In: Home > News > Egitto: nuovi attacchi alla minoranza cristiana. Undici Copti muoiono in un massacro
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Bolzano, Göttingen, 4 febbraio 2011
Proteste di massa in Egitto.
Lo scorso 30 gennaio due famiglie copte sono state massacrate
da un gruppo di islamici radicali in un villaggio a 200 km a sud
della capitale il Cairo. Nel massacro sono state uccise undici
persone, tra cui una bambina di tre anni. A causa del blocco
delle comunicazioni da parte delle autorità egiziane,
solamente ieri sera si è appreso di questo ennesimo
crimine contro la minoranza religiosa. Assalti ad attività
gestite da Copti vengono segnalati anche da altre parti del paese
e membri della minoranza hanno riferito che in seguito alla
escalation di violenza in diverse città egiziane, vengono
presi di mira e saccheggiati soprattutto i negozi dei
Copti.
Il massacro del 30 gennaio scorso è avvenuto nel villaggio
di Sharuna, a sud della città di Maghaga (provincia di
Minya). A causa della delicata situazione del paese due famiglie
copte si erano chiuse in casa. Grazie all'aiuto di alcuni vicini
e passando per i tetti, membri identificati di gruppi radicali
sono riusciti a penetrare nella casa di Joseph Waheeb Massoud
dove hanno ucciso lui, la moglie Samah, la figlia 15-enne
Christine e il figlio Fady Youssef di otto anni. Un altro gruppo
è riuscito a penetrare nella casa di Saleeb Ayad Mayez,
anch'egli copto, uccidendo il padre di famiglia, la moglie Zakia,
i loro figli di tre e quattro anni, la madre di Mayez, la sorella
23-enne e la signora Saniora Fahim. Altre quattro persone sono
sopravvissute all'aggressione riportando ferite da arma da fuoco.
Entrambe le case sono state poi saccheggiate.
Secondo l'Associazione per i Popoli Minacciati (APM), il mancato
intervento delle forze di sicurezza contro la escalation di
violenza contro la minoranza cristiana fa parte di un gioco
indegno e pericoloso del presidente egiziano Hosni Mubarak che
tenta di utilizzare le violenze contro la minoranza copta per
presentare se stesso come unico possibile salvatore dalla
crescente influenza dei Fratelli musulmani. Solo giovedì
scorso Mubarak ha infatti dichiarato che solamente il suo regime
avrebbe potuto evitare il caos e l'anarchia nel paese.
L'APM è indignata anche per le aggressioni contro
attivisti per i diritti umani e giornalisti volute e manovrate ad
hoc dalle autorità statali. La caccia ai testimoni oculari
delle violenze commesse dalle autorità dello stato non fa
altro che rafforzare l'immagine di totalitarismo del regime di
Mubarak.
Vedi anche in gfbv.it:
www.gfbv.it/2c-stampa/2011/110126it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/2011/110103it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/2010/101125it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2010/100107it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2009/090504it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2009/090403ait.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2008/080603it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2005/050502it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2005/051109it.html
in www:
http://it.peacereporter.net/articolo/26507/Egitto%2C+il+Faraone+di+fronte+alla+rabbia
| http://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_Copta