Bolzano, Göttingen, 7 novembre 2003
Con un appello urgente al Primo ministro turco Recep Tayyip
Erdogan e ai Capi dei Governi europei, l'Associazione per i
Popoli Minacciati (APM) ha protestato alla notizia dell'arresto
di 53 profughi kurdi iraniani avvenuto a Van in Turchia. I
profughi, tra cui otto donne, erano stati arrestati in seguito a
una manifestazione di protesta tenuta sabato primo novembre e
tenuti in carcere per tre giorni. Ma il 3 novembre il giudice che
doveva decidere del loro caso ha rimandato l'udienza al 12
novembre. Fino ad allora i profughi dovranno rimanere in
prigione.
Nella lettera dell'APM ai vari Capi di governo viene sottolineato
il rischio per i profughi di una espulsione in Iran. In questo
caso i profughi rischierebbero il carcere, la tortura e nel
peggiore dei casi anche l'esecuzione capitale. Proprio negli
ultimi tempi sono stati giustiziati diversi Kurdi iraniani.
Durante la visita del Primo Ministro turco Erdogan in Germania
agli inizi di settembre, vi siete pubblicamente dichiarati
favorevoli all'entrata della Turchia nell'Unione europea. Usate
adesso i vostri buoni rapporti con Erdogan per ottenere la
liberazione dei profughi. Chi sostiene con tanta passione
l'entrata della Turchia in Europa, deve anche prepararsi a
richiedere almeno standard minimi di rispetto dei diritti umani e
una dose di umanità.