Lettera aperta
All'On. Gianclaudio Bressa, Sottosegretario alle Minoranze linguistiche
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da diverse dichiarazioni da Lei rilasciate risulta che ha un quadro alquanto incompleto della situazione delle minoranze linguistiche d'Italia. Vorremmo perciò invitarLa a studiare meglio la situazione delle minoranze, a farsi illustrare tale situazione da rappresentanti delle minoranze e non da esponenti delle maggioranze, come abbiamo l'impressione abbia fatto finora.
Avanziamo la proposta di organizzare a tale scopo un incontro a Roma. Questo incontro deve avvenire in Parlamento con la presenza di rappresentanti di tutte le minoranze e di tutte le forze politiche. I rappresentanti delle minoranze finora non sono mai stati invitati ad esprimere le proprie esigenze in Parlamento, e questo ci sembra un gravissimo deficit per uno stato che si dichiara democratico. Per non penalizzare ulteriormente le minoranze, alle quali in gran parte finora non è stato concesso il diritto di autorappresentanza politica, bisogna invitare all'incontro non solo rappresentanti politici appunto, ma anche rappresentanti culturali. I rappresentanti delle minoranze devono essere convocati senza penalizzazioni ideologiche.
Ci aspettiamo inoltre che Lei faccia una visita a tutte le comunità di lingua minoritaria, in modo da farsi un quadro sul territorio e fare un monitoraggio delle diverse realtà: livello di tutela, realtà culturale, politica, sociale, situazione sociolinguistica (bisogna vedere finalmente in che stato sono ridotte le lingue minoritarie perché esposte all'erosione forte e continua da parte della lingua di maggioranza). Non basta una breve visita in Alto Adige a causa delle polemiche sorte intorno al censimento etnico. È in fondo una presa in giro delle minoranze se l'attenzione c'è soltanto per i casi clamorosi. Tutte le questioni che riguardano diritti inalienabili, come il diritto all'uso della propria lingua nell'amministrazione pubblica, il diritto all'insegnamento della propria lingua nelle scuole, il diritto al sostegno a lingua e cultura, per Lei non sono degne di attenzione?
Lei ha elogiato il Sudtirolo
come modello. La minoranza tedesca è tutelata, è ben vero,
è molto meno tutelata invece la minoranza ladina. Manca l'insegnamento
della lingua nelle scuole - due ore settimanali sono una misura che degrada
la lingua madre a ultima delle materie - manca il rispetto della lingua
da parte dell'amministrazione pubblica, e inoltre ci sono diverse discriminazioni
verso i Ladini, esclusioni per legge da funzioni ed istituzioni pubbliche.
Per Lei tutto questo è un modello? Esortiamo Lei, in quanto incaricato
istituzionale (dunque è il Suo dovere), ad incontrare durante la
sua imminente visita esponenti culturali e politici (democraticamente eletti)
della minoranza ladina, unica e vera minoranza in Alto Adige (visto che
gli altri due gruppi appartengono a maggioranze).
Si vedano anche i seguenti
documenti:
La legge quadro per la
tutela delle minoranze linguistiche: Il
testo; Analisi
del testo; Intervista
all'On. Corleone
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