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Bolzano, Göttingen, 18 novembre 2008
Profuga somala nel campo di Adado. Foto: Nuure Weheliye, IRIN.
L'Associazione per i Popoli Minacciati (APM) ha accusato
l'Unione Europea e il governo degli Stati Uniti di avere fallito
nel garantire la stabilità in Somalia. Se l'Unione europea
si fosse impegnata con la stessa volontà e decisone nel
proteggere la popolazione somala come nel combattere la
pirateria, non sarebbero stati uccisi 10.000 civili. Al contrario
l'UE ha sostenuto al potere un governo corrotto che sostiene
l'illegalità e i signori della guerra e che fino a oggi
è riuscito a reggersi al potere solo grazie all'intervento
militare dell'Etiopia.
L'UE non ha insisto con sufficiente determinazione a chiedere il
ritiro delle truppe etiopiche, che grazie all'aiuto degli Stati
Uniti nel dicembre 2006 hanno invaso la Somalia, perpetrando
massicce violazioni dei diritti umani. In Somalia praticamente
è scoppiata una guerra per fra gli stati di Etiopia ed
Eritrea, che adesso viene decisa dall'intervento dell'ala
radicale degli Islamici somali. Infatti questi vengono sostenuti
dall'Eritrea.
Il governo Somalo sostenuto dall'Etiopia non ha mai avuto
l'intenzione e l'interesse a formare un governo di unità
nazionale, per costruire una pace duratura nel proprio paese. Gli
estremisti islamici che hanno la roccaforte nella sola zona di
Mogadiscio si sono guadagnati le simpatie del popolo,
perché lottano contro corruzione, violazione dei diritti e
abusi di potere. La maggioranza dei musulmani moderati vede
intanto con molta preoccupazione l'introduzione della Sharia, la
legge tradizionale islamica. Le prime condanne pubbliche a
frustrate o lapidazioni negli ambienti di potere islamici non
lasciano presagire nulla di positivo riguardo al rispetto dei
diritti civili.
Per la popolazione civile somala il fallimento della
comunità internazionale ha conseguenze catastrofiche. Solo
da settembre 2008 sono morti 330 civili in modo violento. Oltre
un milione di persone sono in fuga all'interno della Somalia.
Altre centinaia di miglia di profughi si sono già
rifugiati negli stati confinanti. A Mogadiscio 30.000 studenti
non possono più partecipare alle lezioni a causa degli
scontri in corso in città. Il 43% della popolazione somala
ha bisogno di aiuti umanitari. Ma a causa dei sequestri sempre
più numerosi e di una situazione sempre peggiore riguardo
alla sicurezza il lavoro dei cooperanti diventa sempre più
difficile. Dal gennaio 2008 sono già 29 i cooperanti
uccisi.
Si rasenta il cinismo quando la comunità internazionale,
nonostante questa situazione umanitaria catastrofica per la
popolazione civile, si interessa soprattutto della sicurezza
delle rotte commerciali lungo le coste della Somalia. Vergognoso
è che anche persone del governo sono implicate nei sempre
più frequenti atti di pirateria. La Somalia rappresenta
oggi lo stato più corrotto al mondo. Il paese nell'indice
di corruzione 2007 stilato da Transparency International su 179
stati occupa il 179. posto.
Vedi anche in gfbv.it:
www.gfbv.it/2c-stampa/2007/070209it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2006/061228it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2006/061227it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2006/061218it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2006/061101it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2006/060530it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2006/060224it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2005/051220it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2005/051104it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2005/050610it.html
| www.gfbv.it/3dossier/africa/somalita.html
in www: http://it.wikipedia.org/wiki/Somalia
| http://it.wikipedia.org/wiki/Etiopia