L'Associazione Internazionale per i Popoli Minacciati chiede al Presidente del Senato la votazione della Legge Quadro per la tutela delle minoranze. La nostra Costituzione, vecchia ormai di 50 anni, nel suo articolo 6 garantisce la tutela delle minoranze con apposite norme. Ci sono voluti molte legislature per arrivare ad un pacchetto di norme, la cosiddetta Legge Quadro per la tutela delle minoranze, approvato sinora soltanto dalla Camera dei Deputati. L'approvazione da parte del Senato fino ad oggi non è avvenuta.
La situazione delle minoranze rimane precaria, come riferisce l'indagine "euromosaic" commissionata dalla Commissione Europea. In Italia sono sei su tredici le comunità linguistiche che non hanno speranza di sopravvivere. La situazione di altre tre comunità linguistiche minoritarie viene definita come "suscettibile di miglioramenti". Solo la situazione della minoranza tedesca nel Sudtirolo è positiva sotto più aspetti.
L'Associazione Internazionale per i Popoli Minacciati ha invitato il Presidente del Senato della Repubblica Nicola Mancino a varare quanto prima la legge quadro per la tutela delle minoranze non protette. Inoltre si esorta il Parlamento a ratificare la "Carta Europea per le lingue minoritarie e regionali" del Consiglio d'Europa.
Fu proprio Nicola Mancino che anni fa, in qualità di Ministro dell'Interno, mostrò sensibilità nei confronti di questo problema, sottolineando in un dossier sullo stato delle minoranze che "la legittima aspirazione delle minoranze a vedere tutelata la propria specialità culturale, storica e linguistica, in altre parole la loro identità, costituisce espressione di rilievo degli attuali valori della democrazia ed è testimoniata dal preciso riferimento della Costituzione". La Costituzione però fino ad oggi non è stata realizzata. 50 anni di attesa possono apparire eccessivi. Con una possibile caduta del Governo l'attesa rischia di protrarsi ancora. Il nuovo millennio vedrà dunque ancora irrealizzato l'articolo 6 della Costituzione?
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