Continuano le violazioni dei
diritti umani nel Sudan!
L’APM critica la politica dell’UE: non riabilitare il regime sudanese! |
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A proposito del decennario della conquista
del potere del generale Omar al Bashirn nel Sudan, l’Associazione per i
popoli minacciati (APM) ha rimproverato l’UE di fare due pesi e due misure
nella sua politica per i diritti umani. Si tratterebbe di una derisione
delle 2,5 milioni vittime del genocidio nel sudan meridionale, se adesso
i governi della Francia, Gran Bretagna e Germania, nonostante la continuazione
del genocidio, cercano di riabilitare il governo militare sudanese. Charles
Josselin, il ministro francese per l’aiuto allo sviluppo ha dichiarato
l’8 giugno che la Francia si impegna per un miglioramento dei rapporti
tra UE ed il Sudan. Anche i Ministeri per gli Affari Esteri di Bonn e London
segnalano l’interesse per un ampliamento dei rapporti con Khartum. Per
il sostegno offerto al terrorismo internazionale il regime di Khartum negli
ultimi anni è stato isolato e messo al bando in tutto il mondo.
“Le energiche dichiarazioni del premier britannico
Tony Blair durante la guerra in Kossovo, che avrebbe dovuto iniziare una
nuova era per la protezione dei diritti umani, si rilevano parole vane,
se la UE nello stesso momento riabilita i responsabili di un genocidio”,
critica l’APM. La giunta di Bashir è responsabile di gravi violazioni
del diritto internazionale. L’aeronautica sudanese getterebbe volontariarmente
spezzoni su ospedali nel Sudan meridionale. Collaboratori di organizzazioni
umanitari internazionali referiscono che il 20 giugno 1999 gli ospedali
delle città di Kajo-Keji, Yei e Maridi sarebbero state colpite da
attacchi aerei. Gli ospedali di Maridi e Yei sono stati bombardati già
il 5 maggio. Mentre i collaboratori del programma mondiale sull’allimentazione
dell’ONU preparavano la distribuzione di viveri alla popolazione affamata
nella città di Akak, il 16 maggio sono state gettate bombe sulla
città. “Tra gennaio 1998 e gennaio 1999 sono stati colpiti almeno
22 volte obiettivi civili nel Sudan meridionale e nei Monti Nuba da aerei
dell’aeronautica sudanese”, spiega l’APM. I bombardamenti allertano i profughi
e spingono le organizzazioni internazionali a terminare il loro lavoro
umanitario.
Anche nel Sudan settentrionale i diritti umani
sono violati sistematicamente. Il 15 giugno 25 studentesse e studenti sono
stati condannati da un tribunale convocata per direttissima a 40 sferzate,
perchè le studentesse avevano osato indossare pantaloni durante
un picnic pubblico. Anche la libertà di stampa è poco consolidata:
il 22 giugno sono stati accusati 3 direttori di giornali di aver pubblicato
informazioni che criticano la politica del governo. Erano stati pubblicati
discorsi di politici dell’opposizione.
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