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Romano Prodi
Piazza Colonna 370
Palazzo Chigi
I - 00187 ROMA

Lettera aperta al Presidente del Consiglio dei Ministri italiano Romano Prodi


Bonn / Göttingen, 11 marzo 1998


Egregio Signor Presidente,

la nostra organizzazione per i diritti umani si rivolge a lei, preoccupata per gli attacchi delle truppe serbe alla popolazione civile albanese in Kosovo. Signor presidente, la preghiamo di cuore, perché si impegni con il Gruppo di Contatto, presso le Nazioni Unite e presso i governi dell'Unione Europea, affinché una parte delle truppe SFOR e UNPREDEP (UN Preventive Deployment) venga inviata in Kosovo per proteggere la popolazione albanese.

Gli accordi di Londra del Gruppo di Contatto sono una vergogna per ogni uomo, che abbia ancora un minimo di coscienza, dopo che l'occidente negli anni passati ha accettato le varie aggressioni del regime di Milosevic o ha reagito con eccessivo ritardo. Per la quarta volta le truppe serbe commettono crimini crudeli nei confronti di civili indifesi, uccidono donne incinte, bambini ed anziani, con la scusa che si tratta di azioni contro "terroristi". Ancora una volta migliaia di persone fuggono dagli omicidi delle bande di "Arkan" e "Dragan".

Egregio signor Presidente, l'embargo alle forniture di armi, concordato a Londra, non interrompe l'approvvigionamento delle unità speciali serbe. L'ultimato di Londra di dieci giorni dà allo Stato di Apartheid tempo a sufficienza per far ritornare la calma con il completamento delle stragi. Siamo indignati per il fatto che la Comunità internazionale, dopo la terribile esperienza in Bosnia, non sia nuovamente in grado di evitare con decisione la violazione dei diritti umani e una nuova guerra.

Egregio signor Presidente, non permetta che il regime di Milosevic inizi una quarta guerra, che farebbe terra bruciata in Kosovo e nelle regioni confinanti. Per favore si impegni affinché il mandato alle truppe SFOR venga allargato per la protezione degli Albanesi del Kosovo. La preghiamo inoltre di impegnarsi affinché il presidente della Yugoslavia Slobodan Milosevic venga giudicato dal Tribunale dell'ONU a Den Haag per il genocidio commesso nei confronti dei musulmani bosniaci e per i massacri degli Albanesi in Kosovo.

Cordiali saluti
Tilman Zülch
Presidente della GfbV - International


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