In: Home > News > Presidente birmano minaccia l'espulsione di 800.000 Musulmani. Grave passo indietro per la democratizzazione del paese
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Bolzano, Göttingen, 12 luglio 2012
Profughi birmani al centro di salute del campo profughi di Nu Po, Thailandia. Foto: UNHCR / R. Arnold, 2008.
L'Associazione per i Popoli Minacciati (APM) è
profondamente indignata di fronte alle gravi e pericolose minacce
del presidente birmano Thein Sein di voler espellere 800.000
Rohingya musulmani dal paese. Invece di adoperarsi per una vera
pacificazione nel paese multietnico, il presidente birmano
abbraccia un facile populismo e istiga nuovi conflitti
etnico-religiosi. Le minacce di Thein Sein costituiscono un
preoccupante passo indietro nella democratizzazione della
Birmania. La comunità internazionale deve chiarire al
governo birmano che l'emarginazione arbitraria su base etnica di
una fetta di popolazione non è ammissibile.
Lo scorso 13 luglio il presidente Thein Sein ha dichiarato al
Commissario per i profughi delle Nazioni Unite Antonio Guterres
(ACNUR) che gli 800.000 Rohingya che vivono nel paese dovrebbero
spostarsi un in altro paese oppure andare a vivere in un campo
profughi delle Nazioni Unite. "Noi siamo pronti a mandare via
tutti i Rohingya se ci fosse un paese terzo pronto ad
accoglierli", ha detto Thein Sein.
Solo una settimana prima 31 organizzazioni non governative tra
cui l'APM avevano chiesto al governo birmano di annullare
finalmente la discussa legge sulla cittadinanza del 1982 grazie
alla quale ai Rohingya è stata tolta la cittadinanza
birmana. E' ora che il governo elabori una nuova legge per la
cittadinanza che si basi su principi di eguaglianza e
non-discriminazione, avevano chiesto le organizzazioni per i
diritti umani.
I Rohingya in parte vivono in Birmania fin dal VII secolo ma
ciò nonostante il governo nega loro ogni diritto civile e
di cittadinanza. In Birmania gli appartenenti a minoranze etniche
sono tuttora considerati "migranti bengalesi" e in quanto tali
subiscono sistematiche espulsioni arbitrarie e la loro
libertà di movimento è fortemente limitata.
Vedi anche in gfbv.it:
www.gfbv.it/2c-stampa/2012/120208it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/2011/111215it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2011/111026it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2011/110819it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2011/110617it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2011/110413it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2011/110125it.html
| www.gfbv.it/3dossier/asia/burma/burma-1it.html
| www.gfbv.it/3dossier/asia/burma/birmania.html
| www.gfbv.it/3dossier/asia/burma/burma-shan-it.html
in www: www.freeburma.org | www.irinnews.org | www.cir-onlus.org | www.aiutaresenzaconfini.org