I profughi non sono un problema di polizia
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Bolzano, 18.5.1999


 L’APM protesta contro la linea dura decisa dalla gendarmeria austriaca verso i rifugiati del Kossovo. Lo scorso fine settimana le autorità austriache hanno respinto al Brennero più di cento profughi del Kossovo. La gendarmeria austriaca agisce contro i profughi applicando le norme vigenti in tutta la loro durezza. Non si capisce come si possano prendere tali provvedimenti verso le vittime di una pulizia etnica.

L’Associazione per i popoli minacciati internazionale ha intervistato 1.000 rifugiati del Kossovo. Dalle risposte emerge che polizia speciale serba, militari e milizie paramilitari massacrano intenzionalmente i civili. Le prove sono schiaccianti, i nomi di molti colpevoli sono noti. L’inchiesta conferma i timori dell’OSCE (Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa) secondo la quale le violenze compiute delle truppe jugoslave ha raggiunto un livello inimmaginabile.

In questa situazione,  le misure decise dalle autorità austriache sembrano dettate dal cinismo. Il Ministro degli Interni austriaco Karl Schlögl in aprile ha dichiarato che l’Austria non respingerà nemmeno i profughi del Kossovo provenienti da paesi terzi “sicuri”. La gendarmeria ignora questa direttiva, mentre sembra adeguarsi al panico seminato dalla parlamentare dei “Freiheitlichen” (il partito nazional-populista di Jörg Haider) Helen Patrick Pable, la quale si è espressa contro l’ulteriore accoglienza di profughi per non mettere in pericolo l’equilibrio etnico. Negli anni precedenti l’Austria ha sempre orgogliosamente sottolineato il suo impegno nel campo dei diritti umani.

L’arresto dei profughi è una vera e propria angheria e non ha niente a che fare con l’impegno per i diritti umani. L’APM ha sempre chiesto la costruzione di un centro di accoglienza per i profughi. Tirolo, Sudtirolo e Trentino devono avere una politica comune dell’accoglienza, e nominare un referente comune per i profughi che coordini gli aiuti. L’APM ricorda che la volontà della popolazione di Nord e SudTirolo non può essere sabotata da una ottusa politica di polizia. Per questo sia Tirolo sia Sudtirolo e Trentino devono proporre ai rispettivi Ministeri degli Interni, di accogliere una quota significativamente più alta di profughi rispetto a quella prevista.


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