Promemoria
per l'on. Gianclaudio Bressa, Sottosegretario alle minoranze linguistiche
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LADINI
· Il gruppo linguistico
ladino (detto comunemente "il terzo gruppo" ma il gruppo autoctono di questa
terra) è svantaggiato in molti settori della vita pubblica e privata.
E' fortemente ristretto l'uso della propria lingua nell'amministrazione
pubblica, è insufficiente il sostegno alla cultura ladina, allo
sviluppo della lingua ladina, è insufficiente l'autoamministrazione
concessa ai Ladini. In Val di Fassa i Ladini hanno la possibilità
ai autogestione nel Comprensorio, nel Sudtirolo le due valli ladini sono
appendici di due comprensori.
· Cultura: La lingua
ladina non è solo minoranza, cioè numericamente inferiore
alle altre comunità linguistiche, ma è anche "lingua minore",
cioè al contrario dei Tedeschi del Sudtirolo, non ha nessun hinterland
e non può dunque importare nessun prodotto culturale, giornalistico
ecc. Tutto deve essere prodotto in loco. Le norme per il sostegno alla
cultura ladina non tengono conto di questo stato di lingua minore. L'esempio
svizzero mostra che il rispetto di tale stato è possibile se c'è
la volontà.
· La proporzionale
garantisce ai Ladini l'accesso a posti pubblici, ma allo stesso tempo preclude
l'accesso dei Ladini a quelle professioni, dove ci sono pochi posti di
lavoro. C'è dunque l'esclusione dei Ladini da posti di lavoro per
la lingua che parlano. Questo è in contraddizione con Costituzione,
Dichiarazione universale dei diritti umani, statuto d'autonomia.
· L'amministrazione
provinciale stessa in diversi casi non rispetta lo statuto e le leggi che
riguardano i diritti dei Ladini. La provincia nelle valli ladine frequentemente
per indicazioni, comunicazioni alla popolazione ecc. usa solo il tedesco
e l'italiano, ma non il ladino, un atteggiamento che ricorda il nazionalismo
italiano negli anni 50.
· La provincia gestisce
a Picolin (comune di San Martin de Tor, Val Badia) una scuola professionale
che non rispetta l'articolo 19 dello statuto d'autonomia:
CENSIMENTO
La forma attuale del censimento
chiede uno schieramento esclusivo e unico di tutti i cittadini. Si tratta
di un modello non solo antiquato (la realtà conosce molte famiglie
e dunque molte persone bilingui), ma pure di forzatura culturale: Per molti
uno schieramento esclusivo non corrisponde al loro mondo culturale.
L'Associazione per i popoli
minacciati chiede che il censimento venga modificato sul modello svizzero
oppure sul modello americano: Al cittadino non viene chiesto uno schieramento
unico ed esclusivo, ma viene chiesta la padronanza delle lingue.
IMMIGRATI
Gli immigrati extracomunitari
contribuiscono con il loro lavoro (sono indispensabili per l'economia della
provincia) e con le loro tasse al benessere di questa terra, ma non ricevono
nessun tornaconto: sono esclusi da praticamente tutti i sostegni pubblici,
pagati con i soldi anche delle loro tasse. Sono esclusi da ogni attività
ricreativa, culturale, politica, sono esclusi da praticamente tutti gli
organi pubblici, sono esclusi.
PROFUGHI
Molti sono i profughi che
passano per Bolzano in cerca di un futuro migliore. La nostra terra finora
- ricca, con dei budget pubblici altissimi - non ha fatto quasi niente
per questi sfortunati, prime vittime di un sistema politico-economico mondiale
ingiusto, in molti casi anche criminale. È una vergogna che non
ci siano ancora (nonostante le promesse) strutture di accoglienza, che
non ci sia un'istituzione responsabile, con degli esperti in diverse materie
(medici, psicologi, avvocati ecc.) che si prende cura dei profughi. Da
anni la maggior parte dei profughi passa la notte all'aperto, come delle
bestie ... in una terra così ricca. L'Associazione per i popoli
minacciati chiede l'istituzione di una Consulta provinciale per i profughi.
SINTI E ROM
E' un problema che il Sudtirolo
condivide con le altre province d'Italia. Sinti e rom vengono trattati
come immigrati extracomunitari, sebbene siano in possesso della cittadinanza
italiana. Trovano uno spazio per l'accampamento soltanto nei posti, dove
nessun cittadino non vorrebbe vivere.
Il Sudtirolo per se ha chiesto
tutto, ha chiesto la pietà e la solidarietà (e aiuti finanziari)
all'estero e a Roma, giustificando tutto con i diritti della minoranza
(tedesca). Ora questa comunità con i suoi esponenti politici alle
altre minoranze nega gran parte di quello che si è chiesto per se:
alla minoranza ladina, con le nuove minoranze, con una minoranza antica
mai accettata ("zingari").
Questo documento è
stato consegnato all'On. Gianclaudio Bressa.
Vedi anche:
Appello per l'applicazione dell'Art. 6 della Costituzione italiana Per una RAI multilingue. Dossier e documenti Legge 15 Dicembre 1999, n. 482: Norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche - Commenti e osservazioni critiche La terra dei campi. L'apartheid contro i Rom in Italia Lettera aperta ai membri del Consiglio provinciale, ai membri della Giunta provinciale: Una consulta per i nuovi sudtirolesi! |
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