Lettera aperta all'Obmann
della SVP, dott. Siegfried Brugger
Ai delegati dell'Assemblea provinciale della SVP p.c. al direttore dell'Österreichisches Volksgruppenzentrums, Marian Pipp |
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Ai parlamentari della SVP a Roma è riuscito, nel recente periodo delle sanzioni contro Vienna, di aggregare la maggioranza dei deputati per una dimostrazione di solidarietà all’Austria. La SVP ha così dimostrato quanto può essere efficace un lavoro di “lobbying”.
Ora noi Vi preghiamo, di mettere all’ordine del giorno lo stesso impegno anche per le minoranze linguistiche in Austria. Potreste per esempio presentare, al vostro ospite Wolfgang Schüssel, all’uomo cioè che ha propiziato una svolta nella politica austriaca in materia di minoranze, un catalogo di richieste del Centro Austriaco per i Gruppi Etnici (Österreichisches Volksgruppenzentrum).
Nel Burgenland il governo federale liberal-popolare ha fatto installare indicazioni topografiche bilingui (come previsto dall’Art. 7 del Trattato di Stato e dalla Legge sui gruppi etnici – la previsione fu quindi lungamente disattesa) nei Comuni di lingua ungherese e croata. Con una “disposizione programmatica” la Repubblica austriaca ha riconosciuto il carattere multietnico e multiculturale del Paese. Si tratta solo dei primi passi, cui altri debbono seguire. L’Austria non può accontentarsi del fatto che i tre Saggi dell’UE abbiano lodato la politica austriaca per le minoranze. A quel rapporto, infatti, si contrappone una pesante obiezione, che non può essere trascurata: la voce delle minoranze stesse. Il Centro Austriaco per i Gruppi etnici (Österreichisches Volksgruppenzentrum) organizzazione non-governativa di cui fa parte anche la Südtiroler Volkspartei, chiarisce infatti nel proprio rapporto la drammaticità della situazione delle minoranze linguistiche. La pressione assimilativa è cresciuta, la Legge per i gruppi etnici degli anni ’70 è ancora parzialmente inattuata, come pure le disposizioni del Trattato di Stato. Sollecitate il Cancelliere Federale Schüssel a mantenere le proprie promesse.
Sollecitate il Cancelliere Federale Schüssel anche a farsi tutore degli Sloveni della Carinzia. Anche Jörg Haider ha proclamato l’avvio di una nuova politica per gli Sloveni della Carinzia. In realtà Haider sta tenendo i cittadini di lingua slovena sotto pressione, e si muove in circoli nazionalisti tedeschi. La marcia in stile da “blocco orientale” delle organizzazioni cosiddette patriottiche, tenutasi il 10 ottobre a Klagenfurt-Celovec ha mostrato chiaramente che per Haider ed i suoi “liberali” gli Sloveni sono da classificarsi fra i nemici dell’Austria.
Chiedete al Cancelliere Federale
Schüssel anche il riconoscimento, negato da quasi mezzo secolo, del
piccolo gruppo degli Sloveni di Stiria. Finora il Land della Stiria, ed
anche la Federazione, si sono rifiutati di farlo, nonostante gli Sloveni
di Stiria siano nominati nel Trattato di Stato. Con il loro riconoscimento
l’Austria darebbe un segno di serietà nel processo di riconciliazione
con la Slovenia. Una riconciliazione potrebbe portare a nuove aperture
politiche anche per la piccola minoranza tedesca in Slovenia, in passato
discriminata e vessata.
Vedi anche i seguenti documenti
in tedesco:
"Der Report des Österreichischen Volksgruppenzentrums an die drei EU-Weisen" News Service des Burgenländisch-Kroatischen Zentrums Wien: www.HrvatskiCentar.at Minderheiten OnLineORF: volksgruppen.orf.at/de_index_klein.htm Comunicato stampa: 80 anni fa il referendum in Carinzia |
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