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Bolzano, Göttingen, 19 febbraio 2016
Molti profughi kurdi siriani sono costretti ad abbandonare la propria terra. © European Commission DG ECHO via Flickr.
Dopo i bombardamenti turchi dell'enclave kurdo-siriana di
Afrin, l'Associazione per i Popoli Minacciati (APM) accusa il
governo turco del presidente Erdogan di gravissime violazioni dei
diritti umani. Non vi è stata alcuna provocazione da parte
dell'amministrazione di Afrin ma ciononostante da ieri notte (18
febbraio) l'esercito turco bombarda diverse località e
villaggi nel distretto di Afrin. In particolare sono stati
bombardati i villaggi di Shaykh al Hadid (Shiye), Derbalout,
Hammam, Freriye, Sanare e Qarmitlike. Le granate cadono anche nel
centro di Afrin, regione che si è dichiarata autonoma, e
si contano già i primi morti e feriti tra la popolazione
civile rimasta sul posto.
I dati sono confermati sia dall'Osservatorio siriano per i
Diritti Umani con sede a Londra sia da amici e conoscenti sul
luogo dell'APM contattati telefonicamente. La popolazione civile
si è rifugiata per tutta la notte in bunker improvvisati
con la paura di essere centrati da una bomba, ci racconta un
Kurdo 60enne del villaggio di Shaykh al Hadid (Shiye) al
telefono. Anche la famiglia di Kamal Sido, referente per il Medio
oriente dell'APM a Göttingen vive ad Afrin.
Il governo turco giustifica il proprio attacco sostenendo che
milizie kurdo-siriane avrebbero attaccato postazioni militari
turche, ma le milizie kurde, impegnate a difendere il territorio
dai miliziani dell'IS e dalle truppe del regime siriano di Bashar
al-Assad, negano con forza e parlano di un "vile attentato
terroristico".
La popolazione civile di Afrin subisce dal 2012 gli attacchi
militari e i blocchi delle strade che collegano l'enclave kurda
di Afrin con la capitale provinciale di Aleppo da parte di
diverse organizzazioni radical-islamiche come il Fronte Al Nusra,
Ahrar Al Sham, Jaish Al Islam, Jaish Al Mujahidin e non ultimo il
cosiddetto Stato Islamico IS. Il governo turco da parte sua ha
sempre lasciato via libera alle milizie radical-islamiche mentre
interviene ora contro la popolazione civile kurda. Nelle regioni
di Afrin molti civili resistono nonostante il conflitto e
vorrebbero restare ma gli ultimi attacchi rischiano di
costringere chi è rimasto a fuggire e a cercare asilo e
protezione altrove.
E' evidente che il governo turco mira a impedire la costituzione
di una regione autonoma kurda in Siria, proprio lungo la
frontiera con la Turchia, se necessario molto probabilmente anche
invadendo la regione. La maggioranza dei Kurdi e delle altre
minoranze presenti sul territorio come gli Assiro/Aramei, i
Cristiani, gli Yezidi, gli Alawiti, i Drusi, gli Ismailiti o gli
Sciiti si oppongono decisamente all'intervento turco in Siria. Il
governo turco da canto suo sostiene principalmente i gruppi
radical-islamici e non l'opposizione laica che dopo la dittatura
di Assad chiede una Siria democratica.
Vedi anche in gfbv.it:
www.gfbv.it/2c-stampa/2016/160215it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/2015/151030it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2015/150916it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2015/150828it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2015/150806it.html
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| www.gfbv.it/2c-stampa/2015/150727it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2015/150624it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2015/150611it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2015/150609it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2015/150522it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2015/150320it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2015/150128it.html
| www.gfbv.it/3dossier/kurdi/indexkur.html
| www.gfbv.it/3dossier/kurdi/kurtur-it.html
in www: http://it.wikipedia.org/wiki/Yazidi
| http://it.wikipedia.org/wiki/Kurdistan