In: Home > News > Africa: il Presidente Sarkozy riceve 50 capi di Stato africani a Nizza (31 maggio). Gli interessi di potere hanno la priorità sui diritti umani
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Bolzano, Göttingen, 28 maggio 2010
Profughi dal Darfur.
In occasione del vertice di Nizza programmato per
lunedì 31 maggio tra il presidente francese Nicolas
Sarkozy e 50 capi di Stato africani, l'Associazione per i Popoli
Minacciati (APM), ha criticato la politica della Francia in
Africa. Parigi sostiene molti regimi dittatoriali in Africa e,
nonostante la sua notevole influenza, non sta facendo
assolutamente nulla per promuovere una pace duratura nelle zone
dove attualmente ci sono le peggiori crisi umanitarie. La
promessa di Sarkozy di rompere finalmente con quella che
storicamente è stata la politica sull'Africa di Parigi,
fino ad oggi non è ancora stata mantenuta. In questo modo
la garanzia d'accesso alle materie prime, interessi di potere,
nepotismo e corruzione nella politica francese in Africa hanno
ancora la priorità sui diritti umani.
Il sostegno incondizionato della Francia all'autocrate presidente
del Ciad, Idriss Déby, è costato la vita a decine
di migliaia di persone che scappavano dal Darfur nella zona calda
al confine con il Sudan occidentale. Con le sue posizioni
Déby non fa' altro che alimentare la guerra in Sudan. Ma
Parigi non tollera alcun tipo di critica verso il regime
dispotico che potrebbe contribuire alla democratizzazione del
Ciad, che sarebbe fondamentale per fermare il genocidio nel
Darfur. Parigi adotta la politica del silenzio anche riguardo
alle sparizioni dei leader politici dell'opposizione in Ciad. In
questo modo il governo francese si rende complice di un regime
autoritario che calpesta regolarmente i diritti umani.
Sarkozy aveva effettivamente promesso dopo il suo insediamento al
potere nel 2007, di rendere la sua politica nei confronti
dell'Africa più trasparente, di porre fine agli interventi
militari e di ritirare la maggior parte dei soldati francesi di
stanza nel continente africano. Tuttavia agli ambiziosi annunci
sono seguiti come al solito ben pochi fatti. Nel febbraio 2008
Parigi è intervenuta militarmente in Ciad. Anche se in
questo paese infuria una guerra civile, la Francia nel 2008 ha
aumentato le vendite di armi in Ciad del 50% per un valore di 13
milioni di Euro. Il secondo maggior acquirente mondiale di armi
francesi è il Marocco, con un valore di 874,3 milioni di
Euro, necessari per garantire l'occupazione del Sahara
Occidentale.
Il Presidente Sarkozy riceve regolarmente a Parigi i dittatori di
Libia, Tunisia, Gibuti, Algeria, Togo, Gabon e Camerun. Sempre
nel marzo 2009, ha compiuto un viaggio in Niger per garantire il
controllo di uranio da parte del gruppo nucleare francese AREVA.
I Tuareg protestano da anni a causa delle contaminazioni
radioattive e accusano AREVA di violare sistematicamente le
più basilari norme sanitarie. Fino ad oggi non è
ancora stato chiarito il ruolo della Francia e dell'azienda
energetica AREVA nel rovesciamento del presidente del Niger,
Mamadou Tandja, avvenuto nel febbraio 2010. Tandja aveva in
precedenza scatenato le ire di Parigi per aver consentito ad
aziende cinesi di accedere allo sfruttamento dei giacimenti di
uranio.
Vedi anche in gfbv.it:
www.gfbv.it/2c-stampa/2010/100208it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/2008/080714it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2008/081031ait.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2009/090123it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2008/080819it.html
| www.gfbv.it/3dossier/africa/darfur-it.html
| www.gfbv.it/3dossier/africa/darfur-man.html
in www: www.justice4darfur.org |
www.africa-union.org