LETTERA APERTA
Primo Ministro, On. Massimo D'Alema Ministro degli Affari Esteri, On. Lamberto Dini |
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Il 18 novembre avrà luogo ad Istanbul il
vertice dei Capi di Stato e di Governo dei Paesi membri dell’OSCE. Tra
le altre cose, il vertice dovrà verificare l’applicazione dei diritti
umani che necessariamente costituiscono un principio fondamentale per un’organizzazione
quale l’OSCE.
Sigg. Ministri, noi chiediamo che Vi impegniate
ad Istanbul affinché l’OSCE condanni pubblicamente i bombardamenti
russi in Cecenia, l’inosservanza da parte della Russia della Convenzione
di Ginevra e della Convenzione ONU sul genocidio.
Il genocidio rappresenta “una serie di azioni, messe in atto con l’intenzione di eliminare del tutto o in parte un gruppo nazionale in quanto tale”, tramite “l’imposizione intenzionale di condizioni di vita tali da produrre la distruzione fisica di tutto o parte del gruppo nazionale.”
Con il pretesto della lotta al terrorismo, le truppe russe bombardano quotidianamente e distruggono sistematicamente villaggi ceceni. 400.000 persone (su una popolazione di 800.000) sono in fuga. Alla frontiera i profughi vengono regolarmente derubati dai soldati russi.
Poiché le truppe russe hanno chiuso ermeticamente
le frontiere con la Cecenia, è praticamente impossibile far giungere
degli aiuti a chi ne ha bisogno. Molti profughi si sono accampati sulla
superstrada tra Rostow e Baku, le donne sono costrette a partorire i loro
figli all’aperto, ed i medici si trovano a dover operare a lume di candela.
E’ iniziato l’inverno e la neve ed il freddo hanno già fatto le
prime vittime. Secondo Jelena Bonner sono già morte decine di persone
per il freddo e la fame.
Fino ad oggi i crimini russi in Cecenia non sono
stati chiamati per nome: essi sono in realtà la continuazione del
genocidio prima sovietico e poi russo attuato contro i Ceceni nel 1944
e dal 1994 al 1996.
Vi chiediamo di esprimerVi chiaramente a proposito di questi crimini, di protestare pubblicamente contro il genocidio attuato dalla Russia, e di impegnarVi nel tentativo di convincere anche i Vostri colleghi dell’UE e dell’OSCE affinché ad Istanbul anche essi prendano posizione con chiarezza e pubblicamente!
Cordiali saluti
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