La catastrofe umanitaria in Kosovo è già iniziata
Nonostante le assicurazioni del governo di Belgrado di aver concluso le operazioni militari, negli ultimi giorni gli attacchi delle truppe serbe a villaggi albanesi in varie parti della regione sono continuate, Nella valle di Vucak a nordovest della capitale Prishtina, per esempio, da sei giorni sono isolati dal mondo 20.000 profughi che vengono continuamente bombardati. Testimoni oculari parlano di almen0 50 morti negli ultimi giorni. Su questi fatti cerca di richiamare l'attenzione una veglia dell'Associazione per i popoli minacciati e di ILIRIA, che riunisce gli albanesi che vivono nella nostra provincia, in piazza del Grano a Bolzano. Sono più di 1.000 i morti accertati, oltre 400.000 i profughi e ben 250 i villaggi albanesi resi inabitabili in seguito agli attacchi serbi. Durante la veglia è stato presentato un dossier sui primi sei mesi della guerra, forse il più dettagliato finora pubblicato in Europa occidentale, che riporta i crimini di guerra commessi dalle truppe serbe, ma anche casi di violazione di diritti umani commessi da parte dell'UCK. Il dossier e il relativo appello saranno consegnati questi giorni alla Commissione affari esteri del Parlamento e al Ministero degli Affari Esteri a Roma.
Durante la veglia
l'Associazione per i popoli minacciati raccoglie firme per il suo
appello diretto al Gruppo di contatto per i Balcani nel quale si
richiede un intervento immediato della NATO per fermare la
pulizia etnica in Kosovo e per proteggere la popolazione civile.
L'appello invita i governi a non prestare fiducia nelle
dichiarazioni tattiche del regime di Milosevic, ma di porre
subito un ultimatum preciso. Qualora gli attacchi non fossero
sospesi e le truppe serbe fossero ritirate, la NATO dovrebbe
gradualmente intervenire con mezzi militari. Altrimenti si
rischierebbe un prolungarsi dei combattimenti per mesi e mesi con
tutte le conseguenze a livello umanitario. Gli organizzatori
della veglia esprimono anche l'invito a tutta la cittadinanza di
sostenere più attivamente le loro iniziative umanitarie
già avviate per far fronte alle enormi necessità
createsi in Kosovo. Infine si auspica che anche il mondo politico
sudtirolese sia più presente nei confronti del Parlamento
e del Governo a Roma affinché si possa arrivare a
decisioni rapide per un intervento nel
Kosovo.
Una pubblicazione dell'Associazione per i popoli minacciati. Si prega di citare la fonte / Eine Publikation der Gesellschaft für bedrohte Völker. Weiterverbreitung bei Nennung der Quelle erwünscht ** WebDesign: M. di Vieste