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Bolzano, Göttingen, 1 ottobre 2013
Veduta di Arbil con al centro le mura della città vecchia.
In seguito ai due attacchi dinamitardi compiuti da milizie
islamiche estremiste ad Arbil, capitale del Kurdistan iracheno,
l'Associazione per i Popoli Minacciai (APM) chiede con forza che
le monarchie del Golfo Persico pongano fine al loro sostegno
finanziario, logistico e militare ai gruppi estremisti islamici.
Inoltre l'APM chiede ai paesi europei di interrompere le
forniture di armi ai paesi del Golfo.
Gli attentati dello scorso 29 settembre ad Arbil sono stati
rivendicati dal gruppo "Stato Islamico di Iraq e Siria" (ISIS)
che a sua volta aderisce alla rete di Al-Qaeda. Negli attentati
sono morte sei persone e tra le trenta e le sessanta persone sono
rimaste ferite. I combattenti dell'ISIS sono noti nel Kurdistan
iracheno per la distruzione di due chiese cristiane lo scorso 26
settembre e per le aggressioni compiute contro persone non
sunnite e/o non arabe.
Il Kurdistan iracheno è una delle regioni più
tranquille dell'area in cui solo pochi giorni fa, il 21
settembre, si sono svolte le elezioni per il parlamento della
regione autonoma. Secondo gli osservatori internazionali
presenti, le elezioni sono state corrette e giuste.
La regione autonoma del Kurdistan iracheno ha un proprio
parlamento nel quale 11 dei 111 seggi sono riservati ai
rappresentanti delle diverse minoranze presenti sul territorio.
Cinque seggi vanno ai rappresentanti dei circa 150.000
Assiri/Caldei/Aramei, altri cinque seggi rappresentano i Turkmeni
e un seggio va a rappresentare i circa 1.500 abitanti armeni. La
sezione kurda dell'APM sostiene l'introduzione di una quota di
rappresentanza anche per la popolazione yezida. Nel Kurdistan
iracheno circa 100.000 persone su una popolazione complessiva di
5,5 milione è di religione yezida.
Vedi anche in gfbv.it:
www.gfbv.it/2c-stampa/2013/130927it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/2011/110715it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2011/110726it.html
| www.gfbv.it/3dossier/kurdi/indexkur.html
| www.gfbv.it/3dossier/kurdi/kurtur-it.html
in www: http://it.wikipedia.org/wiki/Kurdistan_iracheno