Le linee guida del documento
per la riforma dell’ONU sono le dichiarazioni e gli accordi nell’ambito
dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario:
- la Dichiarazione Universale
dei Diritti dell’Uomo del 10 dicembre 1948;
- la Convenzione sulla prevenzione
e la punizione del genocidio del 9 dicembre 1948;
- il Trattato internazionale
sui Diritti economici, sociali e culturali del 19 dicembre 1966;
- il Trattato internazionale
sui Diritti civili e politici del 19 dicembre 1966;
- l’Accordo internazionale
per l’eliminazione di ogni forma di discriminazione razziale del 7 marzo
1966;
- l’Accordo sui Diritti
del Bambino del 20 novembre 1989;
- le Convenzioni dell’ILO
(Organizzazione Internazionale del Lavoro) n. 107 (1957) e n. 169 (1989)
sui Diritti dei popoli indigeni;
- la Dichiarazione sui Diritti
delle persone appartenenti alle minoranze etniche, religiose e linguistiche
del 18 dicembre 1992.
I diritti umani nel XXI
secolo - Per una riforma delle Nazioni Unite
Su questa base la nuova
ONU deve tendere ad un sistema tricamerale, che crei un diritto mondiale
vincolante ed emani decisioni cui siano subordinati gli organi esecutivi
globali:
- l’Assemblea Generale con
rappresentanti dei Governi nazionali,
- un’Assemblea Parlamentare
con rappresentanti dei Parlamenti nazionali, ed
- una Camera delle Organizzazioni
Non Governative, con rappresentanti delle ONG, dei popoli e delle minoranze
Nella nuova Assemblea Generale
ogni Stato deve avere un voto e le decisioni prese con la maggioranza qualificata
dei due terzi devono avere carattere vincolante nei confronti del Consiglio
di Sicurezza.
L’Assemblea Parlamentare
ha per modello il Parlamento Europeo e deve collegare a livello globale
gli organi parlamentari esistenti (Assemblea Parlamentare del Consiglio
d’Europa, Assemblea parlamentare della CSI, Assemblea Parlamentare del
Trattato di Lomé).
La Camera delle ONG deve
permettere agli attori non-statuali il lavoro presso le Nazioni Unite e
coinvolgere direttamente nei processi decisionali globali i rappresentanti
di nazionalità, minoranze e gruppi etnici. La Camera delle ONG decide
in autonomia sull’ammissione di nuovi membri.
Il pacchetto di riforme
proposto dall’APM internazionale
Queste le richieste dell’APM
internazionale ai Governi rappresentati nell’ONU:
- istituzione, secondo l’art.
22 della Carta delle Nazioni Unite, di un’Assemblea Parlamentare e di una
Camera delle Organizzazioni Non Governative;
- istituzione di un ufficio
indipendente (Ombudsman, o “Difensore civico”) per l’istruzione delle petizioni
e per la prevenzione dei conflitti;
- istituzione di un servizio
informativo come sistema di preavviso e di notizia;
- istituzione di un Tribunale
Internazionale Generale, libero da condizionamenti da parte del Consiglio
di Sicurezza;
- stabilimento di un diritto
internazionale vincolante;
- attribuzione all’Assemblea
Generale del potere di dar ordini al Consiglio di Sicurezza e riattivazione
del meccanismo “Uniting for Peace”;
- introduzione di nuove
modalità di finanziamento dell’ONU, ed in particolare di un’imposta
internazionale sulla speculazione valutaria;
- riconoscimento della necessità
di un’Organizzazione globale di terza generazione;
- proclamazione nell’Assemblea
“del Millennio”, di una Conferenza di Riforma per la revisione della Carta
delle Nazioni Unite secondo l’articolo 109, da convocarsi al più
tardi entro il 2010;
- trasformazione delle Convenzioni
multilaterali e delle Dichiarazioni sui diritti umani individuali e collettivi
in diritto mondiale cogente universalmente valido;
- limitazione od abolizione
del diritto di veto nel Consiglio di Sicurezza;
- avvio della composizione
del Consiglio di Sicurezza sulla base delle Organizzazioni Regionali;
- allestimento di un Corpo
di Pace internazionale sempre pronto all’intervento;
- riunione dei Programmi,
delle Organizzazioni Speciali e delle Banche di Sviluppo in un Consiglio
Esecutivo;
- radicamento nelle istituzioni
globali dei principi della democrazia, dello Stato di diritto e della divisione
dei poteri.
- elaborazione di una Costituzione
Federativa Mondiale con un Catalogo di Diritti Fondamentali.
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