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L'utopia di un futuro senza energia nucleare è un sogno per il quale bisogna impegnarsi concretamente se vogliamo continuare a credere nella vita, in ogni forma di vita, sul nostro pianeta. Per troppo tempo abbiamo creduto alle promesse di un'era atomica: la pace mondiale grazie all'equilibrio della paura, disponibilità di energia senza limiti - è questo il modo in cui credevamo di poter assicurare un futuro a tutti. Troppe sono però le persone in tutto il mondo, di cui nessuno parla, che vengono sacrificate a questa "promessa". Nella maggioranza dei casi si tratta di persone appartenenti a popoli indigeni: Cree, Shoshone, Navajo, Apache, .... Kokotha, Pitjantjatjara, Sami: essi muoiono perché il mondo industrializzato non può rinunciare allo sfruttamento civile e militare dell'energia nucleare. L'estrazione dell'uranio, i test nucleari e il deposito di scorie radioattive non avvengono a "casa nostra", e perciò non le consideriamo catastrofi nucleari. Ma le loro catastrofici conseguenze costituiscono per molte persone in tutto il mondo la triste quotidianità dell'era atomica. L'era nucleare non è un evento naturale: essa è stata inaugurata dall'uomo, e l'uomo può anche terminarla. Anche qui e ovunque se si rinunciasse immediatamente all'uso del nucleare, le conseguenze del suo sfruttamento resteranno per molto tempo un'eredità disastrosa per tutti coloro che verranno dopo di noi. Se non siamo disposti ad assumerci ora la responsabilità per i nostri figli e nipoti, rischieremo la loro vita ancora prima che nascano.
Seguendo lo spirito
del World Uranium Hearing, anche il Nuclear-Free Future
Award (Premio per un futuro libero dal nucleare) vuole lanciare
un messaggio. "Se ognuno aspetta che sia l'altro a fare qualcosa,
nessuno farà mai niente" - questa frase appariva su un
volantino della Rosa Bianca, il gruppo tedesco che tentò
di opporsi al regime nazista di Hitler. Il Nuclear-Free Award
premia persone, che non aspettano che altri "facciano qualcosa".
Le disastrose conseguenze dell'energia nucleare solitamente non
costituiscono materia di dibattito, ma grazie alla Sua offerta
possiamo rompere il silenzio. L'era dell'energia rinnovabile deve
finalmente iniziare. Il Nuclear-Free Future Award vuole rendere
pubbliche le questioni legate al nucleare, e sostenere
economicamente persone ed iniziative che lavorano e si impegnano
per una nuova era: libera da armi atomiche ed energia nucleare.
Una giuria internazionale premia ogni anno i vincitori nelle tre
categorie: resistenza, sensibilizzazione ed informazione,
soluzioni.
Non dimentichi: la
radioattività non rispetta le frontiere! La
responsabilità compete a tutti; assuma anche Lei
responsabilità!
Claus Biegert. Fondatore del Nuclear-Free Future Award
Voci
Qualunque cosa facciamo oggi - non dovrà mai minacciare la vita della settimana generazione. - da: la Grande Legge della Pace, Costituzione del popolo degli Irochesi, fissata nel XIII secolo.
Da oltre 50 anni l'umanità vive nella paura di una catastrofe nucleare, capace di distruggere ogni forma di vita, cosi come noi la conosciamo ... spero che questo premio possa dare un contributo per la creazione di una coscienza che oggi manca al mondo industrializzato. - Isabel Allende, scrittrice
Una volta ho sentito dire a Eli Wiesel, che è sopravvissuto all'Olocausto in vari campi di concentramento: "Dobbiamo sempre credere che l'impossibile sia possibile!" Prendiamo le parole di Eli Wiesel come avvertimento, ma anche come incoraggiamento: un futuro libero da nucleare è possibile. - Josef Weizenbaum, fu professore di scienze della comunicazione al Massachusetts Institute of Technology.
Sostengo il Nuclear-Free Future Award perché penso al futuro dei nostri nipoti e delle generazioni a venire. - Harry Valérien, giornalista sportivo e moderatore televisivo.
Consideriamo questo premio internazionale come un contributo fondamentale all'Agenda 21. - Joan Davis, presidentessa di Ecoropa.
Grazie all'uso più efficiente delle risorse energetiche tradizionali e grazie alla crescente scoperta di fonti energetiche rinnovabili, possiamo puntare a un futuro senza energia nucleare. Il Nuclear-Free Future Award può costituire uno strumento importante grazie al quale raggiungere questa meta! - Hans Dürr, fu direttore dell'Istituto Max-Planck per la fisica.
Consiglio dei giurati
Carl Amery, scrittore, Monaco di Baviera; Michael Asch, etnologo, Vancouver Island; Ann Bancroft, guida di spedizioni, Scandia, Minnesota; Till Bastian, medico e autore, Isny; Ramsey Clark, fu ministro della giustizia USA, New York City; Angela Davis, filosofa e attivista per i diritti umani; Berkeley, California; Winona LaDuke, economa e attivista, Nazione Anishinabe, Minnesota; Johan Galtung, ricercatore per la pace, Oslo; Monika Griefahn, membro del parlamento tedesco, Buchholz i.d. Nordheide; Arlo Guthrie, musicista, Housatonic, Massachusetts; Teddy Goldsmith, premio Nobel alternativo, Richmond, Inghilterra; Peter Stephan Jungk, scrittore, Parigi; Peter Kafka, fisico, Monaco di Baviera; Val Kilmer, attore, Tesuque, New Mexico; Satish Kumar, fondatore del Schumacher College, Dartington, Inghilterra; Corinne Kumar, segretaria generale di El Taller, Tunisia; Rudolf zur Lippe, filosofo, Staade; Oren Lyons, capo della Nazione Onondaga, New York; Leonard Marks, avvocato, New York City; John Mohawk, folisofo, Nazione Seneca, Cattaraugus, New York; Darrell Posey, etnologo, Oxford; Kirkpatrick Sale, autore, Cold Springs, New York; Madanjeet Singh, inviato speciale per il segretario generale dell'UNESCO, Parigi; Galsan Tschinag, scrittore, Ulan Bator, Mongolia; Robert Venables, storico, Cornell University, NewYork; JosephWeizenbaum, critico sociale, Cambridge/Berlino; Christine von Weizsäcker, critico della scienza, Bonn; Joan Wingfield, attivista per i diritti umani, Nazione Kokotha, Australia; Rainer Wittenborn, pittore, TU Monaco; Howard Zinn, storico, Cambridge, Massachusetts.
I primi a ricevere il Nuclear-Free Future Award
Maisie Shiell ha ricevuto il premio onorario per il lavoro svolto durante tutta una vita. Da vent'anni lotta contro il nucleare, e parole riconcilianti da parte di governi e industrie nucleari sorgono solo l'effetto di impegnarla ulteriormente nella battaglia. Sebbene il suo campo d'azione sia la provincia di Saskatchewan, Maisie è conosciuta in tutto il Canada come la nonna del movimento antinucleare.
Dott. Raúl A. Montenegro ha ricevuto il premio per informazione e sensibilizzazione. Il professore di biologia di Cordoba è un attento informatore circa le reali conseguenze del nucleare, nonché un convinto difensore della causa antinucleare, sia che si tratti di sensibilizzare la gente in strada, sia quando è necessaria una corretta informazione nelle aule di tribunale. Sono merito suo anche le città libere dal nucleare in Argentina.
Yvonne Margarula dice "STOP JABILUKA". In rappresentanza per il Piccolo Popolo dei Mirrar Gundjehmi, Yvonne ha ricevuto il premio per resistenza. Questo popolo lotta per difendere la propria patria nel nord dell'Australia, minacciata dall'estrazione dell'uranio. Jabiluka è un microcosmo: solo se gli aboriginal riusciranno a proteggere la loro terra sacra, le generazioni a venire avranno un futuro.
Dott. Harendra Sharan ha ricevuto il premio per soluzioni. Fedele al suo motto "Renewables for Peace" (energia rinnovabile per la pace), l'ingegnere indiano ha sviluppato un sistema di rifornimento energetico usando biomassa. Il suo lavoro è seguito con interesse anche in Europa, e Sharan è oggi attivo anche in Svizzera.
Questa pittura rupestre è stata creata dai Njamal vicino al Upper Yule River nel Nordovest dell'Australia molto tempo prima che arrivassero i primi europei. Nella mitologia degli aboriginal, il serpente dell'arcobaleno dorme nelle viscere della terra e protegge le forze sotterranee che l'uomo non può controllare. Lo sfruttamento di queste forze sveglierà il serpente e porterà disgrazia all'umanità. L'uranio, dicono gli aboriginal, appartiene al serpente dell'arcobaleno.
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