Bolzano, Göttingen, 6 settembre 2005
L'Associazione per i Popoli Minacciati (APM) ha dovuto
prendere atto con profondo dolore che sabato 3 settembre in Iran
è stato giustiziato il Kurdo Ismail Mohammadi, il cui
"crimine" era stato di essere membro del partito socialista
Komala. Organizzazioni per i diritti umani e singole persone di
tutto il mondo si erano impegnate affinché venisse
revocata la pena di morte.
L'esecuzione di Mohammadi purtroppo conferma i timori dell'APM
secondo cui il governo del nuovo presidente Mahmud Ahmadinejad
assumerà provvedimenti ancora più duri nei
confronti delle minoranze, in particolar modo dei Kurdi, di
quanto già aveva fatto il governo precedente.
Da luglio 2005 le regioni kurde nell'Iran occidentale sono
scosse da tumulti che finora avrebbero provocato molti morti e
centinaia di arresti. L'APM è a conoscenza dei nomi di 21
Kurdi che sono stati tutti uccisi dalle forze di sicurezza
iraniane: Omar Amini, Bayzid Shno, Jamileh Khezri, Hakim Sour,
Loghman Nasrollahi, Hossein Abdi, Abas Ramazanzadeh, Behzad
Rahimi, Obeid Kamali, Kaveh Vakili, Saghez Rahman, Mohammad
Shariati, Afshin Morovati, Kaveh Hejazi, Shadman Mohammadi, Naser
Niloufar, Farzad Mohammadi, Reza Fathi, Haidar Tarighi, Muzaffar
Abdullahi, Shafi Soheylai.