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Sudan del Sud: pericolo di guerra civile e violenza a sfondo etnico

Appello al Presidente della Repubblica per la liberazione di politici dell'opposizione

Bolzano, Göttingen, 18 dicembre 2013

Cartina del Sudan del Sud. Cartina del Sudan del Sud.

L'APM segue con grande preoccupazione l'intensificarsi degli scontri armati tra il gruppo dei Dinka vicino al presidente del movimento di liberazione SPLM e quello dei Nuer. Poiché il gruppo etnico dei Nuer è stato accusato del colpo di stato molte persone appartenenti a questo gruppo ora temono atti di vendetta e oltre 18.000 persone si sono rifugiate nelle basi dell'ONU.

Gli scontri armati si sono verificati anche nel distretto di Pibor nello stato federale del Jonglei. I violenti scontri tra persone appartenenti ai gruppi etnici dei Murle, dei Lou Nuer e dei Dinka Bor avvenuti tra dicembre 2012 e luglio 2013hanno messo in fuga circa 85.000 persone. Altre 18.000 hanno cercato rifugio nei paesi vicini. Invece di assicurare la protezione della popolazione civile i soldati appartenenti ai Dinka partecipano alle aggressioni e messa in fuga della popolazione Murle.

Dopo decenni di genocidio e di strumentalizzazione dei conflitti etnici il Sudan del Sud sembra essere a un passo da una guerra civile. Il governo lungi dal tentare una mediazione tra gruppi etnici inimicati o in lotta per le scarse risorse del territorio, sembra invece voler ulteriormente acuire i conflitti per un proprio tornaconto.

L'ultima ondata di arresti dimostra peraltro l'aggravarsi della situazione dei diritti umani in Sudan del Sud nel corso del 2013. Minacce e intimidazioni contro attivisti per i diritti umani, avvocati, politici dell'opposizione e giornalisti sono all'ordine del giorno mentre il numero degli arresti arbitrari e la tortura dei detenuti hanno spazzato via le speranze di democrazia e stato di diritto che la popolazione del paese nutriva al momento dell'indipendenza nel luglio 2011.