Lussemburgo/Göttingen/Roma, 14 giugno 1998
1. La
situazione attuale
L'Associazione per i popoli minacciati (APM) rimprovera ai
cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell'ONU di
voler ostacolare l'istituzione di un efficiente Tribunale Penale
Internazionale Permanente (TPIP). L'APM invita la comunità
degli Stati a resistere alle pressioni esercitate dagli USA,
dalla Russia, dalla Cina e dalla Francia e a stabilire il
principio assoluto dell'indipendenza del TPIP da ogni tipo di
manipolazione politica.
Già nei mesi precedenti alla Conferenza ONU di Roma, nell'ambito della quale tra il 15 giugno e il 17 luglio si discute dell'istituzione del TPIP, gli USA, la Francia, la Russia e la Cina hanno indicato la strada che vogliono seguire. Le proposte che arriveranno nelle prossime settimane alla Conferenza di Roma sono, secondo l'opinione dell'APM, atte a rendere il TPIP uno strumento manipolabile. Gli Stati menzionati vorrebbero allargare il diritto di veto che hanno presso il Consiglio di Sicurezza anche al TPIP. Un TPIP indipendente potrebbe anche agire contro eventuali responsabili americani, russi, francesi o cinesi. Con il loro comportamento egoistico questi Stati sono in linea con i discutibili governi di Cuba, Libia, Siria, Iran e Iraq i quali, per motivi poco chiari, si sono schierati contro il TPIP. La Gran Bretagna, nell'ambito dei membri permanenti del Consiglio di Sicurezza ha assunto un atteggiamento di attesa.
Dai tempi dei processi di Norimberga contro gli ideatori nazionalsocialisti dell'Olocausto, dai tempi della Dichiarazione Universale dei diritti dell'uomo da parte dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite e dell'approvazione della Convenzione per la prevenzione e la punizione del genocidio nel 1948, anno dopo anno il mondo ha visto genocidi, guerre di aggressione ed altri gravi crimini contro l'umanità. I membri permanenti del Consiglio di sicurezza che secondo la Carta delle Nazioni Unite sono "principalmente responsabili per il mantenimento della pace nel mondo", hanno commesso loro stessi questi ed altri crimini contro l'umanità, o gli hanno sostenuti in modo attivo, favoriti o tollerati con un silenzio colpevole. Hanno bloccato interventi a favore delle vittime di crimini di guerra assolutamente necessari e hanno impedito che i responsabili dei crimini venissero arrestati. I membri permanenti del Consiglio di Sicurezza hanno anche ostacolato le indagini e la condanna dei criminali imputati in entrambi i Tribunali internazionali per i crimini di guerra costituiti nel 1993 per l'Ex Jugoslavia e nel 1994 per il Ruanda.
La Comunità degli Stati è d'accordo sul fatto che il TPIP non debba occuparsi di crimini che sono stati commessi prima della sua istituzione. Tuttavia, davanti a certi crimini commessi in passato, si comprendono le posizioni dei membri del Consiglio di Sicurezza nei confronti del TPIP.
2. Crimini commessi da membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell'ONU
USA
Sebbene gli Stati Uniti si impegnino affinchè il TPIP sia
istituito ancora prima della fine di questo millennio, il
Pentagono negli ultimi mesi ha iniziato una campagna ben
orchestrata per far nascere quest'istituzione già debole.
Il potente Senatore repubblicano americano Jesse Helms,
conosciuto come il difensore di pesanti sanzioni contro regimi
criminali in tutto il mondo, si è fortemente opposto
all'istituzione del TPIP. A Roma, la delegazione statunitense
chiederà che il TPIP debba solamente investigare su ordine
del Consiglio di Sicurezza e con le limitazioni stabilite in ogni
singolo caso. Gli Stati Uniti temono che i loro interventi
militari in tutto il mondo e anche le loro partecipazioni a
missioni di pace internazionali, nel caso dell'istituzione di un
tribunale penale indipendente potrebbero avere "ripercussioni
legali penali". Gli USA si aspettano che il TPIP potrebbe anche
agire nei confronti di cittadini americani per crimini contro
l'umanità.
In Vietnam gli USA hanno sganciato circa 15 milioni di tonnellate di bombe. Questa guerra ha prodotto 1,5 milioni di morti tra i Vietnamiti, un milione di feriti gravi e mutilati, dieci milioni di profughi e la distruzione di oltre diecimila tra villaggi e città. Il responsabile principale di queste violazioni è il Ministro degli Esteri Henry Kissinger, che, durante la presidenza Nixon, detenne la presidenza del Consiglio Nazionale di Sicurezza degli USA.
Nei primi anni settanta i continui attacchi aerei americani sulla Cambogia consentirono ai Khmer Rossi di prendere il potere e attuare l'eliminazione sistematica di due milioni di Cambogiani. Ciò non impedì agli USA di appoggiare i Khmer Rossi dopo l'invasione vietnamita della Cambogia nel 1993.
Dopo il 1975, il governo statunitense appoggiò il genocidio a Timor Est tramite la fornitura di armi all'Indonesia. Un giorno prima l'invasione indonesiana di Timor Est, il Presidente statunitense Gerald Ford ed il Segretario di Stato Henry Kissinger incontrarono il Governo Suharto al Jakarta. Kissinger dichiarò alla stampa che gli USA comprendevano le ragioni indonesiane per la questione timorese. La guerra e i massacri indonesiani, come anche l'embargo sul cibo, solo fino al 1978, vennero pagati dai 700.000 Timoresi con 250.000 morti.
In Guatemala la CIA, i servizi segreti americani, appoggiarono gli squadroni della morte fascisti che, durante la guerra civile nei primi anni ottanta, massacrarono 150.000 indigeni Maya, Garifuna e Xinca. Oltre un milione di persone dovettero fuggire o furono cacciate.
Francia
Con la sua netta opposizione ad un TPIP indipendente, la Francia
si contrappone ai suoi partner dell'Unione europea. D'accordo con
gli Stati Uniti la Francia pretende che il TPIP possa indagare
soltanto con il consenso degli Stati sovrani che sono toccati dai
relativi crimini di guerra.
La resistenza del governo francese è chiaramente in linea con il suo rifiuto di far testimoniare davanti al Tribunale dell'Aia ufficiali francesi che erano stati comandanti della missione ONU nella Bosnia-Erzegovina negli anni 1993-1995 e come tali furono testimoni di eccidi. Il generale francese Philippe Mourillon nel mese di marzo 1993 negò gli eccidi serbi a Cerska nell'est della Bosnia dopo la sua entrata nella città caduta. Militari francesi rimasero a guardare inerti quando nel 1993 il vicepresidente bosniaco Hamdija Turajlic venne assassinato in un veicolo dell'ONU. Nell'aprile del 1998 il Ministero della Difesa francese ha ammesso che un ufficiale francese grazie ai suoi contatti con il criminale di guerra Radovan Karadzic, accusato dal Tribunale dell'Aia, ne impedì il suo arresto programmato nel 1997.
Negli anni 1954-1662 la Francia soffocò nel sangue le rivolte in Algeria. Un milione di Algerini morirono, molti di loro durante esecuzioni di massa ed in campi di concentramento. La Francia non ha mai rotto con il suo passato colonialista in Africa, ma ha sostenuto negli ultimi decenni diverse cruenti dittatture africane. Con un eccezionale sostegno finanziario e militare al regime di Habyarima in Ruanda, Parigi creò i presupposti per il genocidio degli estremisti Hutu nei confronti di un milione di Tutsi e di Hutu moderati nelle settimane successive al 4 aprile 1994. L'intervento militare francese, eseguita su mandato dell'ONU, l'"Operazione Turquoise", iniziata il 23 giugno 1994, non miró a porre termine al bagno di sangue, ma al salvataggio dei criminali dalla cattura da parte dell'attuale governo ruandese.
Da anni i diplomatici francesi tentano di porre fine all'isolamento internazionale del regime militare islamico radicale nel Sudan del Nord. Questo regime continua fino ad oggi la guerra e il genocidio che dal 1955 è costata la vita ad un milione di Nuba e Sudanesi del Sud. Parigi fornì al regime di Khartum armi e rilevamenti satellitari delle postazioni del movimento di liberazione sud-sudanese.
Gran
Bretagna
Mentre dall'entrata in carica di Tony Blair il governo
britannico è attivo sul piano internazionale contro molte
violazioni dei diritti umani, è evidentemente cauto nei
confronti del TPIP. Londra non ha voluto schierarsi con i suoi
partner nell'Unione Europea, di cui la maggioranza si è
espressa a favore di un TPIP forte. Il governo Wilson negli anni
tra il 1967 e il 1970, con rifornimenti di armi, aiuti economici
e appoggio politico, rese possibile al Governo militare nigeriano
di riconquistare la Repubblica indipendente del Biafra. Due
milioni di Nigeriani dell'Est, prevalentemente appartenenti al
popolo degli Ibo, morirono per fame oppure vittime di bombe e
massacri dell'esercito nigeriano.
Durante la guerra nella Bosnia-Erzegovina la Gran Bretagna si schierò chiaramente a fianco dell'aggressore serbo e assieme alla Francia nel Consiglio di Sicurezza dell'ONU respinse tutte le proposte di intervento militare. Nel 1993 il negoziatore britannico Lord Owen in sincronia con le pulizie etniche delle truppe di Milosevic e Karadzic propose sempre nuovi piani per la spartizione della Bosnia-Erzegovina. Il generale britannico dell'ONU Michael Rose non si stancò di celare il genocidio di 200.000 musulmani bosniaci affermando che "crimini di guerra erano stati commessi da tutte le parti". Secondo le ricerche dei giornalisti britannici David Leigh e Ed Vulliamy, il partito del premier John Major ottenne un massiccio sostegno finanziario da parte della lobby serba per la campagna elettorale del 1997.
Russia
Anche l'attuale presidente russo Boris Elzin sarebbe uno degli
indagati dal TPIP. Nel dicembre 1994 ordinò l'attacco alla
Cecenia indipendente. Più di 80.000 civili ceceni e
diverse migliaia di civili russi morirono a causa del
bombardamento di Grosny e di altre città cecene,
operazioni nelle quali vennero impiegate anche armi bandite
internazionalmente come alcuni tipi speciali di bombe. Durante la
propaganda che precedette la guerra, Elzin dichiarò che i
Ceceni dovevano essere annientati. La guerra russa contro la
Cecenia ricordava agli osservatori internazionali l'invasione
sovietica in Afghanistan nel 1979. Sotto il comando del vice
Ministro alla Difesa Sergej L. Sokolow furono bombardate
città afghane e furono messi sott'assedio ininterrotto
dall'artiglieria pesante, paesi di montagna. Fino al ritiro delle
truppe sovietiche nel 1989 morirono più di un milione di
Afghani. Un terzo della popolazione afghana fuggì o venne
cacciata.
Repubblica Popolare Cinese
Nelle trattative preliminari sullo statuto del TPIP la
Repubblica Popolare Cinese si oppose particolarmente alle
competenze del Tribunale sui cosiddetti "conflitti interni". Il
motivo è chiaro: dall'occupazione e annessione del Tibet,
avvenute contro il diritto internazionale, la Cina si è
resa colpevole di diversi genocidi, nei quali sono morti
all'incirca 1,2 milioni di Tibetani. Ancora oggi il regime
comunista commette brutali violazioni dei diritti umani contro le
popolazioni nel Tibet, come anche nel Turchistan dell'Est nella
provincia dello Yinjiang e nella Mongolia.
Nel 1971 Pechino con rifornimenti di armi e l'appoggio politico presso le Nazioni Unite sostenne il Governo pachistano nella soppressione del Bengala dell'Est. Fino all'intervento dell'India morirono 2 milioni di Bengalesi. La Cina inoltre fornì armi ai Khmer Rossi cambogiani e fu il loro principale protettore presso l'ONU.
3. Le
richieste della Associazione per i Popoli Minacciati
Internazionale
I ritardi nella perseguimento penale di pluriomicidi e criminali
di guerra già mostrano la loro forza distruttiva. In
Bosnia-Erzegovina fino ad oggi non è possibile il ritorno
dei profughi come garantito dall'accordo di Dayton perchè
criminali di guerra con ordine di cattura internazionale come
Radovan Karadzic e Ratko Mladic non sono ancora arrestati. Il
regime di Slobodan Milosevic ha iniziato nel Kosovo una nuova
guerra di pulizia etnica. Secondo un rapporto dell'ONU del 1996
nella neo Repubblica del Congo le truppe di Laurent Kabila hanno
massacrato decine di migliaia di profughi Hutu del Ruanda. Nel
nord-ovest del Ruanda nuove milizie continuano il genocidio dando
la caccia ai sopravvissuti del 1994.
L'Associazione per i Popoli Minacciati Internazionale esorta la Comunità internazionale a non cedere alle pressioni dei membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell'ONU. Senza indipendenza e competenza internazionale e sovranazionale un futuro TPIP non potrà fare giustizia. Un'istituzione debole alle dipendenze di pochi Stati privilegiati è uno sbaglio storico atto a incoraggiare i criminali e i pluriomicidi di guerra del prossimo secolo piuttosto che scoraggiarli.
Tutte le trattative a Roma sono da giudicare secondo i seguenti principi:
Vedi anche: La lista degli Stati firmatari dello Statuto di Roma e degli Stati che lo hanno ratificato Per una verifica dello stato delle ratifiche:www.iccnow.org/html/country.html |