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Bolzano, Göttingen, 6 dicembre 2013
Mauritania: attivisti per i diritti umani protestano per la liberazione degli schiavi. Foto: archivio GfbV.
Il prossimo 10 dicembre in occasione della Giornata
internazionale dei Diritti Umani verranno premiati a New York i
vincitori del Premio delle Nazioni Unite per i Diritti Umani.
L'Associazione per i Popoli Minacciati (APM) si congratula con
tutti i vincitori ed è particolarmente felice per
l'assegnazione del premio all'attivista anti-schiavitù
mauritano Biram Dah Abeid, la cui candidatura era stata avanzata
proprio dall'APM. Si tratta di un meritato e importante
riconoscimento per il coraggioso attivista e di un messaggio di
speranza per tutti coloro che in Mauritania vivono ancora in
condizioni di schiavitù.
Nonostante il paese africano abbia abolito la schiavitù e
nel 2007 e abbia promulgato una legge che rende la
schiavitù un crimine, si stima che vi siano ancora circa
500.000 uomini, donne e bambini in condizioni di
schiavitù. Gli schiavisti godono troppo spesso di
protezione e benevolenza a livello istituzionale. Polizia,
autorità e giustizia spesso ostacolano attivamente
l'abolizione effettiva della schiavitù e mentre gli
schiavisti denunciati ottengono importanti sconti di pena vengono
invece criminalizzati gli attivisti che denunciano pubblicamente
il perdurare di questa pratica disumana.
Biram Dah Abeid, presidente dell'organizzazione IRA (Initiative
de Resurgence du mouvement Abolitionniste de Mauritanie),
è stato rilasciato dal carcere solo lo scorso 3 settembre
2012 grazie alle molte proteste internazionali. Il premio
dell'ONU a Biram Dah Abeid è anche un segnale chiaro alle
autorità mauritane che continuano a negare all'IRA il
riconoscimento ufficiale e criminalizzano i suoi attivisti. Solo
poche settimana fa il movimento anti-schiavitù mauritano
ha reso pubblico il caso della 18enne Noura. Tenuta come schiava,
Noura ha trovato il coraggio di denunciare i suoi schiavisti ma
lungi dall'essere aiutata dalle autorità ha invece subito
minacce e intimidazioni da parte della polizia che ha tentato di
farle ritirare la denuncia. Il caso di Noura purtroppo non
è un caso isolato.
Nel suo ultimo report, l'APM ha documentato 26 casi di
schiavitù in Mauritania da cui si evince chiaramente la
sistematicità delle autorità nel proteggere gli
schiavisti. In tutti i 26 casi le persone in schiavitù
hanno tentato di denunciare gli abusi subiti e si sono trovati di
fronte a poliziotti che si sono rifiutati di registrare le
denunce, a procuratori che hanno distorto le loro deposizioni e a
tribunali che hanno alleggerito notevolmente i capi d'accusa
contro gli schiavisti. Vista la sistematicità
dell'impunità nei confronti degli schiavisti, in novembre
2013 le Nazioni Unite si sono rivolte con un urgente appello alle
autorità mauritane chiedendo di porre fine a questa
vergognosa situazione e di implementare finalmente iniziative e
programmi per un'effettiva abolizione della
schiavitù.
Oltre a Biram Dah Abeid il Premio delle Nazioni Unite per i
Diritti Umani, che viene assegnato solo ogni cinque anni,
è stato assegnato anche a Hiljmnijeta Apuk, Liisa
Kauppinen, Khadija Ryadi, la Corte di Giustizia Suprema del
Messico e a Malala Yousafzai, la studentessa 16enne pakistana
attivista per il diritto allo studio delle donne.
Vedi anche in gfbv.it:
www.gfbv.it/2c-stampa/2012/120904ait.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2012/120823it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2011/110823ait.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2011/110811it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2011/110106it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2010/100820it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2010/100621it.html
| www.gfbv.it/3dossier/africa/haratin-it.html
in www: http://it.wikipedia.org/wiki/Mauritania
| www.sosesclaves.org |
http://portal.unesco.org/culture/en/files/38496/12480982465Musique_et_danse_chez_les_Haratin_de_Mauritanie_(Fran%E7ais).pdf/Musique%2Bet%2Bdanse%2Bchez%2Bles%2BHaratin%2Bde%2BMauritanie%2B(Fran%E7ais).pdf