In: Home > News > "Le vittime di gravi violazioni dei diritti umani hanno diritto alla tutela" (vertice mondiale dell'ONU, settembre 2005)
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Bolzano, Göttingen, 26 settembre 2008
Profughi dal Darfur.
L'Associazione per i Popoli Minacciati (APM) accusa la
comunità internazionale del fallimento nell'assolvere
l'impegno auto-assunto della tutela della popolazione civile nel
Darfur. Sono passati tre anni da quando nel settembre 2005 191
capi di stato membri dell'ONU hanno firmato a conclusione del
vertice ONU a New York un documento che fissava la
responsabilità della comunità internazionale nel
proteggere le popolazioni civili da genocidi, crimini di guerra,
pulizie etniche e crimini contro l'umanità (responsability
to protect). La risoluzione 1674, emessa nell'aprile 2006,
avrebbe dovuto conferire ulteriore forza al documento del 2005.
Per le popolazioni del Sudan occidentale quelle promesse sono
rimaste solo parole vuote firmate su carta straccia.
Da tempo la situazione nel Darfur presenta tutte condizioni che,
secondo l'atto del "responsability to protect", richiederebbero
l'intervento deciso della comunità internazionale, ma
finora in Darfur non sono arrivate neanche la metà dei
26.000 uomini che avrebbero dovuto comporre le truppe di pace
UNAMID come deciso 14 mesi fa dal Consiglio di sicurezza. Il
tentennamento dell'ONU nella questione del Darfur non aiuta certo
a recuperare una credibilità già bassa per quanto
riguarda l'impegno dell'Onu a favore dei diritti umani, e
certamente non contribuisce a impedire le ininterrotte offensive
militari e i crimini contro l'umanità dell'esercito
sudanese e delle milizie sostenute dal governo contro la
popolazione civile del Darfur.
Dall'inizio del genocidio nel 2003 in Darfur circa 2,7 milioni di
persone sono state messe in fuga e le vittime superano ormai le
400.000 persone. Gli esperti delle Nazioni Unite accusano le
autorità sudanesi di essere colpevoli di crimini contro
l'umanità.
Vedi anche in gfbv.it:
www.gfbv.it/2c-stampa/2008/080729it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/2008/080714it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/2008/080528it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/2008/080513ait.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/2008/080425it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/2008/080411it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/2008/080331it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/2008/080129it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/2007/070910ait.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2007/070907it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2007/070531it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2007/070227it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2007/070131it.html
| www.gfbv.it/3dossier/africa/darfur-it.html
| www.gfbv.it/3dossier/africa/darfur-man.html
* www: www.wantedforwarcrimes.org
| www.africa-union.org
| www.gurtong.org |
www.peacelink.it/africa/document/german5.html
| web.amnesty.org/library/index/engafr541392004
| www.hrw.org/doc?t=africa&c=sudan
| www.italianblogsfordarfur.it
| www.icc-cpi.int | www.dirittiglobali.it/articolo.php?id_news=1543