Bolzano / Bozen, 22 novembre 2005
L'Associazione per i popoli minacciati, a seguito delle notizie
riguardanti l'apertura di un procedimento di incriminazione per
diffamazione contro Natasa Kandic, direttrice dell'Humanitarian
Law Centre e premio Alexander Langer 2000, vuole esprimere la sua
grande indignazione riguardo a questo evidente stravolgimento e
inversione delle responsabilità, come anche la sua piena
solidarietà e il suo deciso appoggio verso Natasa, nella
sua coraggiosa e tenace lotta per gettare luce sui crimini
commessi durante i conflitti armati in Ex Yugoslavia, e in
particolare riguardo al massacro genocidiario di
Srebrenica.
L'Associazione per i popoli minacciati è d'accordo con
l'Humanitarian Law Centre che la critica verso la scarsa
volontà delle istituzioni di garantire giustizia alle
vittime è legale e legittima, e dovrebbe essere presa
nella dovuta considerazione piuttosto che stigmatizzata come
ostilità. Inoltre, la Fondazione vuole premere
perché i rappresentanti delle istituzioni serbe si
distanzino nettamente dai crimini che sono stati commessi in
passato e perché lavorino in favore del raggiungimento di
un pieno stato di legalità e democrazia attraverso il
raggiungimento della verità sui crimini di guerra.
Inoltre, l'Associazione per i popoli minacciati è
convinta che questo procedimento di incriminazione per
diffamazione rappresenti un pericoloso tentativo di mettere sotto
pressione la libertà di opinione e parola. Per questo, ha
inoltrato il comunicato stampa dell'Humanitarian Law Centre ai
Parlamenti italiano ed europeo, nella speranza che prendano
posizione riguardo a questo fatto. L'Associazione per i popoli
minacciati spera che molti altri esponenti della società
civile e delle istituzioni esprimano la loro piena
solidarietà verso Natasa Kandic.
Lettere di solidarietà a Natasa Kandic possono essere inviate all'Humanitarian Law Centre - Belgrado. E-mail: office@hlc.org.yu