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Bolzano, Göttingen, 31 gennaio 2014
Il caccia francese Rafale.
L'Europa ha pubblicato il rapporto 2012 sul commercio di armi
dei paesi dell'Unione. Il primo dato che cattura l'attenzione
è la crescita delle esportazioni in regioni considerate
"di tensione" e l'esiguo numero di richieste di esportazione
respinte. Delle complessivamente 47.868 autorizzazioni per
l'esportazione richieste solamente 459 sono state respinte, con
un notevole aumento delle esportazioni anche nei paesi e nelle
aree di crisi. Su 51 regimi autoritari in tutto il mondo almeno
43 hanno ricevuto forniture di armamenti dall'Europa. Secondo il
rapporto, nel 2012 i paesi dell'Unione europa hanno autorizzato
l'esportazione di armamenti per un valore complessivo di 39,9
miliardi di euro, con una crescita del 5% rispetto all'anno
precedente.
Sono poi aumentate del 22% le esportazioni nei paesi del Medio
Oriente garantendo all'Europa entrate per un valore di 9,7
miliardi di euro. Il maggiore acquirente mediorientale di armi e
armamenti europei è l'Arabia Saudita. Nonostante la
catastrofica situazione dei diritti umani nel paese e la nota
fornitura di armi a milizie radicali e religiosamente estremiste
come in Siria, l'Europa ha autorizzato esportazioni di armi al
regno saudita per un valore di 3,5 miliardi di euro, provenienti
principalmente dalla Francia. Altri importanti acquirenti degli
armamenti europei sono l'Oman, gli Emirati Arabi Uniti, l'India e
il Pakistan.
Con esportazioni autorizzate per un valore di 13,7 miliardi di
euro la Francia è il maggiore esportatore europeo di armi
e tecnologie militari, seguito dalla Spagna (7,7 miliardi), dalla
Germania (4,7 miliardi di euro) e dall'Italia (4,2 miliardi di
euro).
I dati del rapporto si riferiscono al 2012 ma è probabile
che questa spaventosa tendenza non sia cambiata di molto nel
2013. Solamente lo scorso 29 gennaio il ministero della difesa
francese ha infatti dichiarato che nel 2013 le esportazioni
francesi di materiale militare sono aumentate del 30% rispetto al
2012. In particolare sono stati firmati accordi per l'acquisto di
materiale e tecnologie militari con i paesi del Medio Oriente per
un totale di 6,3 miliardi di euro. La Francia intende poi
aumentare ulteriormente le sue esportazioni nel corso del 2014.
In previsione sarebbe la fornitura di aerei caccia Rafale
all'India, e solamente ieri 30 gennaio la Francia ha consegnato
una fregata alla marina del Marocco nonostante il conflitto
tuttora aperto con i Sahrawi e l'inadempienza del Marocco con le
disposizioni ONU sul Sahara Occidentale.
Il Regno Unito ha appena concluso un importante accordo di
cooperazione militare con la Russia che prevede tra le altre cose
un maggiore scambio di tecnologie. Questo nonostante il ruolo che
la Russia gioca in vari conflitti nel mondo, come in Ucraina o in
Cecenia dove sostiene il violentissimo regime di Ramzan
Kadyrov.
Di fronte a questi dati ci si chiede come le consistenti
esportazioni militari europee siano compatibili con la normativa
europea (la Posizione Comune 2008/944/PESC) con la quale gli
stati membri si sono impegnati a "impedire l'esportazione di
tecnologia e attrezzature militari che possano essere utilizzate
per la repressione interna o l'aggressione internazionale o
contribuire all'instabilità regionale".
Vedi anche in gfbv.it:
www.gfbv.it/2c-stampa/2014/140115it.html
|
in www:
www.unimondo.org/Notizie/Unione-Europea-nel-2012-record-dell-export-di-armi-al-Medio-Oriente-144395