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Bolzano, Göttingen, 11 gennaio 2012
La crescente militarizzazione del Sahara minaccia i Tuareg in Niger. Foto: flickr_4Cheungs.
L'Associazione per i popoli minacciati (APM) è
particolarmente preoccupata per la possibile escalation di
violenza nel Sahara che rischia di travolgere parte del Mali con
lo scoppio di una nuova rivolta Tuareg. Nel nord del Mali si
rischia ora un lungo conflitto militare, anche perché i
Tuareg non hanno ormai nulla da perdere e sono militarmente ben
equipaggiati. L'attuale situazione segna anche il crollo
definitivo del turismo nella regione, che finora costituiva la
maggiore fonte di sostentamento dei Tuareg, ma che si era
già drasticamente ridotto in seguito al rapimento di
turisti europei da parte dell'organizzazione terrorista radicale
Al-Qaeda Maghreb (AQMI).
Le popolazioni Tuareg si sono mostrate sempre più
preoccupate per la crescente influenza esercitata nella regione
da Al-Qaeda Maghreb che negli ultimi mesi ha rapito 12 stranieri.
E' probabile che gli ostaggi siano stati nascosti nel Mali
settentrionale. La rivolta dei Tuareg da un lato si oppone alla
presenza di Al-Qaeda Maghreb nella regione, dall'altro lato
rivendica il proprio diritto all'autodeterminazione nei confronti
del governo.
Nei giorni scorsi dei combattenti Tuareg del "Movimento Nazionale
per la Liberazione dell'Azaouad" (MNLA) hanno attaccato tre
città lungo la frontiera con l'Algeria (Tessalit,
Aguelhok) e lungo la frontiera con il Niger (Menaka). Secondo i
dati forniti dall'esercito del Mali - messi in dubbio dai Tuareg
e non ancora verificati da organismi indipendenti - sarebbero
morte 47 persone. Pochi giorni prima degli attacchi l'esercito
del Mali aveva rafforzato la sua presenza sul territorio per
rafforzare la propria lotta contro AQMI e per reprimere
immediatamente lo scoppio di una nuova rivolta Tuareg. La
strategia evidentemente non ha funzionato e il governo del Mali
si vede ora impegnato in combattimenti su due fronti
diversi.
Il movimento MNLA è nato verso fine del 2011 come unione
di diversi movimenti Tuareg. Dopo la rivolta del 1990 e quella
del 2007, questa è la terza volta che i Tuareg del Mali
settentrionale prendono le armi per chiedere maggiore
autodeterminazione. I ribelli Tuareg accusano il governo del Mali
di non aver attuato appieno l'accordo di pace di Algeri del 2009
e di non impegnarsi per lo sviluppo delle regioni settentrionali
a lungo trascurate dal potere centrale. Tutti i tentativi di
mediazione degli ultimi mesi sono falliti, in parte anche a causa
della massiccia affluenza di Tuareg dalla Libia. Dopo la caduta
del regime di Gheddafi molti Tuareg sono stati costretti alla
fuga perché accusati in toto di essere sostenitori del
regime. I giovani Tuareg fuggiti in Mali non hanno alcuna
prospettiva per il futuro e sono arrivati in una regione
controllata da un movimento radical-islamico. Era solo questione
di tempo prima che scoppiasse questa situazione altamente
esplosiva.
Vedi anche in gfbv.it:
www.gfbv.it/2c-stampa/2011/111116it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2011/110524it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2010/101215it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2010/100803it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2010/100726it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2009/090123it.html
| www.gfbv.it/3dossier/ind-voelker/sud2010-it.html#r13
| www.gfbv.it/3dossier/masiri/masiri.html
| www.gfbv.it/3dossier/popoli/pop1.html
in www: http://it.wikipedia.org/wiki/Tuareg
| http://it.wikipedia.org/wiki/Niger
| http://it.wikipedia.org/wiki/Mali
| www.temoust.org