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Bolzano, Göttingen, 29 settembre 2008
India, Orissa: rally per la fine delle violenze ai Cristiani.
In occasione dell'odierno vertice tra Unione Europea (UE) e
India a Marsiglia, l'Associazione per i Popoli Minacciati (APM)
si è rivolta al presidente di turno del Consiglio Europeo,
il francese Nicolas Sarkozy chiedendo che l'UE protesti per le
aggressioni sistematiche contro la minoranza cristiana in corso
India e insista con il governo indiano per l'adozione di efficaci
misure di tutela per tutte le minoranze indiane. L'APM è
preoccupata per il perpetuarsi delle aggressioni da parte di
gruppi hindù radicali e teme un aumento delle violenze con
l'avvicinarsi del periodo natalizio, come era già successo
nel 2007. In India non si erano mai registrate tante aggressioni
alla minoranza cristiana come nelle scorse cinque settimane.
Solamente lo scorso giovedì nello stato di Orissa gruppi
hindù radicali hanno appiccato il fuoco a diverse chiese a
più di un centinaio di case e appartamenti di famiglie
cristiane.
La persecuzione dei Cristiani indiani non ha solo origine
religiose ma è motivata anche etnicamente. Infatti la
maggioranza dei Cristiani cacciati da oltre 300 villaggi negli
stati di Orissa e Karnataka sono indigeni Adivasi da sempre
discriminati per la loro origine etnica oppure Dalit
("Intoccabili", fuori casta). Molto spesso le chiese cristiane
rappresentano per i gruppi emarginati l'unica possibilità
per ottenere rispetto e poter accedere all'istruzione e quindi ad
avere un'opportunità per una vita migliore. In questo modo
negli scorsi anni molti degli 84 milioni di Adivasi in India si
sono convertiti al Cristianesimo.
I gruppi radicali hindù seguono con preoccupazione la
crescente emancipazione e determinazione di Adivasi e Dalit, e
tentano di impedire che questi facciano effettivamente valere i
loro diritti nello stato democratico indiano. I gruppi radicali
hindù istigano sistematicamente alla violenza contro
chiese e Cristiani, in particolar modo in vista delle elezioni
parlamentari del prossimo anno.
L'UE non deve accettare le massicce violenze contro una minoranza
religiosa in un paese che dal 2004 è considerato partner
strategico dell'UE. Il "Joint Action-Plan" redatto da Europa e
India nel 2005 addirittura sottolinea positivamente il pluralismo
religioso e la pacifica convivenza delle religioni in India. 115
chiese distrutte e più di 4.300 case e appartamenti di
Cristiani dati alle fiamme non sono certo un esempio di pacifica
convivenza, lamenta l'APM nella sua lettera a Sarkozy. Da fine
agosto ad oggi oltre 40.000 Cristiani sono dovuti fuggire dalle
aggressioni perpetuate dagli Hindù radicali. Le
aggressioni violente si sono scatenate dopo l'assassinio di un
leader hindù il 23 agosto scorso.
Vedi anche in gfbv.it:
www.gfbv.it/2c-stampa/2008/080915it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/2008/080114it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/02-1/020312it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/01-3/010906it.html
| www.gfbv.it/3dossier/asia/adivasi-it.html
| www.gfbv.it/3dossier/asia/adivasi-mmt-it.html
in www: www.indianchristians.in |
www.achrweb.org | www.cryaboutit.com/deaddog/GreatThinkers/Democracy.html