Lettera aperta ai „Tre saggi”, al sottosegretario di Stato per le minoranze Gianclaudio Bressa
Una politica per e con le minoranze
Profughi e immigrati alla tavola rotonda
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Bolzano, 30.11.2000
Egregi Signori,

"Tre saggi" - così la denominazione ufficiale - faranno visita al Sudtirolo. Dovranno valutare la situazione della provincia, ma si limiteranno, questo è stato anticipato, a questioni che riguardano solo una minima parte della realtà. La visita è stata decisa per fatti concreti (clamorosi, molto discussi sulla stampa). È giusto che si faccia una visita per esaminare la realtà, è giusto che non vengano copiati i dogmi emanati.

È però strano che Roma si muova soltanto quando c'è un clamore simile sui mass media e che non abbia già prima voluto fare un monitoraggio accurato della situazione. Nella loro visita i "Tre saggi" dovranno valutare tutta la realtà e non limitarsi a quei casi che suscitano scalpore. Va valutata la situazione nella sua complessità giuridica, culturale e sociale. Innanzi tutto vanno valutati i diritti delle minoranze, che sono il motivo unico per il quale questa provincia ha ottenuto l'autonomia. Il terzo gruppo linguistico infatti, e questo lo devono ammettere anche membri della maggioranza, è discriminato, ci sono molte norme e leggi che determinano l'esclusione del gruppo ladino da cariche pubbliche, ci sono diverse norme che rilegano la lingua del terzo gruppo in uno stato di sotto-cultura.

I Tre saggi inoltre devono studiare la situazione delle nuove minoranze, trattate non troppo bene da chi una volta come minoranza ha chiesto tutto dallo stato italiano per poi farsi antiminoritario come pochi altri in Europa. Va studiata attentamente la situazione degli immigrati che qui lavorano e contribuiscono al bene comune ma in compenso non ottengono che qualche squallida baracca affittata a fior di quattrini e tanto disprezzo proveniente da una parte consistente della popolazione. Va studiata attentamente anche la situazione dei Sinti e dei Rom, che rivela una provincia ricchissima che emargina i diversi. Non diversa è la situazione relativa all’accoglienza dei profughi. Sia la Provincia, sia lo Stato fin ad ora hanno evitato di assumersi precise responsabilità verso questa parte della popolazione, ultima fra gli sfortunati. Tanto alla frontiera del Brennero, quanto a Bolzano, continuano a mancare strutture dignitose per far fronte ad emergenze sempre più frequenti.

I Tre saggi dovranno valutare anche il peso dell’eredità storica, il fatto cioè che il Sudtirolo non abbia finora mai trovato una sola parola di dispiacere per l'uccisione di 50 ebrei nei lager nazisti, il fatto anche che dei crimini commessi durante il nazismo nessuno abbia mai chiesto scusa e tanto meno risarcito i danni. Una società che non riconosce le proprie responsabilità è addita sempre e soltanto negli altri i colpevoli, è predisposta a commettere ingiustizie. L'eredità storica con le sue colpe è la radice delle intolleranze d’oggi.

Invitiamo i Tre saggi a farsi un quadro completo, di farsi informare da diverse fonti per non avere un giudizio parziale e ingiusto e non continuare così sulla strada che genera conflitti.
In attesa del Vostro operato Vi inviamo i nostri

Distinti saluti

Associazione per i popoli minacciati
 
Vedi anche:
9. Novembre 1938 - 2000. L’eredità mortale della "notte dei cristalli", il Sudtirolo ed il suo passato.
La terra dei campi. L'apartheid contro i Rom in Italia

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