Sequestro ceceno a Mosca, il massacro continua:

L'APM chiede una commissione d'inchiesta

"Ci troviamo in una terra in cui una superpotenza, la Russia, conduce una guerra contro il piccolo popolo ceceno, senza riguardo per nessuno. Questo mi ricorda il genocidio turco nei confronti degli Armeni durante la prima guerra mondiale. Questa guerra deve finire", Günther Grass, premio Nobel per la letteratura, per il suo discorso inaugurale al Congresso internazionale dei PEN Club a Mosca il 24.5.2000.

Il sequestro di Mosca si è infine trasformato in una carneficina, con oltre cento prigionieri e 50 assalitori morti. Ma mentre l'Europa si interroga sull'utilizzo da parte del governo russo di gas nervini, i carri armati russi stanno effettuando una grande offensiva nei campi profughi ceceni, campi per l'appunto affollati da civili. Non una menzione da parte dei governi di mezza Europa agli 80.000 morti, tra donne bambini e uomini ceceni uccisi dall'esercito russo dal 1999 ad oggi. Il principale responsabile di tutto questo, Vladimir Putin (" ... anche se dovessimo affogarli tutti nelle latrine!"), riceve via libera dai governanti europei, tra cui Schröder e Berlusconi, per perfezionare il genocidio.

L'Associazione per i popoli minacciati chiede ai rispettivi governi europei che relativamente al caso della Cecenia vengano applicati i più elementari principi di diritto umanitario. In Cecenia deve essere inviata al più presto una Commissione d'inchiesta per verificare tutte le violazioni dei diritti umani perpetrate da tutti i fronti durante questa guerra. L'APM intrattiene regolari contatti telefonici con attivisti per i diritti umani in Cecenia ed Inguscezia, e sarebbe disponibile in qualunque momento a prender parte ad una tale Commissione aperta alle organizzazioni internazionali indipendenti.