In: Home > News > Nigeria: cresce la povertà nel delta del Niger nonostante i massicci profitti dell'estrazione petrolifera
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Bolzano, Göttingen, 2 agosto 2013
Sfruttamento petrolifero sul delta del Niger (gas flaring).
L'Associazione per i Popoli Minacciati (APM) ha chiesto al
governo della Nigeria di rendere conto della gestione dei
profitti derivanti dall'estrazione petrolifera. Nonostante gli
ingenti profitti generati dall'estrazione petrolifera nel delta
del Niger la popolazione del luogo versa in condizioni di
crescente povertà. La situazione della popolazione
è poi aggravata dai gravi danni ambientali causati proprio
dall'estrazione di petrolio.
Mercoledì 31 luglio Mutiu Sunmonu, direttore della
Shell-Nigeria (Shell Petroleum Development Company, SPDC), ha
dichiarato che dal 2008 ad oggi la multinazionale ha versato allo
stato della Nigeria 42 miliardi di dollari USA per l'estrazione
petrolifera. Negli ultimi cinque anni lo stato avrebbe poi
ricevuto dalla consorella Shell Nigeria Exploration and
Production Company (SNEPCO) altri 25 miliardi di dollari per
l'estrazione petrolifera lungo la costa del paese. Negli ultimi
anni i profitti della Shell-Nigeria sono diminuiti a causa di
perdite nella produzione e furti di petrolio.
Le dichiarazioni di Shell-Nigeria sono probabilmente la
conseguenza dell'iniziativa promossa dall'UE per una maggiore
trasparenza nell'industria delle materie prime. Allo stesso tempo
queste dichiarazioni mettono sotto pressione la classe politica
nigeriana che ora deve riuscire a spiegare in modo credibile dove
siano finiti tutti questi soldi. Pare evidente che il delta del
Niger non abbia profittato in alcun modo di questi ingenti
introiti.
Lo scorso 9 aprile 2013 la Commissione dell'Unione Europea ha
deciso l'istituzione di normative che garantissero maggiore
trasparenza nell'industria estrattiva. Secondo la nuova normativa
le multinazionali con sedi principali in Europa devono rendere
pubblici i loro pagamenti ai governi dei paesi in cui lavorano.
In questo modo l'UE spera di combattere con maggiore efficacia la
corruzione. Le autorità nigeriane sono notoriamente
considerate corrotte ma le accuse finora si rivolgevano anche
contro le multinazionali petrolifere che non rendevano pubbliche
e anzi mantenevano il silenzio sui loro introiti dall'estrazione
petrolifera.
Nel delta del Niger vivono circa 20 milioni di persone che
necessitano urgentemente di aiuto. Decine di migliaia di giovani
sono senza lavoro, oltre 10.000 pescatori hanno perso ogni
possibilità di autososteneresi a causa dell'inquinamento
petrolifero e anche i piccoli agricoltori lamentano da tempo la
contaminazione dei terreni e la conseguente impossibilità
di coltivazione. Decine di migliaia di persone soffrono di
malattie respiratorie dovute alla pratica del cosiddetto gas
flaring, ossia la combustione del gas all'aperto.
Vedi anche in gfbv.it:
www.gfbv.it/2c-stampa/2012/121127it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2012/120122it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2012/120111it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2012/120109it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2011/110112it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2007/070330it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2005/051206it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2005/050923it.html
| www.gfbv.it/3dossier/africa/nigeria-it.html
in www: it.wikipedia.org/wiki/Delta_del_Niger
| http://it.wikipedia.org/wiki/Nigeria
| it.wikipedia.org/wiki/Guerra_civile_nigeriana