Lettera aperta ai membri della Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani
Oggi, secondo giorno di
guerra, ci sono 100.000 Kurdi e cristiani Assiro-Caldei e Yezidi,
donne vecchi e bambini, in fuga. Sono sistemati tra le montagne
del Kurdistan in tende di plastica e si nutrono alla meno peggio.
Gli uomini sono rimasti per la maggior parte nelle
città.
Tutto questo ricorda drammaticamente la primavera del 1991,
quando 50.000 Kurdi dei 2,5 milioni di profughi morirono durante
la fuga. I soli appelli di pace ormai non servono più.
É il momento di agire. Ci appelliamo a voi perché
venga istituito un ponte aereo umanitario che soccorra le persone
in fuga. Si utilizzino gli eserciti per un intervento umanitario!
Si cerchi un accordo per questo intervento umanitario con gli
alleati della NATO e con la Turchia.
Riflettete sul fatto che al momento non c'è nessun tipo di
aiuto umanitario sul posto. Questi profughi sono scappati per
paura di attacchi con gas nervini dalle zone sotto controllo
kurdo di Camchmal, Kelek, Baedre, Kifri e Arbil, come anche dalle
città sotto amministrazione irachena di Scheihan, Khanekin
e Shengal, da Kirkuk e Mosul.
Non dimenticate che di ora in ora il numero delle persone in fuga
aumenta! I Governi occidentali sono corresponsabili della
costruzione dell'industria chimica irachena. Per questo motivi
abbiamo la responsabilità non solo dei 5.000 morti di
Halabja, ma anche dei 180.000 Kurdi morti durante l'offensiva
"Anfal".