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Giornata mondiale dell'Infanzia

Basta alle bombe sui bambini in Sud Sudan e in tutti i conflitti che li coinvolgono!

Bolzano, 20 Novembre 2002

In occasione della Giornata mondiale dell'Infanzia, che in molti paesi, tra cui l'Italia, si festeggia il 20 novembre (il 20 novembre 1989 l'Assemblea Generale dell'ONU approvò la Convenzione Internazionale sui Diritti dell'Infanzia), l'Associazione per i popoli minacciati ha chiesto nuovamente l'immediata interruzione dei bombardamenti di scuole ed ospedali in Sud Sudan da parte dell'aviazione sudanese, e la cessazione dei conflitti che direttamente o indirettamente coinvolgono i bambini. La guerra contro bambini inermi portata avanti dal governo sudanese è uno dei peggiori crimini contro l'umanità. Il 9 settembre erano rimasti uccisi due ragazzini di 4 e 7 anni in un attacco aereo sulla città di Yabus. Anche nei pressi di una scuola erano rimasti gravemente feriti almeno altri 8 bambini. Nonostante gli accordi firmati nel marzo di quest'anno sulla protezione della popolazione civile, il regime di Khartum continua con i bombardamenti indiscriminati.

Scuole, ospedali, accampamenti per profughi, chiese, centri di distribuzione di cibo e mercati sono ormai da anni gli obiettivi di bombardamenti sistematici da parte dell'aviazione sudanese. Decine di bambini sono rimasti vittime di questi bombardamenti e in migliaia sono stati messi in fuga. Questa situazione sta provocando una vera catastrofe umanitaria, di cui i bambini sono le principali vittime, vinti soprattutto dalla fame. Proprio la fame è stata utilizzata dal regime di Khartum come arma contro la popolazione civile del Sud Sudan.

Le ONG sudanesi e la Chiesa locale hanno continuato ad appellarsi all'ONU e alla comunità internazionale perché venisse istituita una zona di interdizione di volo per la protezione della popolazione civile e per assicurare le operazioni umanitarie. Tra il 1955 e il 1972, e dal 1983 ad oggi, circa 2,5 milioni di persone sono morte nel conflitto che vede il regime islamico fondamentalista del nord opporsi alla popolazione nera del sud e delle montagne Nuba.

Il conflitto che vede il regime islamico fondamentalista del nord opporsi alla popolazione nera del sud e delle montagne Nuba in Sudan è solo uno dei tanti conflitti attualmente in atto nel mondo in cui sono proprio i bambini a pagare il prezzo più alto per il giochi di potere attuati dai relativi governi. Questo è il caso dei conflitti in atto contro la popolazione civile in Cecenia o in Nigeria solo per fare due esempi. L'elenco dei conflitti è molto lungo, ma per la stringente attualità non bisogna dimenticare i bambini vittime innocenti in Iraq, vittime prima della dittatura che ha massacrato kurdi, sciiti e ed altre minoranze religiose, e poi dell'embargo che sta facendo strage nelle fasce più deboli di tutta la popolazione irachena; non ultimi i bambini vittime nel conflitto israelo-palestinese di entrambe le parti.


Vedi anche:
* www.gfbv.it: www.gfbv.it/2c-stampa/02-1/020416ait.html | www.gfbv.it/2c-stampa/02-1/020208it.html | www.gfbv.it/3dossier/mappe/6kinder.html | www.gfbv.it/3dossier/africa/nigeria-it.html | www.gfbv.it/3dossier/diritto/dich-univ-it.html | www.gfbv.it/3dossier/bosnia/bih.html
* www: www.onuitalia.it/diritti/infanzia.html | www.onuitalia.it/diritti/indinf.html | www.unicef.it/ Fondazione Franceschi
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