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Ladinia

La Union Generela di Ladins dles Dolomites

Mateo Taibon

Il consolidamento dell'unione linguistico-culturale dei ladini dolomitici costituisce, ieri come oggi, la missione principale della Union Generela di Ladins dles Dolomites (UGLD), l'organizzazione-ombrello che mira ad esprimere in modo unitario gli interessi e gli obiettivi delle cinque sezioni autonome di Gardena, Badia, Fassa, Livinallongo/Colle Santa Lucia, Ampezzo e di quelle che rappresentano i ladini che vivono al di fuori dell'aera sellano-ampezzana. Operando da anello di congiunzione sovraprovinciale la UGLD agevola in primo luogo lo scambio interladino tra gli appartenenti a una medesima comunità divisa amministrativamente in due regioni (Trentino-Alto Adige e Veneto) e in tre province (Bolzano, Trento e Belluno) e sottoposta alla poderosa influenza dei gruppi etnici italiano e tedesco con cui condivide il territorio.

Sorta grazie al sostegno del Governo italiano, che cerca un'adesione nei Ladini per contrastare la vasta porzione di popolazione tedesca in Alto Adige, e innestata su di un primo nucleo associazionistico ladino - scaturito a Bolzano nel 1951 dalla confederazione delle Union di Ladins di Bolzano, Gardena e Badia -, un'organizzazione di più ampia portata, nella fase iniziale la Union Generela di Ladins confina la sua attenzione e il suo interesse all'ambito della lingua e della cultura. Tuttavia, con il decorrere del tempo riesce progressivamente ad affrancarsi dai condizionamenti esterni e a conquistare un grado di autonomia sempre maggiore che le permette di evolversi in un organismo di difesa delle istanze della popolazione ladina, assumendo per sé il ruolo di propugnatrice degli interessi in qualsiasi settore sociale.

La Union Generela di Ladins perviene soltanto gradualmente alla sua fisionomia attuale. Sviluppatasi quale ampliamento del nucleo originario di Bolzano, accoglie nella sua struttura dapprima la unione fassana, poi quella livinalese-collese ed infine, come ultima, nel 1976 la Union d'i Ladis d'Anpezo, il tassello mancante che le permette di divenire il punto di riferimento rappresentativo di tutti i ladini dolomitici e che va, inoltre, a ricomporre, seppure meramente a livello culturale e ideale quella unità e quel legame che per secoli avevano caratterizzato la storia dei Ladini. In tal modo, la UGLD approda a una meta importante, che le consente di svolgere la sua opera in maniera più incisiva e unitaria nell'intera Ladinia. Compito primario che l'associazione-tetto delle Dolomiti da sempre si attribuisce è quello di orientare i programmi e le iniziative delle singole Union di Ladins, preoccupandosi inoltre di ottenere delle pubbliche sovvenzioni per finanziare sia le attività delle sue sezioni sia progetti di più ampio respiro; tra questi ultimi un esempio emblematico è offerto dal centro culturale, inizialmente concepito per divenire la "... cuna de duc i Ladins di Dolomic" ("... culla di tutti i ladini delle Dolomiti"): la Cësa di Ladins a Ortisei, dal 1957 sede dell'UGLD.

Spronando e incentivando la collaborazione tra le vallate ladine, la Union Generela di Ladins mira a rafforzare la coscienza ladina come premessa indispensabile alla sopravvivenza del patrimonio linguistico-culturale ladino e interviene in vari ambiti. Inoltre, sottolineando di continuo la necessità di potenziare la sinergia intervalliva al fine di incrementare la coesione interna della comunità ladina, diversi sono gli eventi e le manifestazioni che coordina con successo. Tra questi, i seguenti spiccano per la loro portata: le manifestazioni promosse nel corso dell'Ann di Ladins (1985) per commemorare la ricorrenza dei duemila anni da quando, nel 15 a. C., le legioni romane sotto alla guida di Tiberio e Druso assoggettarono le Alpi e avviarono il processo di latinizzazione delle vallate popolate dalle gentes alpinae; l'allestimento a Milano della mostra Ladins dles Dolomites (1988) volta a offrire a un pubblico cittadino geograficamente e culturalmente lontano dalla Ladinia un'immagine compatta e unitaria della sua popolazione; la rievocazione storica Ladins dles Dolomites Inant Adum al Passo Sella (1996), per ricordare la grande adunata-protesta occorsa cinquant'anni prima, quando i ladini si erano uniti per rivendicare i loro diritti fondamentali, scagliandosi contro la tripartizione politico-amministrativa del territorio ladino, avvertita come profondamente ingiusta; e ancora gli eventi organizzati nel corso dell'anno corrente per celebrare il centenario della nascita della Union Ladina - Ladinerverein ad Innsbruck, l'antesignana della UGLD. Degne di menzione, anche se di minore levatura rispetto alle citate manifestazioni, risultano inoltre: Di cultural ladin, De dla ciantia ladina, Interski ladin, Olimpiades Ladines, Ladiniatour, Ciantëde cun Nëus, ecc.

Nell'instaurazione di una buona collaborazione interladina a tutto vantaggio della coesione socioculturale della popolazione sellano-ampezzana la Union Generela di Ladins vede un modo d'intervento efficace per garantire ai ladini la possibilità di sopravvivere nella loro specificità, conservando il loro volto etno-linguistico anche nell'Europa multietnica e multilingue del Duemila. Per conseguire questo scopo si muove in varie direzioni che vanno essenzialmente dalla valorizzazione delle tradizioni e della toponomastica alla richiesta di potenziamento dei mezzi di comunicazione sociale e di stampa, dall'impegno per il rispetto dei diritti fondamentali del gruppo ladino alla difesa dei suoi interessi culturali, sociali e ambientali, dai contatti e dalla cooperazione con le organizzazioni ladine del Canton dei Grigioni e del Friuli alla creazione di un codice linguistico scritto unitario per tutte le vallate del Sella e Ampezzo.

Molti di questi obiettivi sopraelencati su cui poggia l'odierna attività della Union Generela di Ladins affondano le radici nell'associazionismo ladino primonovecentesco del Tirolo austroungarico. Infatti, i punti programmatici che qualificarono l'Union Ladina - Ladinerverein (associazione fondata nel 1905 a Innsbruck da un gruppo di studenti e intellettuali ladini e costituita ufficialmente nel 1912 come Union dei Ladins), coincisero sostanzialmente con l'intento di instaurare rapporti di interscambio a livello panladino, di istituire unioni all'interno dell'area sellano-ampezzana, di giungere all'unificazione linguistica, di rivolgere l'attenzione al campo giornalistico, di promuovere tutta una serie di iniziative in ambito culturale.

Accanto al modello offerto dalla piccola élite ladina attiva a Innsbruck agli albori del Novecento, sono soprattutto altre due le organizzazioni che contribuiscono a dare origine alla matrice della UGLD: la Union Culturela di Ladins a Maran, promossa dal poeta e scrittore Max Tosi (1913-1988) e il movimento politico Zent Ladins Dolomites, capeggiato da Guido Iori de Rocia (1912-1987). Costituitesi entrambe nell'immediato secondo dopoguerra, quando, nonostante la sconfitta dei totalitarismi nazionalisti la minoranza ladina delle Dolomiti viene rifrazionata in tre province e in due regioni distinte come al tempo del fascismo, esse determinano - seppure in maniera differente -, l'orientamento dell'UGLD. Inizialmente è l'unione del Tosi a influenzarne il programma culturale, fungendo da modello soprattutto per le sperimentazioni in campo mediatico; giova qui ricordare le prime emissioni radiofoniche in ladino, inaugurate il 4 aprile 1946 quando il Tosi parla per la prima volta ai microfoni della Rai di Bolzano, e la pubblicazione del periodico " 'L Popul Ladin" che conosce un solo numero, quello del 23 agosto 1946. In un tempo successivo, nell'ambito degli interventi parapolitici che assumono rilievo per il gruppo ladino specialmente nei decenni conclusivi del Novecento, incide invece il movimento dello Iori; a tale proposito, un caso esemplare può essere rinvenuto nel 1991, quando la UGLD appoggia l'ipotesi di passaggio dei tre comuni bellunesi di Cortina, Livinallongo e Colle Santa Lucia alla provincia di Bolzano.

Per contrastare il processo di disgregazione interno alla comunità ladina, le cui vallate sono preda di un accelerato processo di reciproco allontanamento e di conseguenza vengono spinte su posizioni divergenti sia nella formulazione delle loro rivendicazioni sia nel perseguimento dei loro obiettivi, l'Union Generela di Ladins sposta sempre più l'attenzione oltre alle questioni di esclusivo carattere culturale e linguistico, focalizzandola anche su altri aspetti della società, quali in primo luogo la disparità di trattamento in materia di tutela vigente tra i vari tronconi amministrativi della Ladinia. Per questa ragione conosce un coinvolgimento nel dibattito politico senza però rinunciare alla condizione di organizzazione apartitica come stabilito dal suo statuto. Tuttavia, estendendosi la sua attività a un triplice contesto provinciale la UGLD viene a trovarsi in una posizione particolarmente delicata dovuta sostanzialmente alla dispersione geografica dei ladini, alla pluralità di interlocutori istituzionali, con cui deve continuamente confrontarsi e cercare il dialogo, e agli svariati e contrapposti sospetti di strumentalizzazione che gravano su di essa a seconda dei diversi contesti provincial-regionali. A complicare ulteriormente tale stato di cose si somma, inoltre, l'inesorabile processo di globalizzazione e di omogeneizzazione delle culture locali ai modelli dominanti proprio della realtà contemporanea, che ostacola decisamente la sopravvivenza del gruppo ladino.

Nonostante il contesto di difficoltà in cui continua a operare, la Union Generela di Ladins dei giorni nostri non demorde a proseguire nella direzione che da sempre le è consona: cercando di promuovere la collaborazione intervalliva mira a consolidare la coscienza dei ladini e a garantire la conservazione e lo sviluppo della loro lingua e cultura. Il risultato più significativo a cui è giunta da questo punto di vista è la pubblicazione settimanale del suo organo di stampa "La Usc di Ladins", sulle cui pagine trova espressione la polifonia idiomatica del ladino centrale. Stampato in 3.600 copie di circa 28-44 pagine e diffuso in primo luogo all'interno del territorio sellano-ampezzana, nonché nei capoluoghi provinciali, il giornale esplica, accanto alla funzione informativa, soprattutto una funzione eminentemente didattica, che consiste nel rafforzare il senso di appartenenza etnica nella popolazione attraverso un'azione di formazione linguistica. Inoltre, "La Usc di Ladins" cui è riservato il ruolo di portavoce ufficioso dei ladini delle Dolomiti assume una notevole importanza anche data la condizione in cui versano i media audiovisivi ladini. Malgrado l'impegno costante della UGLD, la popolazione ladina non ha a tutt'oggi raggiunto un servizio radio-televisivo nella madrelingua atto a soddisfare le sue esigenze: esclusi i ladini della provincia di Belluno dalla realizzazione delle trasmissioni radio-televisive, la comunità ladina usufruisce di 352 ore di servizio radiofonico e 39 ore di televisivo all'anno.

Un ulteriore esempio di collaborazione interladina è offerto dalla pianificazione linguistica volta a realizzare un codice scritto unitario e comune a tutta l'area del Sella e di Ampezzo, chiamato ladin dolomitan e ridefinito ladin standard. Avvertita in prima linea dalla Union Generela di Ladins e dall'Istitut Cultural Ladin "majon di fascegn", ma condivisa anche dalle altre principali istituzioni culturali ladine, ossia l'Istitut Ladin "Micurà de Rü" e l'Istitut Pedagogich Ladin, l'esigenza di elaborare una lingua-tetto che assicuri la presenza del ladino in ogni settore del quotidiano matura a cavallo tra gli anni Ottanta e gli anni Novanta; essa coincide con il raggiungimento di mete importanti per quanto riguarda l'affermazione dei ladini in quanto gruppo etno-linguistico autonomo, come l'introduzione ufficiale della lingua ladina nelle pubbliche amministrazioni di Badia e di Gardena nel 1989 e in quelle di Fassa nel 1994. Oltre che da ragioni di costi esorbitanti legati alla stampa di documenti e libri in una pluralità di idiomi e destinati a un numero estremamente esiguo di fruitori è dettata soprattutto dalla crescente diversificazione alla quale i singoli idiomi sono soggetti.

Poggiando sulle sei varianti principali del ladino (ampezzano, badioto, fassano, fodom, gardenese e marebbano), l'operazione di normalizzazione linguistica, che porta alla pubblicazione di una grammatica elementare (GLS, 2001) e di un vocabolario di base (DLS, 2002) mira a consentire uno sviluppo organico delle funzioni complessive della lingua. Questo obiettivo è strettamente collegato a un tipo di politica linguistica, esplicitato tra l'altro a chiare lettere nelle "Undici Tesi" approvate recentemente dalla UGLD e sottoscritte da numerosi esperti di ladinistica, che la UGLD prende in considerazione per sfatare l'asserzione secondo la quale l'assimilazione della comunità ladino-dolomitica sarebbe ineluttabile. Nella lingua unitaria la Union Generela di Ladins individua una reale possibilità per contrastare il progressivo scivolamento del ladino verso una posizione periferica all'interno della società e un mezzo atto a realizzare una maggiore coesione tra la popolazione ladina delle Dolomiti, obiettivi, questi ultimi, che tradizionalmente hanno connotato l'associazionismo ladino.


Vedi anche:
* www.gfbv.it: www.gfbv.it/3dossier/ladin/ladinia-it.html

* www: Union Generela di Ladins dles Dolomites: www.altabadia.it/ladins/ | Ladini del Sella: www.ladins.it | No Eles: www.noeles.net | La Patrie dal Friûl: www.friul.net | Radio onde furlane: www.rof.it | Radio e televisiun Rumantscha: www.rtr.ch | Lia Rumantscha: www.liarumantscha.ch | La Usc di Ladins: www.lauscdiladins.com | Arte: www.ladinart.org

Ultimo agg.: 21.12.2005 | Copyright | Motore di ricerca | URL: www.gfbv.it/3dossier/ladin/union-it.html | XHTML 1.0 / CSS / WAI AAA | WEBdesign, Info: M. di Vieste

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