In: Home > News > Bosnia. Indignazione e sgomento per la distruzione di prove delle vittime di Srebrenica
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Bolzano, Göttingen, Sarajevo, 11 maggio 2009
Profughi bosniaci.
Con orrore e indignazione l'Associazione per i Popoli
Minacciati (APM) deve prendere atto del fatto che il Tribunale
internazionale per i crimini di guerra de L'Aja ha distrutto
prove ed effetti personali provenienti dalle fosse comuni delle
vittime di Srebrenica. La distruzione definitiva degli effetti
personali ritrovati e salvati durante le esumazioni dei cadaveri
rappresenta uno scandalo vergognoso. Con la distruzione di
documenti d'identità, foto e indumenti delle vittime, ai
sopravvissuti, che spesso sono rimasti all'oscuro per anni sul
destino dei propri cari, è stata causata una ulteriore
grave ingiustizia e sofferenza.
Chi avesse osato distruggere gli atti del processo di Auschwitz
tenuto a Francoforte nei primi anni '60, avrebbe scatenato
un'ondata di proteste a livello mondiale. Il massacro di
Srebrenica con l'uccisione di 8.373 uomini e ragazzi musulmani
ricorda spaventosamente i crimini commessi dal Terzo Reich, come
sottolineano anche numerose organizzazioni e personalità
ebraiche, tra cui Wiesenthal, Marek Edelman, Ernst Tugendhat, Roy
Gutman, Susan Sontag, Alain Finkielkraut, André
Glucksmann, Bernard Levi, Milan Stern, Marcel Ophüls, Daniel
Cohn-Bendit e David Kamphi, che all'epoca del conflitto nei
Balcani avevano alzato la loro voce a favore dei Musulmani
bosniaci. Diversi responsabili del massacro di Srebrenica sono
già stati condannati per genocidio dal Tribunale
Internazionale per i Crimini di Guerra.
In seguito ad un articolo dell'agenzia stampa olandese ANP, il
procuratore capo del Tribunale Serge Brammertz ha ammesso durante
la sua visita a Sarajevo della scorsa settimana che circa 1.000
oggetti appartenenti alle vittime esumate di Sarajevo sono stati
distrutti. Prima della distruzione, gli oggetti erano stati
fotografati per l'archivio. Ci si chiede come gli oggetti, dopo
essere stati fotografati, non siano stati trasferiti presso il
monumento commemorativo di Potocari, dove i grandi capannoni di
una ex fabbrica ed ex base dei Caschi Blu olandesi sono stati
trasformati in museo e sono a disposizione per accogliere
documenti e prove dei crimini commessi.
Già verso la fine del 1992, l'Associazione per i Popoli
Minacciati (APM) aveva pubblicato un libro in cui denunciava i
crimini commessi in Bosnia. Nel 1995 l'APM ha organizzato a Bonn
il Congresso Mondiale sul Genocidio e durante tutta la durata
della guerra ha tentato di sostenere la popolazione bosniaca
intrappolata con numerose iniziative di informazione, politiche e
umanitarie.
Vedi anche in gfbv.it:
www.gfbv.it/2c-stampa/2009/090116ait.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/2008/081015it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2008/080910it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2008/080908it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2008/080829ait.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2008/080722it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2008/080611ait.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2008/080429ait.html
| www.gfbv.it/3dossier/bosnia/indexbih.html
| www.gfbv.it/3dossier/tpip.html
in www: www.icty.org | www.iccnow.org | www.ohr.int