Settembre 2003
"Nonostante le continue riforme, i diritti
umani non sono all'atto pratico rispettati".
Quattro pacchetti di emendamenti legislativi finalizzati
all'armonizzazione sono stati emanati nell'ambito del processo di
armonizzazione tra UE e Turchia dall'inizio del 2003. Una
valutazione globale elaborata dall'Associazione per i Diritti
Umani può leggersi nel documento che segue. È
possibile dire che i nuovi emendamenti alla legislazione sono
positivi in linea generale, nonostante il fatto che presentano
errori metodologici ed escludono la società civile dal
processo in corso. In particolare gli emendamenti che non
permettono la commutazione delle sentenze di carcerazione in pene
pecuniarie e il procrastinamento dell'esecuzione delle sentenze;
gli emendamenti al Codice Penale Turco che stabiliscono che i
casi di tortura non saranno soggetti a condizioni limitative,
quelli che facilitano l'acquisizione di proprietà da parte
di fondazioni della Comunità; l'abolizione dell'articolo 8
della Legge Anti-Terrorismo, gli emendamenti relativi al
Consiglio per la Sicurezza Nazionale, per ricondurne la posizione
a un livello consultivo, l'emendamento dell'articolo 169 del
Codice Penale Turco; gli emendamenti alla legge sulle
associazioni; il miglioramento per i canali televisivi privati
che diffondono trasmissioni in lingue diverse dal turco; il
miglioramento dell'insegnamento di lingue regionali/locali
diverse dal turco; eliminazione di differenti pratiche giudiziali
da parte dei tribunali per la Sicurezza dello Stato, consentendo
l'utilizzo di disposizioni imposte dalle leggi sulla procedura
penale, sono sviluppi significativi e positivi.
Come è ben noto, tuttavia, apportare emendamenti alla
legislazione non è sufficiente per risolvere i problemi
relativi ai diritti umani in Turchia e a far avanzare gli
standard democratici. L'attuazione di quegli emendamenti è
altrettanto importante. Per quanto riguarda l'attuazione di
quegli emendamenti apportati a partire dall'inizio del 2003, si
è osservato che gli emendamenti legislative non avuto
avuto attuazione pratica. La situazione in alcune aree ha
comportato, al contrario, dei regressi.
Invece di registrare miglioramenti nel campo dei diritti umani,
si è stabilito che durante il periodo gennaio-giugno 2003
le violazioni dei diritti umani sono aumentate. Per
esempio:
In riferimento al diritto alla vita:
In totale 30 persone hanno perso la vita a causa di esecuzioni
extragiudiziali, avvisi di fermarsi, spari arbitrari e violazioni
delle disposizioni sull'utilizzo di armi da fuoco da parte di
forze di sicurezza e guardie di villaggio, nonché durante
fermi di polizia e nelle carceri. Questa cifra ammontava a 25 nei
primi sei mesi del 2002. Il numero di uccisioni da parte di
assalitori non identificati ha raggiunto la cifra di 40 nei primi
sei mesi di quest'anno, mentre era di 51 nello stesso periodo del
2002. Il numero di scontri tra forze di sicurezza e
organizzazioni illegali è cresciuto quest'anno e mentre il
numero dei morti era di 7 nei primi sei mesi del 2002, ha
raggiunto i 41 nel corrispondente periodo del 2003.
Riguardo alla tortura e ai casi d'impunità:
Il settimo pacchetto legislativo, approvato dal presidente il 6
agosto, ha segnato un progresso legislativo molto importante, dal
momento che riconosce ufficialmente la priorità a indagini
e procedure giudiziarie in casi di tortura e maltrattamento, il
cui trattamento non può essere procrastinato per
più di 30 giorni e sarà effettuato anche nel
periodo di ferie giudiziali. Ciò corrisponde all'impegno
del governo per la "tolleranza zero" riguardo alla tortura.
D'altronde l'attuazione della legislazione sulla tortura non
è stata finora molto significativa. Come attesta il
recente rapporto sui diritti umani "il numero di persone
assoggettate a torture, maltrattamenti e comportamenti degradanti
era di 413 nel primo semestre del 2002 mentre è aumentato
a 715 nel primo semestre del 2003. il numero di persone che hanno
subito assalti violenti da parte di forze di sicurezza durante
marce o manifestazioni è cresciuto, dalle 44 del primo
semestre 2002 alle 241 dei primi sei mesi del 2003".
Nei primi sei mesi del 2003 12 nuovi procedimenti giudiziari sono
stati avviati nei confronti di 52 agenti di polizia, di 6
gendarmi, di 32 guardie di villaggio e di 2 medici in riferimento
alle torture subite da 23 persone e agli stupri di altre 3
persone. Il quadro generale dei casi d'impunità pendenti
fino al 2003 e dei casi conclusi durante i primi sei mesi del
2003 è lontano dal costituire un deterrente nei confronti
di coloro che infliggono torture. Riguardo ai casi conclusi nella
prima metà del 2003, di 63 agenti di polizia processati in
11 differenti procedimenti con l'accusa di aver inflitto torture
a 42 persone, 29 non ricevettero alcuna sanzione punitiva a causa
di prescrizioni, 13 furono assolti e l'esecuzione di sentenze a
carico di 8 di loro fu posposta. Ai restanti 13 agenti sono stati
inflitti complessivi 65 anni e 6 mesi di carcerazione. Queste
sentenze emanate sono state ridotte in base alla Legge
sull'Esecuzione delle Sentenze. Ne risulta che l'80% di questi
casi di tortura si sono conclusi per prescrizione o
procrastinazione dell'esecuzione o assoluzioni, vale a dire con
l'impunità. L'indagine aperta a carico di due agenti della
sicurezza, in relazione ad accuse di tortura, si concluse con la
non perseguibilità e la decisione che non vi era
necessità di un'inchiesta disciplinare. Dei casi di morte
durante la detenzione uno si concluse per prescrizione e
perciò decadde (caso Faruk Tuna), per il caso di
Süleyman Yeter, che morì mentre era detenuto, un
agente fu condannato a 4 anni e 2 mesi di carcere e sospeso dal
servizio per tre anni; un altro poliziotto fu assolto nel corso
del medesimo processo. Nel caso riguardante Salih Karaaslan,
ognuno dei 3 soldati fu condannato a 5 anni e 4 mesi di carcere.
Vi sono 4 casi pendenti riguardanti episodi di decessi durante la
detenzione, uno dei quali (il caso riguardante Birtan Altunba)
rischia di cadere in prescrizione.
Riguardo alla libertà d'espressione:
L'Associazione per i Diritti Umani riferisce che nei primi sei
mesi del 2002 2260 persone furono processate, per un totale di
5400 anni di prigione sentenziati e di richieste di pene
pecuniarie per un ammontare pari a 1 miliardo di lire turche. Ne
risultò che 112 persone furono condannate a 165 anni e 9
mesi di prigione complessivi nonché a 58 miliardi di lire
turche di ammenda. Nei primi sei mesi del 2003 i casi giudiziari
proseguono riguardo a 1321 persone e durante tale periodo sono
stati avviati 92 nuovi casi, per un totale di 904 persone
accusate. Nei casi giunti a conclusione 229 persone sono state
assolte e 270 persone hanno subito condanne, per un ammontare di
22 anni e 15 giorni di carcere e un valore totale delle pene
pecuniarie di 153 miliardi di lire turche.
Riguardo alle carceri:
Le condizioni di vita e il trattamento di detenuti e prigionieri
continuano a essere motivi di preoccupazione nel campo dei
diritti umani. È stato osservato che non solo nelle
prigioni che ospitano prigionieri politici, ma anche in altre le
condizioni di vita stanno peggiorando. Un recente esempio
è dato da accuse di torture provenienti da minorenni
alloggiati nella prigione di tipo E di Aydin. Alcuni di questi
minori di 18 anni si sono rivolti all'ufficio del procuratore e
alcuni di loro presentavano rapporti medici a sostegno delle
accuse formulate. Un altro importante problema in questo periodo
è una circolare emanata dal Ministero della Giustizia
concernente l'incontro tra avvocati difensori e clienti nelle
carceri. Secondo tale circolare i legali devono documentare la
questione che stanno per discutere con i loro clienti. Questa
è una clausola restrittiva del diritto alla difesa. L'IHD
ha intrapreso i tentativi necessari per ottenere la rimozione di
tale circolare.
Pressioni su istituzioni e individui che difendono i diritti
umani
È stato osservato che le pressioni sulle istituzioni e gli
individui dediti alla difesa dei diritti umani sono state
crescenti e delle attività in tale ambito sono state
impedite. In tale contesto, l'irruzione nel quartier ghenerale
dell'IHD e nel suo ufficio di Ankara da parte della polizia con
la supervisione del pubblico ministero e il sequestro dei loro
documenti e computer, la minaccia al presidente della sezione IHD
di Bingöl, l'arresto della presidentessa della sezione di
Mus poiché si era recata al funerale di un detenuto
deceduto in carcere quale osservatrice e i processi e le
procedure giudiziali contro quasi tutte le sezioni dell'IHD a
causa dei loro comunicati stampa e delle attività svolte
sono segnali importanti di tale pressione. In aggiunta le
pressioni su TAYAD, l'indizione di un processo contro Sezgin
Tanrikulu, presidente dell'Associazione degli Avvocati di
Diyarbakir ed il rappresentante della sezione TIHV (Fondazione
Turca per i Diritti Umani) di Diyarbakir, e i loro colleghi
avvocati a causa delle loro richieste concernenti violazioni dei
diritti umani sono segnali importanti di pratiche
oppressive.
È anche importante il fatto che non vi è stato
alcuno sforzo fatto per costruire la pace sociale. Al contrario,
vi sono pratiche e tentativi che potrebbero danneggiare la pace
sociale. Come può vedersi dalle cifre menzionate di sopra
riguardo al "diritto alla vita", il numero di persone morte a
causa di scontri armati fu di 7 nel 2002 ed è aumentato
fino a 41 nei primi sei mesi di quest'anno. Quest'incremento
tendenziale è questione che ci preoccupa. Noi, in quanto
associazione per i diritti umani, crediamo che la violenza non
è una soluzione e che i problemi sociali vadano risolti
attraverso la discussione e il dialogo. Ognuno dovrebbe evitare
atteggiamenti, tentativi e dichiarazioni che potrebbero
danneggiare la pace sociale. Riteniamo inoltre che tentativi
radicali devono essere intrapresi per rimediare alle distruzioni
frutto di violenze di lunga durata. Per esempio dovrebbero essere
assicurate condizioni obiettive che consentano il ritorno degli
sfollati ai loro villaggi e agli sfollati stessi dovrebbe essere
fornito urgentemente l'appoggio necessario. Troviamo che
l'istituzionalizzazione del sistema delle guardie di villaggio e
il far sì che esse tengano permanentemente le loro armi
sia molto pericoloso.
Dovrebbe esservi un programma completo, pianificato e attuato,
per ristrutturare e migliorare gli insediamenti, le
infrastrutture e l'ambiente nelle regioni che furono distrutte
durante il conflitto armato. Ad amministrazioni locali e ONG
dev'esser permesso di partecipare efficacemente a tali sforzi.
Gradiremmo esporre le nostre opinioni riguardo alla nuova Legge
sulla Reintegrazione nella Società. Abbiamo difeso
un'amnistia politica generale quale passo importante per produrre
la pace sociale. Invece, però, di un'amnistia generale
incondizionata il governo ha prodotto una nuova Legge sul
Pentimento, già attuata con esito fallimentare in passato.
L'IHD crede che questa legge non possa portare alla pace sociale
e nno possa rimediare alle offese del passato. Sia il governo che
l'UE dichiarano che il prossimo dovrà essere l'anno
dell'attuazione. L'IHD chiede anche che questi emendamenti
legislativi siano attuati in pratica e l'esercizio di diritti e
libertà democratiche sia facilitato. Perciò l'IHD
seguirà gli emendamenti alle norme legali vigenti e la
loro applicazione e condividerà i risultati della sua
attività con l'opinione pubblica, come già è
avvenuto in passato.
(IHD - 6 agosto 2003)
Tabella riassuntiva delle violazioni dei diritti umani in
Turchia nel periodo gennaio-luglio 2003
I. Diritto alla vita
I.1. Esecuzioni extragiudiziali
Esecuzioni sommarie: 3 morti
Avviso di fermarsi e violazione delle disposizioni sull'uso di
armi da parte di funzionari, spari arbitrari: 9 morti, 11
feriti
Persone uccise / ferite da guardie di villaggio: 2 morti e 7
feriti
Totale: 14 morti, 18 feriti
I.2. morti durante la detenzione: 1
I.3. Morti nelle carceri
Persone che si sono date fuoco 2 - Morti dovute a suicidio 8 -
Persone uccise o ferite da altri carcerati: 3 morti, 11 feriti -
Decessi dovuti a malattie: 2 - Decessi dovuti a sciopero della
fame: 2
Totale: 17 morti, 11 feriti
I.4. Sparizioni forzate
Persone che potrebbero essere scomparse: 4
Persone i cui cadaveri sono stati recuperati: 1
I.5. Aggressioni da parte di assalitori non identificati: 33
morti, 2 feriti
I.6. Casi di morte che presentano dubbi 7
I.7. Morti e feriti nel corso di conflitti armati: 41 morti,
27 feriti
I.8. Persone uccise e ferite da organizzazioni fuorilegge: 1
morto, 11 feriti
I.9. Negligenza ed errori durante le attività
ufficiali
Suicidi di poliziotti e gendarmi: 9 morti, 2 feriti
I.10. Persone assalite
Studenti universitari 69 - Giornalisti 13 - Insegnanti 5 - Membri
di partiti politici 7 (5 membri di DEHAP, 1 membro del CHP e 1
membro di un'assemblea municipale) - Altri casi 3
Totale: 97 individui
I.11. Esplosione di mine e ordigni non identificati: 6 casi
di morte e 15 ferimenti
I.12. Violenza e aggressioni sessuali contro donne e
bambini
Violenza contro le donne: 21 casi di morte e 11 ferimenti -
Delitti d'onore: 26 morti e 3 feriti
I.12.4 Violenza e attacchi nei confronti di bambini
Aggressioni a scopo sessuale 13 - Ferimenti 4
Totale: 17
I.12.5. Casi dubbi di donne suicide 25
Donne che hanno tentato il suicidio 12
I.13. Tortura e maltrattamenti
Persone assoggettate a tortura o a trattamenti inumani e
degradanti durante la detenzione: 451 individui - Maltrattamenti
al di fuori delle strutture detentive: 111 individui - Tortura e
maltrattamenti da parte di guardie di villaggio: 11 individui -
Tortura durante la prigionia: 33 individui - Violenza nelle
scuole: 26 individui - ferimenti durante manifestazioni sociali:
241 individui - Persone minacciate e costrette a rilasciare
dichiarazioni: 99 individui
Totale: 972 individui
II. Sicurezza personale, libertà e diritto a un equo
processo
II.1. Detenzione arbitraria 5353 individui
Richiedenti asilo e migranti tenuti in custodia 901
individui
Totale: 6254 individui
II.2. Numero degli individui agli arresti 663
individui
Diritto a un equo processo
Indagini avviate 2
Indagini avviate nel periodo aprile-giugno 9 (8 per casi di
tortura e 1 per un'aggressione sessuale)
Processi pendenti 27 (4 casi di morte durante la detenzione, 3
casi di sparizione durante la detenzione, 8 casi di tortura, 6
casi di esecuzioni extragiudiziali, 1 ripetizione del processo e
6 "altri" casi)
Processi conclusi 24 (3 casi di morte durante la detenzione, 7
casi di tortura, 6 casi di esecuzioni extragiudiziali, 2 attacchi
di assalitori non identificati motivati da ragioni politiche, 6
"altri" casi)
III. Libertà di espressione
Messe al bando, censure, restrizioni, confische
Attività bandite 23 (3 concerti, 4 rappresentazioni
teatrali, proiezione di 2 film, recita di 3 poesie, svolgimento
di una gara artistica, affissione di 3 liste, 1 campagna per la
raccolta di firme, 1 missione di visita, 1 musical, 1 festival, 1
manifestazione per la "festa della mamma", 2 conferenze stampa e
1 cena)
Pubblicazioni bandite e confiscate:
Riviste 29 (per un totale di 48 edizioni), quotidiani 13 (per un
totale di 37 edizioni), altre pubblicazioni 15 (9 libri, 2 album,
3 poster e un volantino), per un totale di 57
Giornali e riviste chiusi 14 (2 pubblicazioni giornalistiche sono
state bloccate e a 12 tra giornali e riviste sono stati comminate
143 giornate di chiusura punitiva)
Decisioni dell'Alto Consiglio per la Radio e la Televisione
(RTUK)
Avvisi a canali radiofonici e televisivi 59 (41 a canali
televisivi e 18 a stazioni radio)
Canali televisivi e radiofonici nei cui confronti si è
deciso di avviare processi 4 (3 televisioni e 1 radio)
Televisioni e radio alle quali è stato richiesto di
provvedere alla propria difesa: 6 canali televisivi
Canali radiofonici e televisivi la cui diffusione è stata
sospesa 11 (3 televisioni e 8 radio)
III.2. Attacchi e irruzioni
Organizzazioni democratiche, politiche e culturali, case
editrici, ... che hanno subìto irruzioni 21 (17 sedi di
giornali e riviste, 4 centri culturali e di attività
artistiche) - Attacchi a giornalisti: 18 individui - giornalisti
arrestati e detenuti: 24 individui
III.3. Giornalisti arrestati e detenuti: 1
Processi avviati
Processi avviati in base all'articolo 312 del Codice Penale Turco
7
Processi avviati in base all'articolo 169 del Codice Penale Turco
21
Processi avviati in base all'articolo 159 del Codice Penale Turco
28
Processi avviati in base all'articolo 8 della Legge
Anti-Terrorismo 7
Altri processi 6
Totale: 70 processi
Processi pendenti 14
Processi conclusi 45 (22 persone assolte, 66 persone condannate
per un totale di 53 anni, 6 mesi e 7 giorni di carcere e
97.518.632.000 lire turche di ammenda)
IV. Libertà di associazione e di manifestare
Attacchi in corso 39
Messe al bando e limitazioni 18 (dimostrazioni, campagne e
dichiarazioni alla stampa)
Indagini avviate 4
Processi avviati 22 - Processi pendenti 3 - Processi conclusi 13
(140 persone assolte, 71 persone condannate, per un totale di 61
anni, 11 mesi e 12 giorni di carcere e 3.492.000.000 di lire
turche di ammenda)
V. Libertà di organizzazione
Organizzazioni che hanno subìto irruzioni 20 (uffici
provinciali e distrettuali dei partiti DEHAP e HADEP, delle
associazioni TUHAD-DER e IHD - sia l'ufficio centrale che la sede
locale di Ankara)
Attività proibite 3
Indagini avviate 37 (nei confronti di 250 membri e rappresentanti
di partiti politici, sindacati, organizzazioni non
governative)
Processi avviati 31 (nei confronti di 241 membri e rappresentanti
di partiti politici, sindacati e organizzazioni non
governative)
Procedimenti penali tuttora pendenti 20
Processi conclusi 26 (60 persone assolte, 83 persone condannate
per un totale di 94 anni, 9 mesi e 14 giorni di carcere e
28.185.750.000 lire turche di ammenda)
Richieste di scioglimento di organizzazioni 7 (1 partito
politico, HADEP, è stato chiuso, i processi contro un
partito politico e un'associazione si sono conclusi con una
decisione assolutoria, procedimenti nei confronti di 3 partiti
politici e di un'associazione sono tuttora pendenti)
VI. DIRITTI SOCIALI ed ECONOMICI
Restrizione del diritto al lavoro: 9412 individui estromessi dal
lavoro
Condizioni di lavoro: 320 individui esiliati
Condizioni igieniche e di sicurezza sul luogo di lavoro
Morti dovute a incidenti sul lavoro: 51 individui - Ferimenti
dovuti a incidenti sul lavoro: 284 individui
IX. DIRITTO ALL'ISTRUZIONE e DIRITTI CULTURALI
IX.1. Studenti perseguiti da commissioni disciplinari
universitarie 324 (per aver preso parte a dichiarazioni alla
stampa e incontri e organizzato manifestazioni)
IX.2. Studenti puniti da commissioni disciplinari universitarie
101 (7 studenti di scuola superiore e 4 studenti universitari
sospesi dalle loro attività scolastiche. 1 studente per 1
trimestre, 14 studenti universitari per 1 mese, 1 studente
universitario per 15 giorni, 23 studenti universitari per 1
settimana; a 44 studenti furono comminate note di disapprovazione
e a 6 studenti furono dati ammonimenti)
Indagini avviate 100 studenti
Indagini avviate 7 (122 studenti assolti, 4 persone furono
condannate a 15 anni di carcere in totale, 1 persona è
stata estromessa dal lavoro).
Foglio riassuntivo delle violazioni dei diritti
umani nel semestre gennaio-giugno 2003: i dati sono stati tratti
da richieste individuali e notizie riportate su vari giornali e
riviste, nonché riportate in internet e in programmi
televisivi.