Discriminazione razziale in
Australia
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Nel giorno dell'apertura dei 27. Giochi Olimpici a Sydney, l'Associazione per i Popooli Minacciati, APM, ha manifestato insieme con alcuni Aborigeni australiani contro la discriminazione razziale praticata dal governo di Canberra. Il portavoce aborigeno Michael Anderson chiede al Primo Ministro australiano, John Howard, di collaborare con le Nazioni Unite al fine di porre fine a questa grave situazione e a chiedere finalmente, nello spirito olimpico, le proprie scuse ufficiali agli Aborigeni per due secoli di genocidio, di usurpazione di terre e di oppressione. |
Solo pochi giorni fa il Governo federale australiano ha annunciato che agli esperti per i diritti umani delle Nazioni Unite l'ingresso in Australia sarà permesso soltanto per "gravi motivi". Il Parlamento australiano, inoltre, ha autorizzato l'impiego dell'esercito per "riportare l'ordine" nel caso si verificassero in futuro "disordini interni" o di manifestazioni di massa. I soldati che nel corso di simili azioni ferissero delle persone od addirittura le uccidessero, non sarebbero punibili. Nel corso dei Giochi olimpici, è stata vietata agli Aborigeni ogni tipo di protesta per i propri diritti nei luoghi delle manifestazioni olimpiche. |
Con delle simboliche inferriate, i manifestanti di Berlino hanno protestato per il fatto che gli Aborigeni costituiscano il 25% della popolazione carceraria, nonostante siano solo il 2% della popolazione complessiva d'Australia; e per il fatto che spesso essi vengono detenuti, e per lunghe settimane, per reati di poco conto o per meri sospetti. |
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