In: Home > News > Somalia: milizie islamiche radicali decapitano pastori. Le violazioni per i diritti umani fomentano la fame e la guerra
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Bolzano, Göttingen, 25 luglio 2011
La situazione dei profughi della guerra civile in Somalia è sempre drammatica. Foto: UNHCR / M. Sheik Nor / July 2009.
Secondo le informazioni giunte all'Associazione per i Popoli
Minacciati (APM) a Afgoye, un paese a 30 km dalla capitale somala
Mogadiscio, sabato scorso 23 luglio due pastori sono stati
pubblicamente decapitati dalle milizie radicali Al Shabaab.
Apparentemente i pastori si erano rifiutati di consegnare ai
miliziani i pochi capi di bestiame sopravvissuti alla carestia. I
corpi senza vita dei pastori sono stati caricati su un
fuoristrada e messi in mostra per tutto il paese mentre i
miliziani chiedevano agli abitanti di assistere alla
decapitazione di altri tre pastori, arrestati venerdì
scorso. Già in aprile 2011 le milizie avevano decapitato
quattro persone accusate di spionaggio.
La guerra e la fame conseguente alla carestia continuano ad
essere fomentate dalle gravissime violazioni dei diritti umani
commesse da tutte le parti in conflitto. I miliziani Al-Shabaab
ostacolano gli aiuti internazionali destinati alla popolazione
civile e contemporaneamente rispondono con brutalità
inaudita contro i civili che si rifiutano di eseguire i loro
ordini. Le forze governative sostenute dall'Unione Europea (UE)
utilizzano bambini soldato nonostante il governo somalo abbia
più volte assicurato che avrebbe posto fine a questa forma
di abuso minorile. La popolazione civile teme anche le truppe di
pace dell'Unione Africana (UA) sostenute dall'UE che sparano nei
quartieri residenziali e hanno così contribuito a mettere
in fuga oltre 100.000 abitanti di Mogadiscio.
L'APM critica fortemente la politica dell'UE. Non basta limitarsi
a fornire aiuti alimentari per porre fine alla violenza, critica
l'APM; se la comunità internazionale non inizia a
impegnarsi seriamente per la pace in Somalia, nei prossimi sei
mesi la fame e la guerra potrebbero mietere decine di migliaia di
vittime.
Nonostante la gravità della carestia, la politica dell'UE
continua a puntare su una soluzione militare. Attualmente l'UE
sta valutando la possibilità di continuare con la
formazione di ancora più soldati per il governo di
transizione somalo. Molti dei soldati formati dalle forze europee
sono poi passati alle milizie islamiche. Finora l'Europa ha
addestrato più di 2.000 soldati. Invece delle soluzioni
militare che non fa altro che fomentare la guerra, l'Europa deve
finalmente iniziare a cercare reali soluzioni politiche.
Vedi anche in gfbv.it:
www.gfbv.it/2c-stampa/2011/110401it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/2011/110301ait.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/2011/110114it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/2010/101101it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2010/100301it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2010/100212it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2010/100105it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2009/090821it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2009/090807it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2009/090417it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2009/090416it.html
| www.gfbv.it/2c-stampa/2008/081118it.html
| www.gfbv.it/3dossier/africa/somalita.html
in www: http://it.wikipedia.org/wiki/Somalia
| www.flickr.com/photos/unhcr/