In: Home > DOSSIER > Intervista con Dolkun Isa - "Noi Uiguri siamo messi con le spalle al muro"
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Bolzano, 28 gennaio 2010
Alla fine di gennaio 2010 una delegazione
del Congresso Mondiale Uiguro, la rappresentanza della diaspora
uigura in esilio, con sede centrale a Monaco di Baviera, ha
visitato la Regione Autonoma del Trentino-Alto Adige, ospite
dell'Associazione per i Popoli Minacciati (GfbV), del SJR e
dell'Accademia Europea di Bolzano. La delegazione, composta dai
due vicepresidenti Can e Khanat nonché dal direttore
esecutivo Dolkun Isa, è stata guidata dalla famosa
"guerriera gentile" Rabiya Kadeer, considerata la "nemica numero
1 dello stato cinese" da quando da Washington guida l'opposizione
uigura in esilio. La Kadeer, la cui biografia scritta da
Alexandra Cavelius è uscita anche in italiano presso
l'editore Corbaccio, ha conquistato i cuori del pubblico
sudtirolese e trentino con la sua commovente storia ed il suo
implacabile impegno per i diritti degli Uiguri.
La delegazione, accompagnata dalla Vicepresidente della Regione
Martha Stocker, ha incontrato politici sudtirolesi e trentini ed
è stata ricevuta dal presidente della Provincia di Bolzano
Durnwalder e dal Presidente del Trentino Dellai. La visita
è caduta in un momento molto difficile per il popolo
uiguro, vittima di un ampia operazione di repressione e punizione
dopo le sommosse del 5 luglio 2009 a Urumqi, capitale dello
Xinjiang, in cui sono morte 192 persone secondo dati ufficiali.
La GfbV/APM ha colto l'occasione per raccogliere informazioni
direttamente da Dolkun Isa, e ha diffuso un documento sintetico
sulla situazione attuale nello Xinjiang, definito Turkestan
orientale dagli uiguri.
Rebiya Kadeer a Bolzano.
APM: La Cina in riguardo agli Uiguri del
Turkestan orientale sta applicando una doppia strategia: da una
parte un vasto programma di investimenti nello sviluppo
economico. Dall'altra parte la repressione feroce di ogni tipo di
movimento nazionale. Questo dovrebbe far dimenticare agli uiguri
ogni interesse per l'autodeterminazione. Ma questa linea al
vostro paese ha portato più immigrazione ai danni della
popolazione autoctona, danni ecologici, tensioni sociali ed
interetniche. Potrà mai avere successo una tale
strategia?
Dolkun Isa: Si, è corretto. La Cina sta
facendo di tutto per sviluppare i suoi territori occidentali. In
Cina forse un tale concetto potrà funzionare: lo sviluppo
economico porterà ad uno standard di vita più
elevato e forse in futuro questo avrà qualche ricaduta sul
cambiamento del sistema politico. Per il Turkestan orientale
questo non è il caso. Una strategia basata solo su
programmi di sviluppo economico non potrà bastare e non
porterà nessun cambiamento politico. Solo una piccola
fetta della popolazione del Turkestan sta beneficiando di questo
tipo di sviluppo, alcuni si arricchiscono, ma la grande
maggioranza resta povera. Inoltre sono i cinesi Han ad
approfittarne di più ed a farsi strumentalizzare per il
progetto di assimilazione del governo cinese.
APM: Come è composto il quadro etnico
nello Xinjiang di oggi?
Dolkun Isa: I dati ufficiali basati sul
censimento del 2005 affermano che 9,6 milioni su un totale di
più di 20 milioni di abitanti sono uiguri, mentre il 42%
della popolazione è cinese Han, senza contare le forze di
sicurezza e i Bingtuan. Ma non si tratta di cifre molto
affidabili. Noi pensiamo che sia il numero degli uiguri sia
quello dei cinesi Han sia maggiore rispetto alle cifre ufficiali,
ma comunque gli uiguri sono già in minoranza.
APM: Sul mercato del lavoro del Turkestan
orientale si registra ormai una discriminazione aperta nei
confronti degli Uiguri e delle minoranze etniche minori. La
Regione Autonoma, stando alla legge sull'autonomia dello
Xinjiang, non può intervenire contro tale violazione dei
principi di uguaglianza?
Dolkun Isa: Non c'è un'autonomia degna di
questo nome in Cina e ancora meno nel Turkestan orientale. Tutti
i membri del parlamento regionale e del governo sono nominati dal
Partito Comunista, quindi da Pechino. Non esistono elezioni nella
Regione Autonoma dello Xinjiang. I delegati di queste assemblee
vengono nominati dai ranghi più alti, ed il governo
comunque è agli ordini del Governo di Pechino. La
discriminazione degli Uiguri nel mondo del lavoro è in
aperto contrasto con la Costituzione e con la legge
sull'autonomia, ma nel mondo ufficiale a nessuno importa. Prima
le ditte si sono rifiutate di assumere Uiguri in forma più
velata. Oggi lo fanno apertamente, anche se i lavoratori uiguri
sanno bene il cinese. Nella stessa Cina in senso stretto gli
Uiguri sono sempre più sospetti e perciò spesso
discriminati e attaccati.
APM: Nello Xinjiang le autorità
politiche hanno delle possibilità di intervenire contro
l'eccessiva immigrazione di cinesi Han?
Dolkun Isa: Teoricamente sí, ma non lo
fanno perché comunque la crescente immigrazione di cinesi
Han fa parte della strategia del governo centrale. Dato che i
membri del Congresso del Popolo dello Xinjiang sono membri del
partito, succubi del partito centrale, non si oppongono. Si
tratta di un organismo che ha più una funzione consultiva
che legislativa. Si riunisce al massimo due volte l'anno per
qualche giorno e non approva leggi, ma esprime desideri.
Benché la metà siano etnicamente Uiguri o
appartengano ad altre minoranze etniche i politici sono
completamente allineati alla linea del partito comunista
cinese.
APM: Qual'è il ruolo del "Corpo per la
produzione e la costruzione dello Xinjiang" (Xinjiang Shengchang
Jianshe Bingtuan)?
Dolkun Isa: Questo gruppo, in cinese spesso
chiamato solo Bingtuan, che significa 'corpo', è l'ente
statale di sviluppo più importante nel Turkestan,
istituito dai cinesi nel 1954. Si tratta di un'enorme
organizzazione di ex-soldati dell'armata cinese e della
Guomingdang che copre una vasta gamma di settori economici. Il
Bingtuan tuttora ha un ruolo chiave nel controllo governativo del
territorio e della società del Turkestan, operando quasi
come uno stato nello stato. Occupano circa 900.000 persone ed
incluse le famiglie arrivano a 2,5 milioni di persone, quasi
tutti cinesi Han, solo nel Turkestan orientale. Sono anche
fortemente presenti nell'agricoltura, operando come un'impresa di
colonizzazione con centinaia di grandi fattorie. Espropriano
vaste aree agricole e controllano la maggior parte del sistema
idrico. La Bingtuan dispone anche di una propria milizia, con le
famigerate unità di milizia di emergenza, con propri
tribunali, carceri, polizia armata.
APM: È vero che si nota una crescente
radicalizzazione dell'Islam uiguro?
Dolkun Isa: L'Islam nel Turkestan orientale ha
una sua storia particolare che lo distingue da quasi tutti gli
altri paesi e lo accomuna a quello cinese dei dungani Hui.
L'Islam è arrivato in Turkestan in forma pacifica,
adottato come religione dal leggendario Satuq Boghra Khan, il re
dei Karakhanidi nel 960, che si convertì volontariamente
all'Islam ed invitò il suo popolo a fare lo stesso. Non
abbiamo mai sviluppato un Islam radicale come ora conosciuto da
altre parti. Si tratta di un Islam più vicino alle forme
praticate nello Ningxia, la regione autonoma degli Hui, che hanno
moschee e scuole moderne, finanziate da paesi islamici. Quando
non esistono intrecci con questioni etniche lo stato cinese si
sente più libero di rispettare le libertà
religiose. La Cina nei confronti dell'Islam dimostra la solita
ipocrisia: controlla e restringe ogni attività religiosa
dove le sembra percepire movimenti per diritti politici, invece
negli altri casi sbandiera la sua tolleranza religiosa verso
l'esterno.
APM: Ci sono gruppi di resistenza armata nel
Turkestan?
Dolkun Isa: Abbiamo registrato qualche attacco
violento nel Turkestan, ma questi gruppi non possiamo definirli
'terroristi'. In realtà, la popolazione non ha nessuna
possibilità di esprimere il suo dissenso e di manifestare
la sua opposizione. Se qualcuno alza la voce per chiedere i
nostri diritti, è subito tacciato di essere terrorista ed
arrestato. Nel 2008, per esempio, in varie parti del nostro paese
è stata proclamata la legge marziale e migliaia di persone
sono state fermate in una forma di "detenzione preventiva". Non
avevano commesso nessun reato, ma prima delle Olimpiadi le
autorità semplicemente volevano prevenire ogni tipo di
protesta, dichiarando che questi giovani dovevano stare in cella
fino alla fine dei Giochi olimpici, senza nessuna ragione
concreta. Questo tipo di campagne e di politica non può
non provocare odio e rancore. Quindi non stupisce se qualcuno si
vendica.
APM: Esiste ed è ancora attivo ancora
il movimento ETIM (East Turkistan Islamic Movement)?
Dolkun Isa: È già esistito prima
dell'11 settembre 2001, ma nel 2003 il suo leader Hasan Mahsun
è stato ucciso in un agguato. Dopo questa data la Cina si
è subito inserita nella guerra globale contro il
terrorismo e con questo pretesto ha lanciato una campagna
indiscriminata di repressione. Ogni attività politica
nazionalista o comunque dissidente da parte uigura da quel
momento è targata "terrorista", separatista e
fondamentalista. Ogni Uiguro che osa chiedere il rispetto dei
diritti degli Uiguri è dichiarato terrorista. La Cina dopo
l'11 settembre 2001 ha fatto di tutto per agganciarsi alla guerra
americana e dell'Occidente contro il terrorismo, per avere una
facile copertura della sua repressione contro la resistenza
nonviolenta degli Uiguri. Ci sono alcune schegge radicali e
violente anche nel Turkestan, come l'ETIM, dovuto alla sanguinosa
repressione di ogni tipo di opposizione politica e di protesta
pacifica degli Uiguri nel loro paese. Comunque come Congresso
Mondiale Uiguro condanniamo ogni tipo di violenza.
APM: La discriminazione linguistica ora ha
toccato anche il sistema dell'educazione pubblica. Il principio
della scuola nella madrelingua è stato abolito.
Perché il Congresso del Popolo dello Xinjiang accetta tali
norme in aperto contrasto con la legge per l'autonomia dello
Xinjiang? Come mai la Cina e le autorità dello Xinjiang
possono apertamente discriminare la lingua uigura?
Dolkun Isa: Questo fa parte della politica di
assimilazione. Nel 1949 la Cina ha usato una tattica differente
nei confronti degli Uiguri. Sono passati 60 anni ed il
nazionalismo uiguro non è stato distrutto come i cinesi si
aspettavano. Io ho studiato ad Urumqi dal 1984 al 1988 nella mia
lingua. Dal 2003 questo non è più possibile. Nelle
università ora si insegna solo in cinese. Dal 2006 la
lingua di istruzione dalla scuola materna fino
all'università è il cinese. Bisogna sapere che il
cinese e l'uiguro sono due lingue completamente diverse. Non solo
è un attacco frontale alla lingua uigura, ma anche un
problema sociale enorme. Ci sono moltissimi insegnanti uiguri di
ogni livello che non sono in grado di insegnare in cinese: come
fanno a cambiare in tempi così rapidi? Quindi sono
costretti a lasciare la loro professione, perché chi non
usa la lingua cinese nelle attività didattiche deve
andarsene. Perciò le condizioni di lavoro per gli
insegnanti uiguri si fanno sempre più difficili.
APM: I rapporti interetnici fra i gruppi del
Turkestan sono peggiorati negli ultimi anni. Ci sono anche
episodi di violenza, come si svolge la convivenza quotidiana
nello Xinjiang, soprattutto nelle zone a popolazione mista?
Dolkun Isa: Quando i Cinesi arrivarono nel 1949
i rapporti fra Cinesi e Uiguri erano molto migliori. Il partito
comunista si comportò in forma più cooperativa, e
la PLA si presentò come una forza liberatrice che cercava
di distinguersi radicalmente dal Kuomingtang. Il Turkestan fu
annesso alla Cina, ma si può dire che si trattò di
un occupazione soft. Ma negli ultimi decenni i rapporti sono
decisamente peggiorati. Da piccolo negli anni 1950 e 1960 ad Aksu
ricordo che c'erano buoni rapporti di vicinato fra noi e le
famiglie cinesi. Adesso è cambiato tutto profondamente,
regna un vero e proprio odio fra i gruppi etnici in Turkestan,
esasperato dagli eventi di repressione a partire del 1997, dal
massacro di Ghulja e dalla successiva campagna del "Colpisci
duramente". Da luglio 2009 c'è un muro invisibile tra
Cinesi e Uiguri. Non ci si fida più, e la normale
convivenza ha fatto spazio ad un clima di totale diffidenza,
discriminazione e frustrazione. Ad Urumqi per esempio ormai gli
Uiguri sono solo il 10% e le altre nazionalità minoritarie
rappresentano un altro 10%, mentre il resto sono cinesi Han. Gli
Uiguri di Urumqi si sono trasferiti in un quartiere specifico
perché non si sentono più sicuri ad abitare nei
quartieri popolati da una maggioranza Han. Negli ultimi mesi
alcuni Uiguri sono stati uccisi da civili cinesi.
APM: Il Turkestan orientale ora sta per
essere lanciato come una destinazione turistica di avventura per
il turismo interno cinese. Ci riusciranno? In che modo vengono
coinvolti anche gli Uiguri?
Dolkun Isa: La maggior parte dei proprietari di
strutture ricettive e di agenzie turistiche sono cinesi Han. Gli
Uiguri si trovano piuttosto in posizioni più semplici. I
visitatori stranieri di solito devono ricorrere a guide ed
interpreti. A questo scopo da parte delle agenzie ufficiali
vengono assegnati delle guide ufficiali che di seguito, sono
obbligati a rendere conto di cosa è stato fatto con i
turisti alle autorità. Questi interpreti dipendono dalle
agenzie e dalle autorità. I turisti si trovano quindi
sotto una sorveglianza coperta. È difficile trovare guide
e interpreti indipendenti. Se qualcuno vuole girare liberamente,
potrà farlo, ma può essere sicuro di essere prima o
poi tenuto d'occhio dalla polizia.
APM: Nel Turkestan sono permessi collegamenti
con l'estero? È possibile ricevere televisioni straniere
via satellite?
Dolkun Isa: No, Attualmente le comunicazioni con
l'estero sono interrotte. I ricevitori della TV satellitare non
sono più consentiti. Invece sono raccomandate le nuove
antenne che tengono traccia dei programmi che le famiglie
guardano. Questo ricevitore è fornito gratuitamente, ma
dispone di un meccanismo che registra le frequenze utilizzate. In
tale maniera le famiglie sono sorvegliate nel loro stile di
consumo di TV e vengono ufficialmente ammonite se non dedicano
sufficiente attenzione e tempo alle frequenze gradite.
APM: Quanti sono attualmente i prigionieri
politici nel Turkestan orientale?
Dolkun Isa: È estremamente difficile
stimare la cifra dei prigionieri politici in quanto non si
definisce chiaramente chi è imprigionato per motivi
politici e chi per reati comuni. Dopo il 5 luglio 2009, dopo la
repressione delle manifestazioni di Urumqi con 10.000
partecipanti migliaia di persone sono state arrestate. Le
autorità non pubblicano delle liste ufficiali di persone
detenute ed incriminate. Dopo il 5 luglio 2009 c'erano 5 grandi
processi contro i presunti promotori delle manifestazioni, nei
quali sono state emesse 28 sentenze alla pena capitale, 9 delle
quali sono state subito eseguite. Ma nell'ambito della campagna
del "Colpisci duramente" sono centinaia gli uiguri condannati a
morte ed uccisi.
Vedi anche in gfbv.it:
www.gfbv.it/2c-stampa/2010/100122it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2009/090803it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2009/090707it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2009/090106it.html
| www.gfbv.it/3dossier/asia/uiguri1.html |
www.gfbv.it/3dossier/asia/uiguri.html |
www.gfbv.it/3dossier/asia/uig-kadeer.html
in www: http://it.wikipedia.org/wiki/Xinjiang
| www.hrichina.org |
www.uyghurcongress.org |
www.uhrp.org