Lettera aperta ad Ennio Chiodi,
direttore del TG3
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Nella realtà sembra però che la Rai si muova con grande lentezza, in modo che di una Rai multilingue non c'è ancora traccia. Poco propensa ad impegnarsi per le minoranze è anche l'UsigRai.
Come primo passo per la realizzazione di una rete plurilingue proponiamo, per l'ennesima volta, uno hearing dei vertici della RAI e degli esponenti della maggioranza parlamentare con rappresentanti delle minoranze linguistiche. C'è inoltre l'assoluta necessità di un incaricato speciale per le minoranze linguistiche che sia indipendente dai frequenti cambiamenti di governi e ministri o dai cambiamenti ai vertici della RAI; solo così gli sarà possibile svolgere un lavoro continuativo, indispensabile per la istituzione e la gestione di una rete plurilingue.
È tuttora irrisolta,
nonostante frequenti appelli, la situazione della Rai ladina a
Bolzano. La redazione ladina dipende dal caporedattore italiano;
ma come fa un caporedattore che non parla e non capisce la lingua
dei suoi giornalisti a giudicare sul loro lavoro, come fa a
giudicare la realtà che questi giornalisti affrontano? La
Rai di Aosta pure da anni è in uno stato che è ai
limiti dell'assurdità. Infatti mancano programmi
televisivi in lingua francese, sebbene questi siano previsti
dalla convenzione.
Chiediamo il suo impegno per migliorare
tale situazione.
Fiduciosi nella Sua sensibilità e disponibilità
Osservatore minonraze
UsigRai
Associazione per i popoli
minacciati
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