In: Home > News > Turchia: il divieto di candidatura è una "dichiarazione di guerra" - APM teme nuova escalation del conflitto
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Bolzano, Göttingen, 20 aprile 2011
Villaggio abbandonato in Kurdistan.
In seguito al divieto a candidarsi alle prossime elezioni
turche istituito per diversi candidati pro-kurdi, l'Associazione
per i Popoli Minacciati (APM) ha messo in guardia da una nuova
escalation del conflitto kurdo in Turchia. L'esclusione di
diversi candidati di fama internazionale come Leyla Zana, Hatip
Dicle, Serafetin Elçi e di nove altri politici è
stata interpretata da molti Kurdi in Turchia come una
dichiarazione di guerra alla popolazione kurda. La commissione
elettorale turca ha escluso dodici candidati, per la maggior
parte kurdi, motivando la decisione con le condanne giudiziarie
dei candidati interessati.
Diversi dei politici kurdi colpiti dal provvedimenti hanno
infatti scontato lunghe condanne detentive per avere
coraggiosamente difeso il loro diritto alla libertà di
pensiero e all'utilizzo della propria lingua. Leyla Zana aveva
p.es. pronunciato il giuramento come deputata del Parlamento
turco anche in lingua kurda, sottolineando che durante il suo
mandato si sarebbe impegnata per la convivenza pacifica tra
Turchi e Kurdi. Altri candidati avevano chiesto per la
popolazione kurda l'istituzione e il rispetto di diritti che in
altri paesi democratici sarebbero ovvi.
Secondo i dati in possesso dell'APM, nelle prigioni della
Turchia, stato membro della NATO, si trovano circa 7.000
prigionieri politici kurdi. Circa 3.876 villaggi kurdi distrutti
dall'esercito turco non sono tuttora stati ricostruiti. Durante
la guerra turco-kurda sono stati deportati circa 17.000 Kurdi, di
cui si è persa ogni traccia. I familiari devono supporre
che siano stati uccisi ma manca la certezza che solo il
ritrovamento dei corpi può dare.
Per le elezioni parlamentari del 12 giugno i movimenti kurdi sono
riusciti per la prima volta a trovare un'intesa. Per scavalcare
la barriera del 10%, i partiti intendono proporre candidati
indipendenti per la elezione diretta. Il partito pro-kurdo della
pace e della democrazia (BDP), il conservatore KADEP e il HAK PAR
sostengono complessivamente 61 candidati indipendenti. La
speranza è che almeno 35 candidati riescano ad entrare nel
Parlamento. La BDP attualmente detiene 20 seggi.
Vedi anche in gfbv.it:
www.gfbv.it/2c-stampa/2011/110225it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/2010/100909it.html
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| www.gfbv.it/2c-stampa/2009/090818it.html
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| www.gfbv.it/2c-stampa/2009/090325it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2009/090320ait.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2009/090220it.html
| www.gfbv.it/3dossier/kurdi/indexkur.html
| www.gfbv.it/3dossier/kurdi/kurd-moe-it.html
| www.gfbv.it/3dossier/kurdi/kurtur-it.html
| www.gfbv.it/3dossier/armeni/armeni.html
in www: http://it.wikipedia.org/wiki/Kurdistan
| www.ihd.org.tr/eindex.html
| www.azadiyawelat.com
| www.hetawikurdistan.it