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Bulsan/Goettingen/Lussemburgo,
7.10.1998
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Ci sono volute tre legislature per approvare una legge che era nel cuore dei padri della Costituzione già dal '48: è l'articolo 6 della Costituzione ad affermare che la Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche. E dopo 50 anni almeno un ramo del Parlamento si è finalmente espresso, approvando un testo che tutela i cittadini di questa Repubblica, appartenenti a 12 gruppi linguistici minoritari: in tutto, secondo le stime del Ministro dell'Interno, si tratta di circa 3 milioni di persone.
Chiediamo alla ben nota sensibilità culturale e civile del Presidente del Senato, e a tutti i gruppi parlamentari di volere sollecitamente iscrivere all'ordine del giorno dell'Assemblea, pur in questo scorcio di legislatura, un provvedimento che attiene a un diritto umano primario delle minoranze e che, se approvato in via definitiva, onorerà l'immagine internazionale dell'Italia.
Nel "Primo rapporto sulla stato delle minoranze in Italia", Lei, come Ministro dell'Interno, aveva sottolineato, che "la legittima aspirazione delle minoranze a vedere tutelata la propria specialità culturale, storica e linguistica, in altre parole la loro identità, costituisce espressione di rilievo degli attuali valori della democrazia ed è testimoniata dal preciso riferimento della Costituzione".
50 anni di attesa per dare attuazione alla norma di tutela, prevista dall'articolo 6 della Costituzione, ha avuto effetti negativi sulle minoranze linguistiche. In Italia, come riferisce l'indagine "euromosaic" commissionata dalla Commissione Europea, sono sei su tredici le comunità linguistiche che non hanno speranza di sopravvivere. La situazione di altre tre comunità linguistiche minoritarie viene definita come "suscettibile di miglioramenti". Solo la situazione della minoranza tedesca nel Sudtirolo è positiva sotto più aspetti.
Rimane però grottesco utilizzare una legge di tutela delle lingue minoritarie per affermare che la lingua ufficiale della Repubblica è l'italiano.
L'Associazione Internazionale per i
Popoli Minacciati e il Centro Internazionale sulle Minoranze
etniche e Nazionali invitano il Senato della Repubblica a varare
quanto prima la legge quadro per la tutela delle minoranze non
protette. Inoltre si esorta il Parlamento a ratificare la "Carta
Europea per le lingue minoritarie e regionali" del Consiglio
d'Europa.
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